La fine di Melisandre nell’ultima stagione di Game of Thrones è stata a dir poco poetica. Forse una delle morti della serie che è stata trattata meglio e costruita magistralmente.
Carice Van Houten ha prestato il volto alla sacerdotessa a servizio del Signore della luce per otto stagioni. Possiamo dire che il suo personaggio si è rivelato essere l’arma inaspettata della battaglia contro gli Estranei.
Di certo Game of Thrones ha guadagnato raffinatezza e bellezza decidendo di utilizzare il suo personaggio in quel modo prima di regalarle una morte che la Van Houten descrive come la nota finale di una sinfonia.
L’attrice di origini tedesche ha rilasciato un’intervista al magazine Deadline, sottolineando come la fine di Game of Thrones le abbia lasciato un vuoto da colmare, ma che in fin dei conti non è poi così negativo.
Per la prima volta me ne sto rendendo conto. Trascorreva sempre un anno tra la fine e l’inizio delle riprese quindi siamo abituati, ma adesso vorremmo rimetterci a lavoro ancora una volta, metterci in contatto tra di noi, ipotizzando su cosa potrebbe capitare ai nostri personaggi. Sento un certo vuoto.
Il personaggio di Melisandre è stato per la van Houten una sfida particolarmente interessante e a poco tempo dalla fine della serie lo descrive come un ruolo importante per lei, ma soprattutto per gli spettatori.
Non ho mai interpretato un ruolo così prima.
La cosa che mi rende più felice di tutto questo è che la serie ha ispirato gli spettatori e li ha uniti. È la cosa migliore che potesse succedere. La mia speranza è che riusciamo a fare questo anche in futuro, specialmente in questo mondo in cui tutti sono incredibilmente connessi ma soli…
Una delle scene dell’ultima stagione che più l’ha colpita è stata sicuramente la morte di Shireen. Una fine a cui tutti abbiamo assistito con tristezza.
Ricordo la prima volta che lessi la scena e pensai ‘stiamo veramente per girare tutto questo?’ Quel giorno in realtà è stato divertente, nonostante fosse complicato da affrontare. L’attrice che interpretava Shireen è stata alquanto divertente. Difficilmente scorderò tutto questo. Ma ci sono state molte scene epiche, dal dare alla luce un bambino fantasma al trasformarsi in una vecchia anziana folle.
La van Houten ha parlato anche delle scene di nudo sul set e di come il tempo abbia cambiato la sua percezione. Sul piano macroscopico anche Game of Thrones ha pian piano invertito la rotta mostrando meno scene di nudo dalla nascita del movimento #MeToo
Gli olandesi sono in realtà molto aperti di mente, è leggermente più semplice per noi. Eppure non è mai confortevole essere l’unico personaggio nudo sul set. È stato prima che io avessi un bambino. Adesso mi sentirei molto più a disagio. Allora fu un po’ troppo. Nessuno mi ha forzato a fare nulla, ma col senno di poi avrei dovuto essere più attenta riguardo questo.
Su una sua possibile comparsa negli spin off della serie d’origine dichiara invece di non essere stata contattata e che potremmo vedere forse una Melisandre più giovane ma non con le sembianze della van Houten.
A Settembre uscirà la serie che la vede protagonista, Temple, e il film I Am Not a Bird è in post-produzione. Inoltre nei suoi piani futuri vorrebbe continuare a produrre film e magari iniziare a dirigere. Ma solo in un futuro più lontano, quando anche suo figlio sarà cresciuto.