5) La confessione di Tyrion
A volte per conquistare il pubblico basta l’incredibile talento di un attore, e l’interpretazione di Peter Dinklage nella 4×06 ne è un perfetto esempio. Accusato della morte di Joffrey, Tyrion si ritrova ad affrontare un processo ingiusto durante il quale cerca di mantenere la calma. Ma dopo la falsa testimonianza di Shae, il nano non può che riversare tutta la rabbia e il disprezzo accumulati negli anni su quell’aula piena di ipocriti bugiardi. Dopo una vita in cui è stato incolpato della morte di sua madre e ostracizzato dalla società per essere un nano, le parole di Shae sono l’ultima goccia che fanno traboccare il vaso.
Non ho ucciso Joffrey, ma vorrei tanto averlo fatto. Guardare quel tuo perfido bastardo morire mi ha dato più piacere di centinaia sgualdrine bugiarde.
Tyrion sputa bile contro i nobili ingrati di Approdo del Re, denuncia sua sorella e sorprende il padre reclamando un processo per combattimento. La sua confessione è una delle migliori scene in assoluto di Game of Thrones, un momento indimenticabile, potente e drammatico. Prima che la spettacolarità prendesse il sopravvento, lo show traeva forza proprio da dialoghi e monologhi mozzafiato come questo. Basti pensare allo scontro fra Ditocorto e Varys sulla natura del caos, oppure a quello fra Lord Baelish e Cersei sulla conoscenza e il potere. Sono queste le interazioni che hanno reso grande la serie e che ci hanno fatto innamorare di personaggi profondi e complicati come Tyrion.