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“Il diavolo è nei dettagli”, afferma un vecchio detto. Ma si può dire altrettanto degli angeli, in certi casi. Soprattutto se si parla di Game of Thrones, della controversissima ottava stagione e di un personaggio come Daenerys Targaryen che di angelico, soprattutto negli ultimi episodi, ha avuto ben poco. Eppure l’affermazione è valida, e rivela quanto Game of Thrones, a prescindere dai tanti problemi di cui si dibatte da mesi, abbia saputo essere minuziosa da moltissimi punti di vista anche nella stagione finale.

Lo dimostrano le parole di Michele Clapton, pluripremiata costume designer della serie tv, che nel corso di un’intervista rilasciata a Tv Guide ha parlato di un dettaglio su un abito indossato da Daenerys tra la fine della settima stagione e parte dell’ottava, in un fase in cui ha salvato Jon Snow a più riprese e ha offerto un contributo fondamentale nella Battaglia di Winterfell. Un abito bianco bellissimo e particolare che non sembrava celare significati specifici (come le sue trecce, di cui avevamo parlato qualche tempo fa). La realtà, però, è molto diversa. Infatti, spiega la Clapton:
Inizialmente l’idea era soltanto quella che lei dovesse cavalcare un drago a Nord e che quindi avesse bisogno di qualcosa di caldo. Ma era la prima volta che faceva qualcosa di disinteressato, solo per amore. Ho adorato l’idea e per questo ho creato il costume.
E continua, entrando ancora di più nello specifico:
Si vede come una salvatrice, un angelo. Così quando arriva e scende sul drago, è una sorta di angelo misericordioso. Penso abbia detto tanto sul suo stato mentale in quel momento, su come si vedesse.
Un’analisi molto interessante, più che condivisibile. Degna manifestazione del lavoro che ha fatto la troupe di Game of Thrones per otto stagioni. Un lavoro incredibile e straordinario, mai sottolineato abbastanza.