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Robert Baratheon ci spoilerò il destino di tutti gli Stark nella prima puntata di Game of Thrones

Game of Thrones
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Ormai dovremmo tutti aver capito che la genialità di Game of Thrones non conosce confini.

Ben sappiamo infatti che gli autori della Serie Tv più celebre di tutti i tempi hanno disseminato gli episodi dei cosiddetti Easter eggs. Piccoli segnali nascosti, scherzi malsani a nostre spese che a posteriori, e solo a posteriori, possono acquisire di significato.

Il più geniale di tutti questi Easter Eggs è stato senza alcun dubbio il primo. Nessuno avrebbe mai potuto comprenderlo, eppure durante il primo incontro tra il Re e la famiglia Stark, Robert Baratheon ci spoilera enigmaticamente il destino di tutta la famiglia più sfigata di Game of Thrones.

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Sceso da cavallo, la prima cosa che fa è avvicinarsi a Ned, accusarlo di essere ingrassato e abbracciarlo calorosamente. In seconda istanza abbraccia lady Caitlyn, sfrega affettuosamente la testa del piccolo Rickon per poi rivolgersi a Robb con il celebre “Tu sei Robbstringendogli la mano.

Ebbene signori e signore, come avrete intuito, ciascuno di questi personaggi “toccati” dal re non ha fatto per niente una bella fine.

È forse un caso che ciascuno di questi personaggi sia malamente defunto all’interno di Game of Thrones?

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Beh, effettivamente potrebbe anche essere una pura casualità, non c’è dubbio, ma le combinazioni in Game of Thrones non esistono e fra poco ve ne darò conferma.

Evidentemente la famiglia Stark non si limita a Ned, Cat, Rickon e Robb, e ben sappiamo che la sorte di Bran, Sansa e Arya è stata almeno un pochino più fortunata. Tuttavia anche il loro destino era stato segnato dalle parole del Re già nel primo episodio di Game of Thrones.

Dopo aver stretto la mano a Robb, il goliardico sovrano si rivolge a Sansa facendo riferimento alla sua bellezza.

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La bellezza per Sansa è sempre stata fondamentale. In principio era una ragazzina superficiale per cui l’apparenza era tutto, poi nel tempo ha cominciato a maturare un diverso concetto di bellezza. La bellezza è diventata un mezzo per raggiungere i suoi scopi, l’attrazione che instilla in Baelish è utile a Sansa per mantenere un’alleanza tanto vantaggiosa quanto pericolosa. Inoltre non possiamo tralasciare il fatto che bellezza è in questo caso sinonimo di femminilità, e la femminilità di Sansa è stata fondamentale nel suo percorso.

Prima Joffrey, poi Ramsay hanno violentato Sansa in tutti i modi possibili. Sansa come donna ha subito i peggiori soprusi, ma proprio attraverso queste esperienze è diventata la donna che è adesso, la lady a capo di Grande Inverno.

In quel veloce e leggero riferimento alla bellezza della ragazza, Re Robert aveva “previsto” inconsapevolmente il terribile destino che Sansa avrebbe subito nell’arco di Game of Thrones. Per colpa della sua bellezza Sansa avrebbe perso se stessa, per ritrovarsi completamente rinata in un mondo che a sue spese ha imparato a gestire.

A seguire, Re Robert si rivolge ad Arya chiedendole: «E tu sei…?», la ragazzina gli rispose energicamente esclamando il proprio nome. Può essere questa un’altra semplice combinazione?

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Arya Stark è strettamente legata al concetto di nome e identità fin dall’ultimo episodio della prima stagione, esattamente come vi ho spiegato in questo articolo. Alla morte del padre, quando Yoren le taglia i capelli per camuffarla tra i guardiani della notte, viene costretta a cambiare il proprio nome in Arry. In seguito si limiterà a farsi chiamare solo Arya, ed infine incontrerà Jaqen e deciderà poi di raggiungerlo a Braavos, dove imparerà a diventare Nessuno.

Dal momento in cui assiste alla morte del padre, Arya inizia un lunghissimo cammino attraverso Game of Thrones, imparando a sopravvivere e molto di più, a costo però di perdere se stessa e la propria identità. Solo alla fine della sesta stagione, la ragazzina riesce a scappare da quel Nessuno per tornare a Grande Inverno e all’Arya Stark che era e che forse, però, non sarà mai più.

Infine giungiamo a Bran. Quando il Re si rivolge al bambino gli chiede allegramente di mostrare i muscoli, e gli dice che sarebbe diventato un forte soldato. Ebbene, l’ironia di questo Easter Egg non conosce confini.

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Il sogno di Bran era combattere, diventare un eroe e mostrare tutto il proprio valore sul campo di battaglia. Il destino però aveva in serbo per lui qualcosa di drasticamente diverso. Proprio la forza fisica sarà il concetto base che costringerà il nostro piccolo Stark a crescere e cambiare all’interno delle sette stagioni di Game of Thrones, e, anche in questo caso, a perdere se stesso. Quella forza fisica su cui aveva sempre confidato se ne va in fumo alla fine di questo stesso primo episodio.

Il suo essere storpio affinerà le capacità soprannaturali del bambino, lo condurrà nella conoscenza di Jojen Reed e poi oltre la Barriera dal Corvo con Tre Occhi che sancirà inevitabilmente il suo destino.

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In ogni modo saranno anche assurde congetture, ma non potete negare che la casualità in questo caso sarebbe troppo esagerata.

Pochi gesti, poche parole, eppure se analizzati a posteriori con un minimo di attenzione è possibile davvero svelare l’intero destino della famiglia Stark in quest’unica breve scena del primo episodio di Game of Thrones.

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E come direbbe qualcuno in quella gran pacchianata che era Mistero: Coincidenze? Io non credo.