Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla 7×02 di Game of Thrones
Quando si parla di Game of Thrones, l’ultima cosa da fare è dare per scontato qualcosa. L’hanno fatto in tanti, e quasi tutti sono stati costretti a ricredersi. Potrebbe essere così anche stavolta, a prescindere da quello che sarà il risultato. Immaginare un trionfo finale di Daenerys Targaryen richiede pochissime abilità deduttive e non saremo noi a smentire l’ipotesi più credibile sulla conclusione del gioco dei troni, ma è altrettanto vero che non si possa dare per certo. Un palese vantaggio politico-militare è una buona ipoteca, senza esser tuttavia una garanzia di successo (Robb Stark, purtroppo, docet).
La 7×02, incentrata per ampi tratti sui primi passi a Westeros della Madre dei Draghi, l’ha confermato per l’ennesima volta. Se si pensa al quadro che si configurava fino all’attacco di Euron che ha infiammato l’ultima parte dell’episodio, molto è cambiato in pochissimi minuti. Cersei ha ritrovato una piccola speranza di preservare la propria egemonia senza alzare un dito, mentre Daenerys rischia seriamente di perdere due alleati preziosissimi (e uno mestamente ancorato alle paure del passato) ancor prima di dare avvio alla guerra contro i Lannister. Alla faccia di chi si era affrettato a concentrarsi solo sulla minaccia incombente della Lunga Notte.
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