2) Arya
Arya Stark, la salvatrice dei Sette Regni, è stata quella ad essere maggiormente criticata in questa puntata, o meglio: è stato messo in discussione l’uso che gli autori hanno fatto di lei. Mi riferisco soprattutto alla scena della biblioteca e alla morte del Night King.
La prima sequenza citata è strata ritenuta troppo lunga e sotto molti aspetti inutile. Ma ovviamente in Game of Thrones niente è mai stato inserito per coprire buchi, ogni cosa ha la sua utilità, dà inizio a qualcosa che poi si concluderà molte puntate dopo. I diavoli che Martin cerca di inserire pazientemente nei libri sono stati inseriti man mano anche nella serie tv. I dettagli, di questi è fatta Game of Thrones, bisogna notarli e tenerli presente per il futuro.
La scena della biblioteca non sarà stata una delle più artificiose della serie, ma certamente non si può e non deve essere reputata inutile. Serviva come preparazione, doveva mostrarci le capacità di Arya, tutto il suo percorso è stato fatto proprio per quello. Arya si muove velocemente, ma nessuno la sente, uccide l’Estranea e nessuno se ne accorge. Lei è piccola ma potente. Non dimentichiamoci che neanche Jon si è accorto di lei, nel primo episodio di questa stagione.
Prendendo in considerazione ciò, non mi stupisce che sia stata proprio la piccola Stark a uccidere il Night King e proprio con quel pugnale (che tra l’altro le ha dato Bran).
Le profezie vengono prese come leggi scritte, quando anche Martin (il creatore di tutto e dalla cui testa sono usciti tutti questi personaggi e le sopracitate profezie) ci ha sempre detto di non fidarci di queste, perché vengono interpretate a loro modo e l’interpretazione che va per la maggiore non è necessariamente quella giusta. Dovremmo solamente aspettare qualche giorno e vedere quali spiegazioni ci daranno.
Anche se, per il modo in cui Bran e il Night King si sono guardati, è impossibile che sia finita qui.