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La vera storia di Daenerys Targaryen

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Game of Thrones è dai più considerata la madre delle Serie Tv fantasy e, indipendentemente dalla veridicità di tale affermazione, è chiaro che uno scrittore autorevole come George RR Martin ha alle spalle una certa conoscenza e coscienza storica che gli ha permesso di creare personaggi influenzati da figure storiche (e, in alcuni casi, letterarie) di rilievo. Daenerys Targaryen, in questo senso, in quanto personaggio principale dei suoi romanzi prima e della Serie Tv dopo, non può che avere un background storico-culturale importante su cui fondare la legittimità e la logica di alcune sue scelte.

Il fantasy, molto frequentemente, vive dell‘ispirazione storica. Il creare un universo inventato non può comunque prescindere da elementi legati alla realtà, che sia questa presente o passata. Opere come Il Signore degli Anelli (e tutto ciò che Tolkien ha creato attorno a essa), Harry Potter e le stesse Cronache del Ghiaccio e del Fuoco non possono ignorare la cultura storica da cui i loro autori decidono di abbeverarsi.

Quindi Martin, Weiss e Benioff, quando hanno deciso di creare Daenerys Targaryen, hanno inevitabilmente pensato a una vera storia che potesse esserle cucita addosso. Anzi, a vere storie (per chi fosse ulteriormente interessato, consiglio di integrare la lettura di questo articolo con l’approfondimento No Ordinary Woman: Historical Inspirations behind the Mother of Dragons).

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Le linee storico-temporali che vogliamo prendere in considerazione sono individuabili in due macroaree. La prima è quella dell’antichità, pre-medioevale, la seconda, invece, è quella dell’Inghilterra dei secoli XV-XVI. I primi due personaggi femminili sono distanti l’uno dall’altro, ma hanno non pochi punti in comune fra loro e, soprattutto, con Daenerys Targaryen. Stiamo parlando di Cleopatra e di Zenobia.

Come queste due personalità potrebbero aver ispirato il personaggio di Game of Thrones?

Cleopatra, che si colloca cronologicamente alla fine del I secolo a.C., è probabilmente una delle regnanti più note anche a chi mastica poca storia, in quanto le sue vicende con Marco Antonio e Giulio Cesare sono state oggetto di racconti, interpretazioni teatrali e pellicole cinematografiche. Per quanto questo può aver contribuito ad alimentare la fama del personaggio, l’altra faccia della medaglia è che spesso molte vicissitudini sono state romanzate a discapito della verità.

A ogni modo, Cleopatra è stata l’ultima regina dell’età Ellenistica nonché l’ultima sovrana del Regno Tolemaico d’Egitto, in quanto la guerra con Ottaviano Augusto culminò con la sconfitta della donna e di Marco Antonio (la celebre Battaglia di Azio), con la conseguente annessione dell’Egitto all’Impero Romano.

Non sono pochi i punti di incontro con Daenerys Targaryen. Innanzitutto, i Tolomei e i Targaryen condividono la tradizione di far sposare tra loro i fratelli, in modo da mantenere pura la linea di sangue del Regno. Tuttavia, sia Cleopatra che Daenerys hanno interrotto questa tendenza, avendo in comune la rivalità con i rispettivi parenti.

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In conseguenza di ciò, le due donne hanno poi iniziato relazioni amorose con uomini potenti. Cleopatra con Antonio, e soprattutto Giulio Cesare, Daenerys con Khal Drogo. Entrambe hanno comandato il popolo da una piramide (vi dice niente Meereen?) e soprattutto, sia la regina di Game of Thrones che Cleopatra, godono della fama di bellissime donne. Anzi, della seconda (e qui mi riferisco nuovamente alla necessità che alcuni autori hanno avuto di romanzare determinati racconti) si è detto che la sua bellezza, unita a una grande abilità strategica, ha incantato gli uomini più influenti dell’epoca.

Anche di Daenerys Targaryen si dice spesso, in Game of Thrones, che la sua bellezza non abbia eguali ma, al momento, non abbiamo ancora visto (e forse, considerati i tempi, non lo vedremo mai) la regina utilizzare questa sua qualità per raggiungere i suoi obiettivi.

Spostandoci in una fase molto più avanzata dell’Impero, un ulteriore paragone è quello che nasce con la Regina di Palmiria, Zenobia. Siamo nella seconda metà del III secolo d.C. Zenobia fu una ribelle, visto che riuscì attraverso alcune accurate e subdole mosse politiche a rendere la provincia di Palmiria un regno indipendente dall’Impero Romano, prima di essere sconfitta dall’Imperatore Aureliano che, con le sue Campagne Orientali, ristabilì l’ordine a Est.

Nonostante non ci sia una prova anagrafica, Zenobia affermava di essere una discendente di Cleopatra. Esattamente come per Daenerys, una delle molle che ha fatto scattare nella donna quel forte senso di indipendenza e di ricerca del potere è stata la morte del marito. La conquista del Medio-Oriente da parte di Zenobia non è così diversa dall’avanzata a Essos da parte di Daenerys. Anche in questo caso, inoltre, le due donne condividono l’incredibile bellezza.

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La storia monarchica inglese, invece, ci consegna similitudini più evidenti, al fronte di caratteristiche esterne decisamente più lontane.

I due regnanti che considereremo sono Enrico VII ed Elisabetta I. Da più studiosi è stato riconosciuto che alcune delle vicende e buona parte del tono dei racconti di Martin sono ispirati ai tempi della Guerra delle due Rose, la nota battaglia di stirpe tra i sovrani britannici.

Enrico VII, non a caso, nasce due anni dopo l’inizio del conflitto (1457). Fin dal principio della sua vita condivide con Daenerys Targaryen numerosi elementi. Innanzitutto l’assenza della relazione con il padre: Edmondo Tudor morì pochi mesi dopo la nascita di Enrico, quindi di fatto quest’ultimo non lo ha mai conosciuto. Esattamente come Daenerys non ha mai incontrato il Re Folle.

Inoltre, entrambi sono accomunati dall‘esilio in giovane vita. Enrico VII, infatti, prima di tornare in patria e affrontare Riccardo III, visse anni esiliato in Bretagna (Francia). Le vicissitudini che ha dovuto affrontare prima di tornare in Inghilterra e conquistare il trono ricordano molto le fatiche della protagonista di Game of Thrones. In particolare, è interessante pensare al fatto che l’esercito con cui Enrico ha sconfitto Riccardo III nel 1485 era composto dai francesi reclutati nel luogo da cui era partito, scozzesi e persino gallesi. Sappiamo che il personaggio interpretato da Emilia Clarke salpa per Westeros dopo aver assemblato eserciti slegati da fedeltà a un regno non ancora esistente.

Gli Immacolati, i Secondi Figli e i Dothraki sono coloro che nei suoi sogni le assicureranno (insieme ai draghi) la vittoria, esattamente come la Manica (per Enrico VII) e il Mare Stretto (per Daenerys) condividono il ruolo di simboli della separazione dalla patria. È chiaro, dunque, che Enrico VII è la figura storica che maggiormente ha ispirato il personaggio di Martin.

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Ultima, ma non per importanza, Elisabetta I.

Una delle regine più importanti della storia occidentale. Elisabetta condivide due grandi elementi con Daenerys: la scelta dei suoi consiglieri e i discorsi motivazionali. Ella è stata uno dei sovrani che maggiormente ha dato peso alla personale scelta delle persone che avrebbe dovuto circondarla e, dunque, consigliarla.

Ricorda qualcuno? Ma non è tutto. Nonostante fosse donna (e nel 1500 non era una cosa da poco) presenziava alle battaglie più importanti, aizzando i soldati con discorsi memorabili (famosissimo quello precedente alla battaglia contro la Spagna, a Tilbury).

Daenerys Targaryen ha fra i suoi pregi quello di essere una vera e propria condottiera. In diverse lingue (in base agli ascoltatori) ha convinto e motivato uomini e donne a sostenere la sua causa, a lottare per lei.

Cosa ci insegna tutto questo? Il buon fantasy, quello veramente di alto livello, non può mai prescindere dalla storia. E infatti, Game of Thrones è una grande opera fantasy.

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