La tragedia guida Game of Thrones come fosse l’unica lanterna disponibile nel buio totale. È l’elemento che emerge quando serve un colpo di scena che racconti la vita o la morte di un personaggio. Ma quando a dover essere narrato è un omicidio di massa, come quello che ha visto coinvolta la famiglia Stark, la tragedia diventa espressione massima di un’intera trama. Così come fosse il punto di arrivo, dove tutto finisce per poi ripartire, un punto zero al di là del quale ogni dettaglio deve necessariamente esserne conseguenza. Le Nozze Rosse nella nona puntata della terza stagione di Game of Thrones hanno rappresentato quello che per molte altre serie è la fine.
Da lì tutto è cambiato.
Ogni particolare è stato poi studiato e indagato dallo spettatore così da poter riuscire a prevedere qualsiasi altro tipo di colpo di scena dalle tanto strazianti conseguenze. Se solo avessimo unito alcuni pezzi delle puntate precedenti al massacro, come quelli che vi presentiamo di seguito, forse saremmo riusciti a prevedere qualcosa.
1) Al gioco dei troni, vinci o muori
L’ascesa al trono di Robb ha aperto le porte a tutto ciò che sarebbe successo dopo. Sale al potere quando Ned è sotto il controllo dei Lannister, è inesperto e facilmente manipolabile. All’arrivo della lettera firmata da sua sorella Sansa, non pensa minimamente che possa essere stata scritta da Cersei. La lettera della famiglia Lannister sul presunto tradimento di Ned confonde Robb che non si ferma a riflettere neanche un attimo prima di prepararsi alla guerra. Di lì a breve arriverà la sconfitta di Robb che confermerà le sagge parole di Cersei
When you play the game of the thrones, you win or you die.