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Federico Buffa racconta: Tyrion Lannister

Game of Thrones
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“Ti do un consiglio bastardo,” dice un nano rivolto a un ragazzo moro e dai capelli riccioli in una puntata di Game of Thrones, “Rammenta sempre chi sei. Gli altri lo faranno.” Il giovane si incupisce e fissa il piccolo uomo che continua a parlare, “Fanne la tua armatura e non potrà essere usata contro di te”.

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Siamo nella prima stagione di Game of Thrones, lo sfondo è quello delle montagne del Nord e siamo di fronte a un colloquio a due. Il primo, l’uditore, è un ragazzo che, andando avanti con la storia, si toglierà qualche soddisfazione. Cronologicamente: Lord Comandante dei Guardiani della Notte, Lord di Grande Inverno, Protettore del Nord e Re del Nord. Nel mezzo una morte, una resurrezione e l’amore per una bionda. Signori, parliamo di Jon Snow. Poi però la luce fa il suo giro e illumina il suo prescelto. Lo fa in linea di massima da quando è nato, anche se la giovinezza non è stata facile per lui.

Il personaggio in questione è indiscutibilmente uno dei migliori di Game of Thrones, è un esploratore dell’umanità, un disegnatore di intrighi.

Nel corso delle puntate ha saputo riconoscere i suoi limiti e li ha superati, si è spinto oltre il confine di semplice protagonista, lo ha elevato. Non a caso ha dichiarato: “Mio fratello ha la sua spada, io ho la mia mente”. L’individuo di cui parliamo è conosciuto in tutto il mondo, in una ricerca recente alcuni analisti si sono spinti fino alle terre dei Dothraki e hanno chiesto chi era per loro il più grande uomo di sempre. Testa a testa: Khal Drogo e Tyrion Lannister. Sì perché tutti, ma proprio tutti, conoscono le gesta di Tyrion Lannister.

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Tyrion è il terzo figlio di Tywin Lannister e Joanna e nasce quando Jaime e Cersei hanno già nove anni. Sua madre, purtroppo, muore dandolo alla luce e questa sarà una delle cause (oltre alla sua deformità) che porta il padre a disprezzarlo. Ogni grande uomo ha un passato difficile, il nostro protagonista non è da meno. Di lui Lionel Messi ha detto: “È più basso di me, ma moralmente è un gigante. Se solo volesse, in un campo di pallone, ci umilierebbe tutti”. Ma questa è un’altra storia.

Tyrion è piccolo ma ha un grande cuore.

Se volessimo paragonarlo a un calciatore, potremmo identificarlo in George Best, il primo storico numero 7 dello United. Le analogie sono tante. Il più piccolo dei Lannister ama follemente le donne. Non vive senza il sesso. George in questo era un campione. Pensate che il piccolo uomo in giovinezza ne sposò una di cui era follemente innamorato. Suo padre, che era intervenuto anche nello spinoso triangolo Icardi – Wanda Nara – Maxi Lopez, decise di uccidere la malcapitata e questo Tyrion non glielo perdonerà mai.

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Dicevamo: Tyrion come George Best, proprio così. Le imprese del nano sono incredibili. In Game of Thrones ha guidato la difesa di Approdo del Re. Stannis Baratheon era alle porte della città con le sue navi e nessuno era in grado di trovare una soluzione. Il piccolo Lannister con uno stratagemma riuscì a intrappolare le imbarcazioni nella baia e farle bruciare poi con l’Alto Fuoco. Guidò anche il seguente attacco in mezzo a uomini il doppio più grandi. Qualcuno racconta che in quel campo uccise svariati uomini per poi dirigersi verso Ser Mandon Moore, della Guardia Reale e fedelissimo di sua sorella. Questo provò a ucciderlo ma il Tyrion resistette e si salvò con l’aiuto del suo scudiero Podrick. Sembra che prima di svenire abbia citato proprio Best contro Cruijff: “Tu sei più forte di me, ma solo perché io non ho tempo.”.

Come il leggendario George amava l’alcol.

Si racconta che il calciatore abbia dichiarato: “Nel 1969 ho dato un taglio a donne e alcol. Sono stati i 20 minuti peggiori della mia vita”, ma questa è un’altra storia. Per quanto riguarda Tyrion invece il vino è sempre stato una costante, mai ha pensato di abbandonarlo. Il piccolo uomo durante un discorso davanti a una giuria ha dichiarato: “Non è facile essere ubriaco, lo farebbero tutti se fosse così facile”, giudici in silenzio, giuria popolare furente. Con le parole ci ha sempre saputo fare.

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Ma il più giovane dei Lannister non è solo questo. Le imprese e le conquiste? Inutile citarle tutte, inutile snocciolare una mera lista della spesa. Potremmo parlare dei suoi consigli a Daenerys, potremmo citare le fughe e i processi vinti, le alleanze che ha creato, le imprese di un piccolo grande uomo. Ma non è questo il punto. Quello che va sottolineato, in questa storia, è la statura morale, non fisica. Non è valoroso come il Re del Nord, non è carismatico come Daenerys oppure audace come suo fratello, ma ha qualcosa in più. Riprendendo un motto che i tifosi del Manchester United dedicavano al grande numero 7 potremmo dire: “Jamie good, Jon better, Tyrion best.”.

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