Il finale di Game of Thrones ha lasciato i più con l’amaro in bocca ottenendo nei siti di ranking una delle valutazioni più basse dell’intera serie. Eppure, non è mancata la cura di alcuni dettagli. È sicuramente il caso dell’abito cerimoniale che Sansa indossa sul finale di serie, quando i tre figli di Ned Stark si spartiscono la scena.
Ogni elemento presente nel vestito di Sansa, a ben vedere, ha un simbolismo del tutto particolare. Il quadro che se ne ricava è quello di una ricostruzione figurata del percorso della ragazza, del suo sviluppo e degli episodi che ne hanno segnato l’esistenza. Vediamo di analizzare nello specifico ogni finezza. Per farlo ci serviremo anche dell’aiuto della costumista di Game of Thrones, Michele Clapton, che ha svelato l’arcano.
Un elemento che certo non avremmo potuto notare è quello relativo al tessuto utilizzato.
“Il vestito è realizzato nello stesso tessuto di quello che indossa la ‘dark Sansa‘”. Il riferimento è al cambiamento che si registra nella quinta stagione. A seguito della morte di Joffrey, Sansa diviene infatti sempre più spigliata e smaliziata. Questa sua trasformazione è ben esemplificata dall’abito nero che indossa nel corso della season.
Bene, a quanto pare si tratta dello stesso tessuto che vediamo nel finale di Game of Thrones. Non solo: il materiale è lo stesso della bianca veste che Margaery indossa in occasione del suo matrimonio con Joffrey. A stabilire così un “legame“, come afferma la stessa costumista, tra le due donne. Il collegamento è ovvio: Sansa fa progressivamente propria quella furbizia politica che caratterizza la Tyrell predisponendosi, così, alla gestione del potere.
E c’è anche un altro richiamo alla dark Sansa. Solo ai più attenti non sarà sfuggita la presenza della catenina, portata all’altezza della vita. La stessa che sorreggeva il pendaglio a cerchio portato dalla ragazza nella quinta stagione di Game of Thrones. “La collana era un simbolo di potere, il corrispettivo miniaturizzato dello spadino di Arya. Il cerchio nero un simbolo della disgrazia che sembra non voler mai abbandonare la ragazza“, ha chiarito la Clapton.
Passiamo ora al corpetto.
Avrete notato la presenza della decorazione vegetale “a festoni”, un intreccio di rami che fa pendant con le foglie rossastre rappresentate sul mantello. In entrambi i casi il riferimento è a un simbolo molto importante di Grande Inverno e del Nord in generale: l’albero-diga tanto caro al culto dei Figli della Foresta e mutuato tra la gente del Nord e il Popolo Libero.
Un marchio, insomma, di appartenenza, che ricalca il legame inscindibile in Game of Thrones della regnante con tutto il Nord e con le sue millenarie tradizioni. Ma anche un riferimento a Bran, ormai Corvo con Tre Occhi.
Se poi osserviamo con attenzione le lunghe e voluminose maniche salta all’occhio un motivo a scaglie che ha due rimandi. Da un lato richiama le ciocche dei peli del lupo, “l’animale totem” degli Stark e loro emblema, dall’altro può anche, associato al colore azzurrino del tessuto, rifarsi alle squame di pesce: un rimando alla casata Tully, quella di Catelyn, madre di Sansa. E al lupo inevitabilmente si collega anche alla pelliccia scura che cinge il collo della novella regina.
Ma il dettaglio più prezioso e regale non può che essere la corona.
Anche qui torna l’emblema di casa Stark nell’aspetto di due lupi che si incontrano sulla fronte di Sansa. Ma la silhouette generale del raffinato monile, come potete osservare nella foto, è indubbiamente affine a quello indossato da Cersei. Da lei Sansa ha imparato la fermezza, l’eleganza e la regalità . Da lei mutua dunque il simbolo per eccellenza del potere: la corona.
Il risultato finale è eccezionale. Visivamente Game of Thrones è riuscita qui a condensare l’essenza di Sansa, dal legame con la famiglia e con il suo popolo passando per la sua progressiva presa di consapevolezza e la costruzione della sua identità di regnante. Un percorso umano tra i più intriganti di tutta la serie, che trova qui finale e risolutivo compimento.