La fine è ormai vicina. Quelle rocce ammassate sul passaggio che rappresentava l’unica via di fuga percorribile per Jaime e Cersei, hanno fatto cadere anche l’ultima speranza di salvezza. È finita, non c’è più nulla da fare. Lo sanno anche i telespettatori, ormai consapevoli della sorte che Game of Thrones ha deciso di riservare ai due Lannister.
La paura invade Cersei, per la prima volta il suo lato umano e fragile viene fuori. Ma Jaime è lì per lei, pronto a confortarla. Affronteranno la morte insieme, questo è ciò che conta. I gemelli si stringono in un abbraccio, mentre grossi massi iniziano a cadere intorno a loro. In pochi secondi verranno sepolti dalle macerie.
Per un attimo Jaime chiude gli occhi. Il suo passato e tutte le sue scelte gli tornano in mente. Egli si lascia trascinare da quei pensieri, vuole rivivere tutto, assaporare per un ultimo istante la sua vita prima di lasciare questa terra.
Pian piano il mondo esterno inizia a scomparire. I suoni, le mani di Cersei strette al suo collo, la paura: tutto sembra lontano.
La sala del trono appare nella mente del giovane Lannister. Quante volte si è trovato a percorrere quella stanza. Il rumore del silenzio fa da sottofondo ai passi di Jaime, sembra che non ci sia nessuno oltre lui in tutta la Fortezza Rossa. Alle sue spalle la grande porta di quercia e bronzo che fa da ingresso alla sala è chiusa. Nei lati della stanza grandi teschi di drago conquistano la scena, era dai tempi del Re Folle che Jaime non li vedeva lì.
Jaime si aggira incuriosito, godendosi la pace di quel luogo. Il suo sguardo si sofferma sul trono di spade, posto in fondo alla sala. Esso risplende in tutta la sua maestosità. Sembra quasi più grande del solito, più imponente. In quel momento egli si accorge che qualcuno è lì con lui. Seduto nel posto riservato ai grandi Re c’è un uomo: capelli biondi, una maestosa armatura e una spada ben affilata tra le mani.
Quell’uomo gli somiglia incredibilmente. Jaime si avvicina a lui, impaziente di scoprire chi è quella misteriosa figura. Per un attimo il cuore smette di battergli, un brivido gli corre lungo la schiena. Di fronte a lui, un po’ più piccolo e senza i segni delle guerre appena trascorse, c’è il giovane lui.
<<Non essere sconvolto>> l’uomo inizia finalmente a parlare, cogliendo subito lo stupore del suo interlocutore. <<Io sono te, sì. Sono qui perchè tu stesso mi hai chiamato. C’è qualcosa che desideri dirmi?>>
In quel momento Jaime si rende conto di avere tanto di cui discutere. Tutte le vicende che hanno segnato la sua vita dall’inizio dell’avventura in Game of Thrones gli tornano alla mente.
<<Come puoi essere me? Noi non siamo per niente simili. Io so chi sei, tu sei lo sterminatore di re, ma io non sono più quella persona. Quel Jaime non esiste più>>.
<<Non rinnegare il tuo passato. Io sono una parte di te che non scomparirà mai. Sei ritornato da Cersei, no? Non è forse la prova che certe cose non cambiano mai?>> Le accuse dello sterminatore arrivano come lame nel cuore di Jaime. Ha ragione, lui è ancora l’uomo innamorato di sua sorella, disposto a tutto per amore, eppure qualcosa è cambiato in lui.
<<È vero, certe cose rimangono sempre uguali, ma altre… Tu hai buttato un bambino innocente giù da una torre. Io non sarei mai in grado di farlo>>. Jaime sa che quelle parole che sta pronunciando non sono semplici suoni vuoti. Quella spietatezza dentro di lui è sparita da tempo. È stata tagliata via, insieme alla sua mano destra.
La perdita della mano segna la morte del vecchio Jaime e la nascita di un uomo nuovo.
<<Il giorno in cui ho perso la mano è stato uno dei peggiori della mia vita. Eppure quel giorno ho scoperto qualcosa che non pensavo avrei mai potuto scoprire. Pensavo che se non potevo più impugnare la mia spada allora non potevo più essere nulla. Invece in quel momento ho conosciuto un nuovo lato di me. Quel giorno ho scoperto cosa significa essere un uomo>>.
È la prima volta che Jaime si ferma a riflettere così su quel momento. Pronunciare ad alta voce quelle parole, sbatterle in faccia a quell’arrogante figura seduta sul trono che pretende di definirsi lui, lo fa sentire bene, finalmente in pace.
<<Hai perso la mano e anche il senno. Quella vicenda segna la caduta di tutto il tuo valore. Intraprendere una storia con Brienne di Tarth, quanto in basso sei caduto? Tornare da Cersei oggi è stata la scelta più giusta che tu potessi fare>>. Ed ecco che si ritorna di nuovo a Cersei. Sembra quasi essere l’unico punto in cui l’interlocutore riesce ancora ad attaccare Jaime, l’unica cosa in cui i due uomini si ritrovano ancora simili.
Jaime però adesso ha capito. Sa di non essere più lo stesso uomo del passato. <<Sì sono tornato da Cersei e non me ne pento. Aveva bisogno di me. La amo. Lei è una parte di me. Come potrei rinnegarla? Eppure amarla non significa condividere le sue scelte. Sono consapevole del male che ha fatto, ma abbandonarla mi renderebbe solo un uomo peggiore>>. Man mano che parla il suo tono di voce si fa più sicuro, più deciso.
<<Amare infinitamente non mi rende una persona cattiva. Ma quelle azioni, quelle cose terribili che ho fatto, non mi appartengono più. Hai ragione, non posso rinnegarle, fanno parte del mio passato. Ma il passato non serve forse a imparare dai propri sbagli? Oggi so cosa sia l’onore, oggi so cosa significhi amare sul serio. Tentare di uccidere un innocente non è amare, è distruggere, ora lo so>>.
<<Sono fiero di ciò che sei diventato>>. Lo sterminatore di re si apre finalmente a un sorriso. La sua maschera di superbia cade, lasciando finalmente il posto all’uomo che Jaime è sempre stato. È con un pò di amarezza, però, che egli pronuncia queste parole. Amarezza per non essere stato in grado di capire quelle cose quanto era ancora in tempo.
Ora Jaime sa di poter affrontare la morte con la giusta serenità. Non c’è più nulla da dire, nulla da fare. Il suo percorso si può finalmente concludere.
<<Devo andare, Cersei ha bisogno di me>>. Con questa frase Jaime si accomiata dal suo interlocutore. Un breve cenno di addio, poi si dirige verso la grande porta che chiude la stanza, pronto a varcarla.
Jaime apre gli occhi. Cersei è proprio li tra le sue braccia. Lo stringe forte, come se con lui si sentisse protetta perfino dalla morte stessa. Jaime le dà un veloce bacio sulla fronte, poi la stringe ancora di più, pronto ad affrontare il suo destino. È in quella stessa posizione che li ritroverà Tyrion nel finale di Game of Thrones, uniti in un abbraccio che nemmeno la morte potrà slegare.