Pensate a Game of Thrones. Alle 8 lunghe stagioni attraverso cui si è sviluppata la sua storia. Qual è la prima cosa che vi viene in mente? E perché proprio la morte? Si calcola siano state migliaia le persone barbaramente uccise dalla spietata penna di George Martin. E se volessi raccontare la sua evoluzione attraverso degli eventi chiave, la morte potrebbe fungere da brand quanto lo è nei racconti dei – decisamente più reali – fatti storici di Alessandro Barbero.
Se ad esempio vi raccontassi di quella fatidica notte alle Torri Gemelle, quando Walder Frey ospitò un matrimonio da far venire una sincope a Enzo Miccio, a cosa pensereste in primo luogo?
Esatto, proprio alla MORTE. Ma per essere precisi a più d’una cosa “caruccina”. Come all’atrocità, all’omicidio e al terrore. Oppure al SANGUE. E voglio partire proprio da quest’immagine fondamentale nella storia di Game of Thrones per introdurvi al racconto di un evento la cui atrocità farebbe sembrare la Notte dei Lunghi Coltelli uno schiumaparty: le Nozze Rosse. The Red Wedding.
Il nome già dice tutto. L’evento non se l’è certo guadagnato perché in concomitanza si stava svolgendo una festa di laurea. E tanto meno perché sgorgassero sui tavoli fiumi di Barolo. O meglio, sgorgavano sicuramente fiumi di buon vino di Dorne, questo sì. Parliamo di un matrimonio avvenuto nel bel mezzo di una guerra, in cui i soldati conducevano una vita da cani. Non vedevano donne per mesi e avevano in genere ben poco da celebrare. Dunque quando c’era l’occasione si ubriacavano come un Numero 5 qualunque in The Umbrella Academy.
No, le Nozze Rosse purtroppo per i presenti divennero famose come tali perché a sgorgare sui pavimenti del castello furono fiumi di sangue. Il sangue degli Stark.
Ma andiamo con ordine. Siamo nell’anno 299 dopo la venuta di Aegon, al castello di Lord Walder Frey, alle Torri Gemelle. Un feudo sotto il dominio della Casata Tully, nella Terra dei Fiumi. E si sta per celebrare un matrimonio. Ma io non vi racconterò il suo antefatto (perché di Barbero nella sua onniscenza ne esiste solo uno). Ossia il perché Robb Stark, da poco nominato dai suoi Re del Nord, non fosse sull’altare come sposo. Vi racconterò la tragedia che si è consumata subito dopo, durante il banchetto per i festeggiamenti. E non è stata una partita di tressette al circolo unione finita male.
Vedete, questo matrimonio, invece di Robb Stark – come avrebbe dovuto essere secondo i patti presi con Lord Frey – aveva come protagonista suo zio, Edmure. Lord Edmure Tully, erede di Delta delle Acque, era fratello di Catelyn, madre di Robb. Edmure è un uomo non di grande bellezza, non di fine intelletto, e nemmeno un granché come soldato. Insomma: è un incrocio tra Zeno Cosini e Diego Fusaro.
Ma in quella fase della guerra, è l’unico inetto in grado di prendere il posto di Robb per sposare una delle tante figlie di Walder Frey. Un uomo che sfornava più figli lui di quante mascherine galleggino ora nei mari del mondo.
All’inizio Edmure era riluttante. Non gli sta bene sposare una Frey a scatola chiusa. Tuttavia se lo fa andar bene. Non poteva fare altro, suo nipote in fondo era anche il suo re. Ma quando vide Roslin Frey sull’altare il viso gli si illuminò proprio come a Barbero quando dice dice la parola “ghigliottina”. Evidentemente Roslin aveva preso tutto dalla madre. Dunque alla fine tutto bene, Edmure è contento, il matrimonio si celebra alle Torri Gemelle, e finalmente c’è tempo di avere un momento di gioia.
Ma non dura. Perché gli invitati non sanno cosa aspetta loro dopo quel sì. Non sanno che Walder Frey, un uomo pericoloso da contrariare, sta per servir loro un dessert più aspro di un caffè al limone. Uno dei più amari della storia di Game of Thrones.
Perché vedete, a Walder Frey non era andata troppo giù che sua figlia passasse dallo sposare un re, com’era nei patti, allo sposare un lord qualunque. Non gli andava bene che quello stesso re avesse infranto un giuramento per sposare una straniera. Erano tempi in cui la promessa di un re era SACRA. In cui l’amore non contava nulla, la gente si sposava per poter attraversare un ponte. E se i patti venivano infranti, in un tempo in cui c’erano nemici e sotterfugi politici ovunque, potevano esserci conseguenze catastrofiche. Ben al di là di un Walder Frey che blocca tutti gli Stark su Facebook.
Dopo la celebrazione i circa 3500 alfieri al seguito di Robb erano intenti a godersi quelle ore di spensieratezza. Bevevano, mangiavano, ridevano, giocavano a carte. Abbassarono la guardia e con essa le spade. Come da tradizione ci fu la cerimonia della “messa a letto”, che non è un falso storico come lo Ius Primae Noctis. E quando Frey e i suoi complici furono sicuri di scontrarsi con delle difese quasi nulle, scaldarono i motori che preannunciavano il massacro.
Di questi flebili segnali se ne accorse solo una persona: Catelyn Tully. La donna notò due soldati sbarrare le porte d’uscita. Intanto i musicisti intonarono le note de Le Piogge di Castamere, nota canzone delle file Lannister. E quasi in automatico, come per un sesto senso, Catelyn alzò lievemente la manica sul braccio di Lord Roose Bolton, “suo alfiere e alleato” che sedeva accanto a lei. Ed è lì che notò la maglia di ferro, adatta più a una battaglia che a un matrimonio tra amici. Ma non fece in tempo a prevenire quanto stava per accadere…
Nella stanza c’era suo figlio Robb, con sua moglie Talisa, incinta di circa sei mesi, e una valanga di Frey attorno. Catelyn balzò in piedi schiaffeggiando Bolton, ma servì a poco.
Un Frey pugnalò ripetutamente, con inaudita ferocia, la regina del Nord, moglie di Robb. Lo fece squarciandole il ventre, massacrando lei e il bambino che portava in grembo. Quello che avrebbe dovuto essere il futuro Eddard Stark, nipote del compianto Ned. Un nome che chiaramente non porta fortuna. E quella valanga di soldati si levò poi contro Robb, il Giovane Lupo. Lo colpirono dall’alto con una pioggia di frecce. Fecero altrettanto con i soldati che tentarono di difendersi senza avere neanche il tempo di capire cosa stesse accadendo.
E nel mentre che Robb, ferito e sanguinante, si trascinava faticosamente sul corpo dell’amata moglie per toccarle il ventre squarciato, i suoi soldati e parenti finivano d’esser trucidati dai Frey e dai Bolton con una ferocia che violava ogni sacra legge dell’ospitalità. All’esterno accadeva altrettanto con il resto degli alfieri. Col suo lupo, Grey Wind, massacrato da un’ondata di frecce come il suo padrone. I soldati di Frey facevano carne ovunque. Manco fosse la rivolta de’ Ciompi.
Tutto sotto gli occhi di un’Arya Stark ancora una volta impotente. A un passo dal ricongiungersi finalmente con i suoi famigliari. Mesi di marcia con la simpatica compagnia del Mastino per riuscire a ricongiungersi al massimo con la loro caduta.
Siamo nel cuore di uno dei più tragici eventi di Game of Thrones. Robb, preso di sorpresa e ferito, è troppo sconvolto per reagire o difendersi in alcun modo.
A nulla serve il tentativo disperato di sua madre, ferita a sua volta, di barattare la vita e la libertà del suo primogenito con quella della quarantesima (forse) giovane moglie di Walder Frey. Le punta un coltello alla gola implorando l’uomo che Robb venga lasciato andare, giurando che in tal caso tutto sarebbe stato dimenticato. Ma ancora una volta, Catelyn sottovaluta la fibra morale della belva che ha di fronte.
Senza scomporsi, il vecchio Frey le dice che si premurerà di trovarsi un’altra moglie, lasciando intendere come abbia intenzione di non far uscire alcuno Stark vivo da quella stanza. Robb riesce a dire solo un’ultima parola, Mother, prima che il colpo di grazia gli venga inferto.
A farlo è lo stesso Roose Bolton, che l’aveva seguito in battaglia e aveva giurato fedeltà eterna alla sua casata. Ma che a un certo punto di quella guerra aveva deciso di passare al lato oscuro della forza, quello dei Lannister. E in accordo con Lord Tywin Lannister, in cambio di Grande Inverno, tradisce Robb trucidando lui e tutti gli Stark assieme a Lord Frey, anch’egli ormai nuovo alleato dei Lannister. Perché come ben sappiamo la regola è sempre la stessa: Robb era un re, e i re si decapitano. O comunque si uccidono, il metodo conta poco.
Roose Bolton si avvicina a Robb e gli assesta una secca pugnalata sotto gli occhi di sua madre. Mentre lo fa tutti possono udire “I Lannister ti mandano i loro saluti”.
Una frase rimasta nella storia. Catelyn ha solo il tempo di urlare prima di seguire suo figlio nello stesso fato. È un urlo disperato, atroce. Quello di una madre che vede morire suo figlio e con esso la sua stessa voglia di vivere. Uno dei figli di Walder Frey l’accontenta immediatamente finendo il lavoro. La sgozza lasciandola cadere come un animale morente.
E finisce lì, nel sangue, una delle notti più buie di Westeros. Come ben sappiamo una delle peggiori per qualunque fan di Game of Thrones. Le Nozze Rosse resteranno per anni impresse nella mente di chi ne ha sentito parlare nel continente, giudicando con sdegno le atrocità commesse dai Frey e dai Bolton. Col beneplacito dei Lannister, s’intende. Codardi i primi, crudeli i secondi.
Per un po’ di tempo questa loro scelta sembrerà premiare le loro casate ma, come la storia ci mostrerà, verrà un tempo non troppo lontano in cui le Nozze Rosse saranno vendicate. L’inverno arriverà per ognuno dei responsabili di questo massacro.