5) I Sette Regni (bonus)
Daenerys Targaryen aveva promesso di apportare un grande cambiamento a Westeros sotto il suo regime. Ma anche al di fuori dei piani della Regina dei Draghi, nei Sette Regni già si respirava aria di novità.
L’arrivo dell’inverno:
Nella settima stagione di Game of Thones vediamo il corvo bianco della Cittadella giungere a Grande Inverno per annunciare ufficialmente l’inizio del gelo, dopo anni di torrida estate.
Sappiamo bene che a Westeros le stagioni non si alternano come nel mondo reale, e che quando iniziano le vicende narrate in Game of Thrones è in corso l’estate più lunga mai registrata. Ci viene mostrato però un fiocco di neve che lievemente cade sul palmo aperto di Jaime Lannister quando questo si appresta a lasciare Approdo del Re nel finale di stagione.
Subito appena iniziata l’ottava stagione, però, gli showrunner di Game of Thrones sembrano essersi dimenticati di quanto successo nella stagione prima, e il sole caldo splende nuovamente sulla Capitale.
L’indipendenza dei regni:
Non è un mistero che le Isole di Ferro reclamassero da anni l’indipendenza. Ben due guerre sono state combattute per raggiungere questo scopo, una di esse portata avanti da Yara Greyjoy, presente alla proclamazione di Re Brandon lo Spezzato.
Quando Sansa accetta di eleggere Bran come nuovo sovrano, si batte però per l’indipendenza del suo popolo, che secoli prima delle vicende raccontate in Game of Thrones viveva libero. Ottiene così che i regni sotto il controllo di suo fratello diventino sei.
Da parte di Yara nemmeno una parola, così come da parte degli altri lord. La perdita di un solo regno non è poi un così grande cambiamento.
La monarchia elettiva:
Viene decretato che da quel giorno in avanti il sovrano verrà eletto dal consiglio dei Lord, in quanto Bran non può essere in grado di generare eredi. All’apparenza potrebbe sembrare un gran cambiamento, la famosa “ruota da spezzare” di Daenerys. Non fosse che questa decisione non migliora assolutamente le condizioni del regno, anzi le peggiora.
Perché siamo davvero così sicuri che i figli dei futuri sovrani dopo Bran non si ribelleranno contro il consiglio dei Lord, pretendendo di ereditare il trono per nascita?
Il povero Samwell Tarly ci ha provato a proporre il suffragio universale, ma è stato deriso da tutti. Peccato, perché la sua proposta era proprio il cambiamento di cui Westeros aveva bisogno, appoggiato inoltre dalla stragrande maggioranza del pubblico.
E invece nemmeno questa soddisfazione ci viene data, cosicché alla fine dell’ottava stagione di Game of Thrones ci troviamo davanti ai Sette (in questo caso sei) Regni così come li avevamo trovati all’inizio della prima stagione di Game of Thrones: in pace, si, ma sempre all’erta.