15) Sono state molte le battaglie che Kit/Jon hanno dovuto affrontare. Ma per l’attore la più dura battaglia che abbia dovuto affrontare come Jon, è stata quella per il Castello Nero. “Abbiamo girato per tre o quattro settimane per una sequenza che dovrebbe ammontare a [più di] venti minuti. Abbiamo girato meno di un minuto al giorno! È così carica di effetti speciali che è diversa da tutto quello che ho fatto in Game of Thrones”.
16) Kit arriva così a parlare tra la quinta e la sesta stagione in termini più politici dello Stark. “Divide completamente i Guardiani nel mezzo- chi lo ama e lo appoggia e chi lo odia. Cerca di diventare un politico, anche se è troppo giovane. E non conosce abbastanza bene gli altri uomini per diventarlo.”
E tutto andò a finire come conosciamo bene, infatti.
17) Prima della sesta stagione e della resurrezione di Jon, Melisandre e lo Stark hanno intrecciato un rapporto particolare, che è sopravvissuto a lungo. “Chi sa cosa vede Melisandre nelle persone, ma ovviamente è ossessionata dai bastardi e dal sangue nobile.” – dice Kit –“Ma c’è ovviamente qualcosa di speciale in lui in questa storia, e lei ne rimane coinvolta. Quindi proverà a sedurlo. E’ il suo gioco di potere. Sarà una battaglia interessante!“.
18) Passando alla sesta stagione, Kit ha detto la sua anche sul Jon post-resurrezione. “All’inizio ero preoccupato che si sarebbe svegliato e sarebbe rimasto lo stesso. Ha bisogno di cambiare. C’è una bellissima battuta quando Melisandre chiede: “Cosa ha visto?” e lu risponde “Niente”. […] Jon non è mai stato impaurito dalla morte, e questo è ciò che lo ha sempre reso una persona forte e onorevole. […] Lui è andato oltre e non c’è assolutamente nulla. Questo fa nascere dentro di lui la paura di Dio. Ha visto la fine e questo cambia un uomo nel modo più profondo che ci sia. Non vuole più morire di nuovo. E se succederà, questa volta non vuole essere portato indietro”.