Il finale di una serie tv, che venga apprezzato o meno, ci lascia sempre con una sensazione dolceamara. E’ bello arrivare alla fine di un viaggio, accompagnati da qualcosa che ci ha tenuto compagnia per anni: bello, ma straziante. Perché spesso non siamo pronti a lasciare andare qualcosa che ci siamo tenuti stretto quasi fosse parte di noi. E’ ancora peggio quando le serie tv, in quel modo tutto loro, ci salutano nello stesso identico modo con il quale ci hanno accolti. Diventa quasi insopportabile perché la verità è che, fosse per noi, non ce ne staccheremo mai. Vediamo Game of Thrones e altre 6 serie tv che finiscono con uno splendido richiamo alla prima puntata.
1) Game of Thrones
Sappiamo bene quanto il finale di Game of Thrones abbia fatto discutere e, sebbene le aspettative della maggior parte del fandom non siano state soddisfatte, bisogna ammettere che l’ultima puntata è un cerchio che si chiude dall’inizio alla fine. Dalla presentazione del nuovo concilio ristretto all’incoronazione di Sansa come regina del Nord, per non parlare del ritorno di Jon alla barriera, tutto ci provoca una profonda sensazione di nostalgia. I piccoli dettagli apparentemente insignificanti sono ancora più significativi degli ovvi collegamenti, soprattutto per una serie come Game of Thrones (che ci ha insegnato fin dalla prima puntata a non perderci neanche una parola). E anche quando i cancelli di Castello Nero si aprono per l’ultima volta e vediamo Jon Snow incamminarsi con quella che è la sua vera gente, la sensazione è sempre la stessa: una ruota che gira e torna al suo posto.
2) The Big Bang Theory
La comedy che più di ogni altra ci ha fatto appassionare al mondo geek si conclude esattamente come era iniziata. Il gruppo di una vita unito attorno allo stesso tavolino, gli stessi vestiti, sorrisi identici. Eppure è cambiato tutto: Sheldon e Amy hanno vinto il premio Nobel, Penny e Leonard aspettano un figlio, Bernadette e Howard sono felici e sistemati. E Raj rimarrà sempre e comunque Raj. Ma il bello di The Big Bang Theory è proprio questo: anche se il mondo intero si fermasse e iniziasse a girare nell’altro verso, i nostri amati protagonisti resterebbero sempre gli stessi. Lo stesso vale per il cibo cinese.
3) Lost
A distanza di anni l’ultima puntata di Lost fa ancora discutere. Una delle serie più complesse, difficile da interpretare, un rompicapo di diversi livelli di narrazione, flashback e flashforward che si intrecciano tanto non riuscire più a separarli. Paradossalmente l’ultima inquadratura è calma e semplice nella sua banalità: un Jack disteso, proprio come all’inizio. Questa volta però l’occhio si chiude. Per sempre.
4) The O.C.
Non si può dire che The O.C. abbia tenuto alto il livello fino alla fine (soprattutto dopo la tragica morte della protagonista, uno dei peggiori colpi di scena nella storia delle serie tv). Eppure il finale di una delle serie che ha più accompagnato gli adolescenti nei primi anni duemila riesce a chiudere bene un percorso travagliato, facendoci anche versare qualche lacrima. Dopo un salto temporale di sei anni vediamo Summer e Seth, forse la coppia migliore della serie, convolare finalmente a nozze, Ryan sfondare nel mondo dell’architettura e Julie riunita con Frank Atwood. E anche quando sembra che The O.C. non possa più stupirci, ecco che veniamo catapultati indietro nel tempo: troviamo Ryan che, tornando a casa dal lavoro, incontra un ragazzo in difficoltà che gli ricorda fin troppo bene se stesso. Uno specchio nel quale si riconosce, un commovente passaggio del testimone a coronare il finale di una storia che termina esattamente dove era cominciata.
5) How I Met Your Mother
Pochi finali, senza contare Game of Thrones, sono stati divisivi come quello di How I Met Your Mother. Una storia d’amore e di amicizia che ci ha tenuto incollati alla televisione per nove stagioni giunge alla fine e ci spezza il cuore con la sua totale imprevedibilità. Non ci viene dato neanche il tempo per digerire quello che stiamo vedendo che ci ritroviamo su quella banchina, sotto la pioggia, ad assistere all’inizio di qualcosa di straordinario. Un uomo e una donna, sotto un ombrello giallo, inconsapevoli di star vivendo l’attimo in cui si sono innamorati. Ancora una volta, però, How I Met Your Mother ci colpisce al cuore riportandoci agli albori: sotto la pioggia, lo stesso uomo, una donna diversa. E quel dannato (e bellissimo) corno francese blu.
6) Shameless
Il finale di Shameless è un capolavoro di chiusure, un susseguirsi di porte appena socchiuse, a svelarci cosa c’è dall’altra parte (anche se non ci è dato vederlo). Alcuni viaggi, come quello di Frank, terminano per sempre: altri sono solo all’inizio. Shameless ci fa un ultimo saluto rimanendo fedele a se stessa fino alla fine: in mezzo al fuoco, al vociare, al rumore, i Gallagher sono grandi, stanchi ma sempre e comunque insieme. Come se non fosse passato un solo giorno da quando si sono presentati a noi su quella spiaggia. La voce di Frank riecheggia anche stavolta, con una differenza: l’uomo ha finito. Il suo lavoro, se così si può chiamare, l’ha fatto. Con l’immancabile boccale di birra in mano si congeda e ci congeda, lasciandoci con un sorriso triste e la consapevolezza di essere davanti all’inizio di un nuovo capitolo.
7) How to Get Away with Murder
Abbiamo già visto quanto il finale di How to Get Away with Murder sia perfetto nella sua ricorsività. Sei stagioni di intrighi, sofferenze, omicidi si chiudono con un finale dolceamaro che contiene un pizzico di speranza. La narrazione del finale è costruita sotto ogni aspetto per chiudere un cerchio alla perfezione (cosa non facile, soprattutto per una serie che ci aveva inizialmente tenuto incollati allo schermo e che pian piano aveva iniziato a perdersi). Il figlio di Laurel e Wes, Christopher (geniale l’intuizione da parte degli sceneggiatori di far interpretare allo stesso attore due personaggi diversi), raccoglie inconsapevole o meno l’eredità dei genitori e finisce dove tutto è iniziato. La stessa aula universitaria, la stessa scritta di benvenuto sulla lavagna. Poco prima di iniziare una brillante carriera come insegnante Christopher scruta l’aula e la trova: Annalise. Mentore, donna, avvocato, omicida. Un altro passaggio del testimone, uno sprazzo di luce per un futuro che appare tremendamente migliore di ciò che abbiamo sempre conosciuto.