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Cersei Lannister tiene alto il volume della sua vita per paura di ascoltarsi

Game of Thrones
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E’ facile avere paura di Cersei Lannister. Otto stagioni di Game of Thrones ce l’hanno insegnato molto bene: una donna cinica, calcolatrice, disposta a fare qualsiasi cosa per raggiungere i suoi obiettivi. Una donna che è stata regina proprio fino alla fine e che, anche quando è stata costretta ad abbandonarci, non ci ha mai lasciato davvero. Perché Cersei è un po’ come un serpente: striscia silenziosa e, quando meno te lo aspetti, colpisce (in questo articolo potete leggere cosa pensa Lena Headey del personaggio che ha interpretato). Rimane impressa sulla pelle e non risparmia nessuno, o quasi. Eppure sembra troppo facile vederla in questo modo. La regina di Approdo del Re potrà essersi macchiata dei crimini peggiori, ma dobbiamo sottolineare una cosa: in mezzo al fragore che pian piano la consuma, Cersei Lannister tiene alto il volume della sua vita dall’inizio alla fine. Perché, sotto sotto, ha paura di ascoltarsi davvero.

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Cersei nasce donna in un mondo dove esserlo è una condanna. Un mondo dominato, creato e popolato da uomini che, salvo poche e rare eccezioni, sono violenti, dispotici, animali. Viene al mondo con la concezione di non poter mai essere davvero padrona di se stessa e passando sotto il controllo prima del padre e poi del marito, pian piano si rende conto di una cosa molto semplice: per possedersi deve imparare a pensare due passi avanti agli altri. E così fa Cersei, per un certo periodo della sua vita: apparentemente silenziosa, mai sotto gli occhi di tutti, lontana da quella luce che illumina solo “i degni”. Gli uomini. Eppure pian piano, senza che nessuno se ne accorga, guadagna terreno in silenzio. Come il serpente a cui tanto assomiglia. Eppure la regina ha paura. Morde, Cersei. Morde tutti gli uomini che si trova davanti, colpisce senza pensarci due volte. Perché sarebbe terribile, la peggiore delle sensazioni, fermarsi anche solo per un attimo e rendersi conto di non avere in mano nulla. Perché Cersei è una donna in un mondo dove le donne corrono e sembrano non arrivare mai da nessuna parte. Un mondo dove le donne sono sempre relegate ad un ruolo scelto da qualcun altro: la moglie, la sorella, l’amante, la pedina politica. Subordinate, sempre in secondo piano.

Cersei si perde. Si perde nel momento in cui accetta di dover diventare più forte, più cattiva, più calcolatrice di quanto non sia davvero. Perché non può permettersi di abbassare la guardia, con nessuno. Mai. Dopotutto, al gioco del trono si vince o si muore. E Cersei sa fin troppo bene che il prezzo da pagare è altissimo. Lentamente, smette di ascoltare quel fragore martellante che abita la sua testa e alza il volume: lo tiene alto a suon di colpi, di violenze psicologiche, di decisioni calcolate pensate per arrecare la maggiore sofferenza possibile. Perché Cersei è una vipera, ma non cede. Mai.

Solo quando Cersei è insieme a Jaime c’è silenzio. Una pace costante, anche quando è intrisa di sofferenza. Solo assieme all’amato fratello Cersei può concedersi di essere se stessa: una donna rotta, distrutta da una realtà che non hai mai voluto per se stessa, profondamente sola. Eppure devono nascondersi. Perché anche in un mondo come quello di Game of Thrones, dove quasi tutto è lecito, l’incesto è aberrante agli occhi di tutti. Neanche davanti ai figli la regina può cedere: deve amarli, in quel modo profondamente sbagliato che è l’unico che conosce. Deve metterli davanti a tutto, deve proteggerli. Soprattutto da loro stessi. Jaime è il grande peccato di Cersei, un errore da cui non riesce (e non vuole) sfuggire, l’unica parentesi di luce in un universo che per lei è sempre stato buio. Tyrion, dal canto suo, non può salvarsi. Per Cersei non solo è un uomo, ma un mostro: una macchia sporca sull’oro luccicante della famiglia. E soprattutto, uno dei pochi capaci di leggerla davvero. E se è vero che hanno in qualche modo imparato a convivere, questo Cersei non può permetterselo: se qualcuno aprisse la sua porta, cosa troverebbe dall’altra parte?

Alza sempre di più il volume, tanto da far male alle orecchie, tanto da non sentire più alcun rumore. Non può sopportare il silenzio, Cersei, quell’assenza di suono che le dice più di quanto riesca a sopportare: che ha sacrificato tutto per le ragioni sbagliate.

Ragioni che l’hanno portata a mettere da parte ciò che conta davvero per riuscire a sopravvivere. Solo alla fine della sua storia all’interno di Game of Thrones, tra le macerie che cadono, può finalmente accogliere un po’ di silenzio. Tirare il fiato e aguzzare le orecchie, per poter finalmente sentire ciò che aspetta da una vita intera: la pace.

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