2) Jaime Lannister
L’erede di Casa Lannister è forse il personaggio di Game of Thrones con l’evoluzione più profonda e particolare.
Partito dall’essere il ricco e arrogante Leone Lannister, Jaime intraprenderà una lunga strada legata strettamente al destino di un altro personaggio: Brienne di Thart. Il legame tra i due nasce e si solidifica nel corso della seconda stagione, nel viaggio che li porta dalla Terra dei Fiumi ad Approdo del Re. Ormai consapevole di cosa vuol dire essere un prigioniero, privato della mano che impugna la spada, Jaime mette in discussione se stesso e l’amore romantico che lo lega a sua sorella Cersei, in favore di un nuovo e intenso affetto verso Brienne.
In Game of Thrones vediamo come i fattori esterni influenzino pesantemente le evoluzioni dei personaggi. Nel caso di Jaime, assistiamo al suo cammino fisico attraverso i Sette Regni, che va di pari passo con il suo cammino spirituale.
Difatti Jaime è l’unico personaggio la cui moralità cambia all’interno della serie, e questo cambiamento porta lo spettatore a entrare sempre più in empatia con lui. A ogni rewatch torniamo a odiarlo e, piano piano, impariamo ad amarlo nuovamente. Tutto questo, però, solo fino alla 8×05 della serie.
Nel penultimo episodio della stagione finale di Game of Thrones, nel giro di una transizione, il personaggio di Jaime torna drasticamente e irrimediabilmente alle vecchie abitudini.
Abbandona Brienne per tornare ad Approdo del Re da Cersei. Per tutta la durata dell’episodio abbiamo sperato che Jaime fosse tornato indietro per ucciderla e scongiurare un massacro. Quando ci rendiamo conto che invece sta andando a salvarla, ci aggrappiamo comunque alla speranza che lo stia facendo per un profondo amore fraterno. Ma quando il soffitto delle segrete crolla, e i due si stringono in un tenero abbraccio, capiamo che gli showrunner hanno voluto dare a Jaime quello aveva sempre desiderato: morire tra le braccia della donna che amava.
Una scelta, quella di Benioff e Weiss, completamente in contrapposizione con quanto raccontato in otto stagioni, e assolutamente fuori dai desideri del pubblico di Game of Thrones.
Non possiamo quindi dare la colpa al fanservice questa volta. Jaime era finalmente riuscito al liberarsi dal giogo di Cersei e gli spettatori non vedevano l’ora di scoprire cosa questo avrebbe comportato per l’ulteriore crescita del personaggio, soprattutto nei confronti di Brienne. Tutto ci saremmo aspettati tranne che potesse involversi così repentinamente. Che poi per cosa? Per chiudere la sua storyline basandosi su una battuta detta di sfuggita tre stagioni prima?