La celebre frase di Ygritte rivolta a Jon Snow è diventata una delle frasi cult di tutto Game of Thrones. Una sorta di parola d’ordine, un inno alla pari con “l‘Inverno sta arrivando” o “i Lannister pagano sempre i propri debiti“che ormai noi adepti della Serie utilizziamo quotidianamente.
Fin da subito ci siamo resi conto che dietro le enigmatiche parole “You know nothing, Jon Snow” ci fosse molto di più rispetto a quell’iniziale presa in giro di Ygritte, ma solo a questo punto della storia la realtà di questa frase può colpirci con tutta la sua forza.
– Spoiler sulla settima stagione di Game of Thrones –
È importante, tuttavia, considerare questa frase nella sua forma originale e non italiana. Non è una questione di snobismo, giuro, ma in italiano si inserisce la doppia negazione che ci preclude uno dei suoi fondamentali significati.
Ygritte dice per la prima volta a Jon che lui non sa niente mentre sono alla ricerca dei Guardiani della Notte oltre la Barriera. Lei è legata e si lascia trascinare da Jon mentre gli spiega la bellezza di essere liberi, di non doversi inchinare, di seguire un Re che hanno scelto. Da lì però la bruta più volte apostroferà il nostro giovane Jon come un piccolo ignorante, ed effettivamente dal punto di vista di Ygritte non può che essere vero.
Come gli fa notare anche Tyrion durante le sue prime giornate alla Barriera, Jon ha sempre vissuto in un castello. Per quanto la sua vita potesse essere dura nelle vesti di Bastardo di casa Stark, certamente non ha mai conosciuto la miseria, la fame, la povertà, né tanto meno il vero freddo e i pericoli di una vita oltre la Barriera. Jon si ritrova ospite in una terra di cui non conosce nulla con l’arroganza di sapere cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma non ha mai vissuto con il popolo libero, e ancora non sa cosa vuol dire non doversi inchinare a nessuno.
Jon non sa niente del mondo.
Non conosce la sua crudeltà e le nefandezze di cui sono capaci gli uomini. Jon Snow è sempre stato un buono fin dal primo momento. Tra i Guardiani della Notte ha sempre cercato di fare la cosa giusta, di essere un valoroso fedele alla causa scelta. Lo era da attendente e ancor di più lo è stato da Lord Comandante. Jon sapeva che con la sua decisione di salvare i Bruti avrebbe indispettito molti dei suoi confratelli, ma ripone lo stesso la propria fiducia in quegli uomini. Decide di crederci perché era la cosa giusta da fare, ma ancora una volta Jon non sapeva niente.
Ma oltre questi significati letterali ci deve essere necessariamente molto di più.
Ygritte muore tra le braccia di Jon Snow dicendo in un ultimo sospiro, ancora una volta, “you know nothing, Jon Snow“. Le frasi in punto di morte, fin da Omero, costituiscono sempre un portale nel futuro. Uno specchio di conoscenza spicciola direttamente dal mondo dei morti, perché, si sa, i morti hanno sempre ragione.
Possibile che con quella frase Ygritte gli stesse suggerendo qualcosa in proposito alle sue origini? Certamente.
Jon Snow crede di essere figlio di Eddard Stark e presumibilmente di una prostituta o di una popolana qualsiasi. Dopo aver trascorso gli ultimi sette anni a cercare di convincere la gente che Jon Snow fosse figlio di Lyanna Stark e Rhaegar Targaryen, ora finalmente ne abbiamo avuto la conferma assoluta.
Jon Snow non sa (ancora) di essere frutto del grande amore tra il principe erede al trono e la bella Lyanna Stark. Lui non sa che quell’amore, di cui vi ho parlato qui, è stato legittimato poco lontano da dove il bambino venne concepito, e ancora di più non sa di essere per questo il legittimo erede al Trono di Spade, e l’ultimo dei draghi. Ghiaccio e fuoco scorrono dentro le sue vene destinandolo a una sorte grandiosa e fondamentale per la salvezza dei Sette Regni e della vita stessa.
Come Jon Snow, anche noi su Rhaegar e Lyanna sappiamo ben poco. C’è chi dice che fu stupro, chi che fosse amore (io ne sono certa), ma in ogni modo Rhaegar aveva tutta l’intenzione di riconoscere il bambino frutto di quell’unione, perché lui qualcosina la sapeva. Gli era stato profetizzato che il drago dovesse sempre avere tre teste, e lui aveva solo due figli da Elia Martell, e sapeva che la sua progenie sarebbe stata l’unica speranza per la vita, l’Azor Ahai delle leggende antiche.
Ghiaccio e Fuoco sono i simboli di Stark e Targaryen, ma al tempo stesso lo sono anche di morte e vita.
Jon e Daenerys si sviluppano parallelamente. Crescono e affrontano ciascuno le proprie difficoltà, ma spesso e volentieri vediamo nei loro percorsi delle analogie come nell’emblematica scena in cui la madre dei draghi è circondata dagli schiavi liberati che la invocano come Mysa (madre) e quella in cui Jon è invece attorniato da soldati, feriti e morti. Vita nel fuoco e morte nel ghiaccio.
Jon Snow è, alla luce delle ultime scoperte, sintesi perfetta di questi due macroconcetti, ma come ben sappiamo non solo in senso metaforico.
Jon Snow è morto.
È stato tradito e ucciso dai suoi confratelli, e morendo ha passato fin troppo tempo (soprattutto per la mia salute mentale) nell’aldilà. Quando Melisandre lo riporta alla vita, gli chiede che cosa avesse visto, e lui le risponde con un’unica parola: niente.
Ed eccoci al punto per cui è necessario considerare la frase originale: “You know nothing”.
Nelle lingue romanze è necessaria la doppia negazione per rendere il concetto, per cui ci viene automatico trasformare questa frase in “tu non sai niente”, anche se letteralmente potremmo anche tradurla con “tu conosci il niente, il nulla”. Ebbene probabilmente è troppo aspettarsi che Ygritte potesse profetizzare a Jon che lui avrebbe conosciuto il nulla, ma con Game of Thrones niente è mai troppo assurdo.
Effettivamente Jon ha conosciuto il nulla, lo ha attraversato ed è tornato per raccontarlo e sconvolgere la fede della Strega Rossa. Jon Snow, nel suo non sapere nulla, è venuto a conoscenza di uno dei più grandi misteri della vita umana: la morte.
Sono ancora molte le cose che Jon non conosce, ma la sua ignoranza viene perfettamente compensata dalle nostre assurde elucubrazioni mentali che non possono fare a meno di vederlo come quel principe che fu promesso, quell’ultimo degli eroi destinato a salvare il mondo.