È notevole come in Game of Thrones la continuità tra una stagione e un’altra sia così marcata. La 5×01 dà subito l’impressione di essere un allungamento dell’ultima puntata della quarta stagione, che sembrava averci mostrato la conclusione di alcune vicende. In realtà è ancora tutto da vedere, c’è tanto in arrivo (da questo, probabilmente, il titolo The Wars to Come?).
Iniziamo subito con un flashback ed è la prima volta che vediamo un salto nel passato in questa serie. Il ricordo è quello di Cersei Lannister che da bambina, a quanto pare, era già spavalda e senza scrupoli, caratteristiche che non l’hanno abbandonata neanche da adulta. La piccola Cersei sta vagando per i boschi insieme ad un’amica e si imbatte nella casa di una strega. Sa che la donna può prevedere il futuro e le comanda di prevedere il suo. Quello che la strega dice è effettivamente ciò che noi sappiamo essere poi accaduto: Cersei non sposerà un principe ma un re (Robert Baratheon), sarà regina fino a quando un’altra donna più giovane e bella non prenderà il suo posto (sembra proprio il caso di Margaery Tyrell), il re avrà venti figli, mentre lei solo tre (i figli avuti dal suo rapporto incestuoso con Jaime).
Sembra proprio che il destino di Cersei si sia compiuto, ma conoscendola probabilmente lotterà ancora a lungo per mantenere la sua posizione. Subito dopo il flashback ritorniamo al presente. A King’s Landing si stanno per celebrare i funerali di Tywin Lannister: i due gemelli si incontrano davanti alla salma del padre, scena che richiama, per luogo e situazione, quella della scorsa stagione in cui al posto di Tywin c’era Joffrey, il loro primogenito. Allora la scena terminò con un momento che fece discutere i fan. Cersei e Jaime consumarono un rapporto sessuale impetuoso. Questa volta invece sembrano più distanti l’uno verso l’altra e discutono. Lei sa che è stato Jaime a liberare Tyrion (il fratello minore che ha ucciso Tywin) ed è estremamente delusa. Il rapporto tra i gemelli Lannister sembra incrinarsi sempre di più, ma staremo a vedere se uno dei due troverà il modo di salvare il salvabile o se siano destinati ad allontanarsi per sempre. Ciò che colpisce di questa situazione non è la consapevolezza di star vivendo un rapporto sbagliato (anche se in Game of Thrones l’incesto è quasi considerato normale), ma di aver capito che il problema sia la fiducia nell’altro che pian piano sta venendo meno. È uno dei rapporti più interessanti e controversi della saga e i fans sono sicuramente curiosi di sapere come andrà a finire.
Cambia scena. Torniamo a Meeren, ultima città schiavista conquistata dalla madre dei draghi, Daenerys. La liberazione degli schiavi non ha reso la situazione più facile. C’è una fetta di popolazione che vuole che le cose siano come prima. Queste persone si fanno chiamare I figli dell’Arpia (arpia simbolo delle città schiaviste, appunto) e provocano e minacciano Daenerys abbastanza apertamente (uccidendo ad esempio uno dei suoi Immacolati). Ma la giovane Khaleesi non si farà di certo mettere i piedi in testa. Quando, come compromesso, le viene chiesto di riaprire delle fosse da combattimento, pronuncia fermamente una serie di no, anche se successivamente sembra farsi convincere da Daario Nahaaris. Daario, nel frattempo divenuto ufficialmente suo amante, le spiega che in queste fosse non combatteranno gli schiavi (come succedeva fino a quando lei non è arrivata), ma uomini liberi che vogliono mettersi alla prova. Lui stesso si è potuto allenare ed è diventato un ottimo combattente proprio grazie a delle fosse come quelle.
Insomma, Daenerys inizia ufficialmente a regnare e le prime difficoltà si fanno avanti. Ma la parte più interessante della sua storyline in questa puntata è ciò che succede alla fine. La forza della donna, da ormai diverse stagioni, sono i suoi draghi. Il più grande e spietato dei tre, Drogon, è scomparso da settimane e gli altri due sono rinchiusi. Quando lei va a trovarli, sembra che vogliano aggredirla e questo la fa scappare via spaventata. Che stia ormai perdendo completamente il controllo dei suoi ‘figli’? Fa male vedere il suo timore e sarà probabilmente il dilemma di quest’anno per quanto riguarda Daenerys Targaryen.
Compresa in questa storyline, ma decisamente meno interessante, è una breve scena tra Missandei e il capo degli Immacolati, Verme Grigio. È ormai evidente che tra i due nascerà una storia d’amore, ma è una parentesi che toglie tempo prezioso ad altri personaggi essenziali per l’intera storia, quindi evitabilissima.
Passiamo poi al nord, dove è in corso l’intreccio di due storyline: quella di Jon Snow e quella di Stannis Baratheon. Quest’ultimo, senza giri di parole, spiega perché è venuto in soccorso dei Guardiani della Notte. In realtà sta creando un esercito con il quale intende sconfiggere Roose Bolton e liberare il nord. Vorrebbe quindi che i Bruti (popolazione decisamente numerosa) si uniscano a lui. Spera di avere l’aiuto di Jon (che sappiamo essere rispettato sia da loro sia dai suoi confratelli Guardiani della Notte) soprattutto perché Bolton è stato complice dei Lannister e quindi una delle cause dei tragici eventi consumati alle Nozze Rosse, tra cui l’assassinio di Robb Stark, a cui Jon era ovviamente molto legato. Il bastardo di Winterfell dichiara “Ci sono tante cose che vorrei fare”, probabilmente in lui c’è un desiderio di vendetta, ma alla fine resta fedele ai suoi voti. I Guardiani della Notte non si schierano. Sa, però, che i Bruti non sono arrivati ai piedi della Barriera per fare guerra. In realtà loro stanno scappando da una minaccia molto più grande, i famosi White Walkers. Per questo motivo cerca di convincere il capo dei Bruti (Mance Ryder) a cedere alla richiesta di Stannis, che permetterebbe loro di attraversare la Barriera senza altri spargimenti di sangue. Mance però è un uomo orgoglioso fermo sulle sue idee. Questo lo porterà alla condanna a morte. Viene quindi stabilito che egli sia arso vivo, ma alla visione della sofferenza dell’uomo tra le fiamme, Jon decide di porre fine alla sua vita colpendolo con una freccia al petto. Gesto di grande compassione che conferma ancora una volta il gran cuore di questo personaggio (non a caso è uno dei preferiti del pubblico) e che pone anche fine all’episodio.
Ovviamente non ci siamo dimenticati degli altri personaggi.
Sansa Stark è sempre con Petyr Baelish, il quale è intenzionato a portarla in un posto sicuro dove nessuno potrà mai trovarla. Sono veramente curiosa di scoprire dove sono diretti. Come ho scritto nel mio recente articolo, questa storyline è completamente nuova anche per i lettori della saga cartacea. Molto curioso il momento in cui quasi si incontra con Brienne, che nel frattempo sa che Arya è viva (a differenza dei libri in cui invece sa proprio di Sansa).
Infine, ma non è meno importante ovviamente, scopriamo cosa sta succedendo a Tyrion “il Folletto” Lannister. Insieme al mago dei complotti Varys è arrivato a Pentos, lontano dal continente principale di Westeros. Tyrion sembra, ora più che mai, demoralizzato e abbattuto. Fisicamente e mentalmente. Mostra il suo disinteresse nei confronti delle sorti del regno e probabilmente preferirebbe morire, come tempo aveva dichiarato, con una bottiglia di vino in mano. Infatti è molto scettico e menefreghista quando Varys inizia a spiegargli la sua ‘missione’. L’eunuco sa che in quel piccolo uomo ci sono tante qualità e tanto talento e vuole averlo al suo fianco. Tyrion sembra farsi convincere. C’è davvero una parte di lui che ama stare all’interno di quel ‘gioco’ (e lo ha detto apertamente anche in passato) e quindi lo vedremo prossimamente in viaggio verso Meeren, verso Daenerys. Curiosa la presenza di Varys (che nella versione cartacea non è con lui). Essendo uno dei più bravi a complottare ed agire nell’ombra sarà interessante scoprire il suo piano e soprattutto capire perché, tra i tanti pretendenti al trono, sembri preferire proprio Daenerys. La donna ispira in lui fiducia perché sembra rappresentare il giusto equilibro che serve a Westeros, o c’è altro? E lei sarà disposta ad ascoltare lui o Tyrion?
La 5×01, nonostante la continuità di cui parlavo all’inizio della recensione, è una puntata che avanza lentamente e a tratti con scene di poco interesse, ma che come ogni premiere apre le strade verso gli avvenimenti futuri ed introduce le varie storyline e ciò che probabilmente sarà la loro direzione. Ma mancano ancora dei personaggi. Nella prossima puntata finalmente vedremo Arya e i Martell di Dorne.
Non dimenticate mai: Valar Morghulis. Ma non perché è una frase popolare, più che altro perché è estremamente vero: tutti gli uomini devono morire. Con una serie come Game of Thrones si deve sempre essere pronti a tutto e talvolta neanche basta, vero?
Un saluto agli amici di Game of thrones – Italian fans e Game of Thrones ITALIA!
Per gli appassionati consigliamo di visitare anche http://gameofthronesitalianfans.altervista.org/