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La scala della malvagità in Game of Thrones

Game of Thrones

6. Tywin Lannister

nonni

Un leone che non ha mai dato ascolto al branco di pecore ma le ha sapute pascolare e uccidere al momento giusto. Parliamo di un altro di quei personaggi che, sebbene morto da un bel po’, riecheggia ancora nelle parole, nell’aria, nelle mura dei Sette Regni. Tywin era un Lannister, un vero Lannister devoto alla sua famiglia, al suo nome e disposto a tutto per difenderlo. Ha passato la vita al fianco delle alte schiere del reame muovendo le pedine del gioco e facendo avverare i suoi piani sempre e comunque. Un grande uomo, come abbiamo già detto altre volte, che metteva sempre il nome Lannister davanti a tutto, anche a costo di dover sacrificare le vite degli altri e il benessere dei propri figli.

La sua “amata prole” era costretta ad appoggiarlo in ogni sua mossa, o a sottomettersi ad ogni sua parola.  Tutti gli portavano rispetto, un rispetto che non si è mai dovuto guadagnare ma che ha sempre dovuto mantenere anche al prezzo di azioni orribili. Ma anche i suoi piani avevano una falla. Il suo amore è svanito nel nulla non appena sua moglie è morta dopo la nascita del figlio Tyrion. Non essendo mai riuscito a perdonarglielo, è diventato una debolezza. Nonostante negli anni abbia imparato a dare a Tyrion quello che effettivamente, come suo erede, gli spettava, la rabbia del figlio nei suoi confronti era troppo forte per trattenerlo dagli insulti e le offese. Offese così pesanti che hanno portato il leoncino a sfidare il Re leone e a sconfiggerlo.

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