Sono tanti i modi in cui un figlio può assomigliare al proprio padre. Sono molti i modi in cui può essere differente, può agire, pensare, vivere in maniera diversa.
Ned Stark è il padre di Jon, lo sarà sempre, anche dopo che i segreti celati per anni saranno finalmente scoperti, Ned sarà suo padre e Jon non potrà fare a meno di essere suo figlio.
Ned e Jon sono due personaggi fondamentali della Serie, due colonne portanti che insieme a Bran si aggirano fra i fili di una tela di ragno enorme, fra i meandri di un segreto troppo lontano per essere scontato e troppo importante per rimanere taciuto.
Ma è proprio questo il caso di dire: tale padre, tale figlio?
Prima di tutto, entrambi sono due uomini d’onore, due uomini del Nord veri e propri che seguono le regole dei loro dei, che seguono la strada della verità e della giustizia. Alla fine è così che ci appaiono, anche quando assistiamo a mosse sleali di Jon come far finta di essere diventato un bruto per fare da talpa, ed anche quando scopriamo che la fama di più grande spadaccino del regno di Ned è stata causata da un colpo alle spalle. Ma anche i grandi uomini sono comunque uomini ed è normale che in gioventù per seguire i propri ideali si sia disposti a compiere passi falsi, o forse è meglio chiamarli sacrifici verso il proprio modo di essere.
Da veri uomini del Nord, i due sanno “stare al gioco”. In che senso? Sanno che bisogna essere disposti a tutto per fare ciò che giusto. Sono dei veri tosti: basta vedere Jon che anche quando tutto sembra perduto, durante La Battaglia dei Bastardi, riesce a risorgere dalla putrida bolgia dei compagni morti, dando a Grande Inverno un ultimo brivido di speranza che si alza come un grido all’arrivo delle truppe Arryn ed esplode in canti di pura gioia quando entra nella sua casa e prende a botte Ramsay Bolton alla vecchia maniera! Lui, come il padre, sa quali sono le giuste cause per cui battersi.
Inizialmente sia Ned Stark che Jon Snow sono due caratteri abbastanza pacati. Uomini decisi, saggi, ma senza sogni di gloria. Più volte viene detto come Ned davanti alla possibilità di sedersi sul Trono di Spade si sia rifiutato di farlo. Ha deciso di fare un passo indietro perchè sapeva quali sarebbero stati i compiti del Re, i doveri, le sofferenze.
Padre e figlio sognavano di vivere nel Nord, in tranquillità senza immischiarsi troppo fra i futili dissidi dei regni del Sud, ma il destino dei due è stato segnato in maniera inversa nel tempo.
Jon è nato nel Sud (e queste citazioni ne sono la prova), da una Stark e lo zio, diventato un padre per lui, lo ha portato a Grande Inverno facendo credere alla moglie che quello fosse il suo figlio bastardo. Jon ha creduto per tutta la vita di essere nient’altro che questo, un bastardo e di non meritare un futuro migliore di quello dei Guardiani della Notte. Quindi passa la vita al suo posto, figlio di un segreto più grande di lui, figlio di sangue reale, figlio di un drago, ha vissuto per anni senza sapere niente, se non che il suo destino non sarebbe potuto essere che quello di un uomo qualunque. Solo con il tempo riesce a prendersi ciò che è suo, arrivando a fondere le sue due essenze: il sangue da Re e il cuore del Nord, diventando finalmente il Re del Nord.
Jon Snow con gli anni ha riscattato la sua posizione arrivando a fare ciò che era destinato a fare, ed è così un po’ anche per Ned Stark.
Ned compie un percorso inverso a quello di Jon. Figlio di un grande Lord cresce con aspirazioni che lo portano ad Approdo del Re con il suo caro compagno di merende Robert Baratheon ed insieme riescono a spodestare il tiranno cattivo e a riportare la pace al regno. Poi Ned si “ritira a vita privata” per vivere i restanti anni con la sua amata famiglia (anche se portare a casa un finto figlio bastardo avebbe potuto provocare una di qeuste reazioni).
Dall’azione, la rivincita e la gloria passa alla sedentarietà di una vita serena e senza pretese. Jon, al contrario, da una vita senza pretese e bene o male serena arriva alla rivincita, l’azione e la gloria che forse ancora non è finita.
C’è indubbiamente da dire che dopo ciò, Ned Stark deve seguire un corso delle cose che, come accade a Jon, era totalmente al di fuori dei suoi piani. La differenza sta nel fatto che Ned un po’ per l’età, un po’ perchè cosciente di ciò a cui stava andando incontro, questo ritorno sul palco principale non lo voleva proprio. Ma il suo carattere lo spinge a fare ciò che è giusto anche in questa situazione e come dice Arya, è proprio questa lealtà ad ucciderlo e forse è proprio questa ricerca della giustizia che invece porta Jon a rinascere.
Diversi ma uguali, una stessa radice che si dipana in maniera opposta ma che si lega inevitabilmente e si conosce così bene. Jon Snow e Ned Stark portano un peso sulle loro spalle che nessun altro può concepire.
Il peso della conoscenza, della conoscenza di un avvenimento così grande che sarebbe capace di cambiare il mondo, e dall’altra il peso della costante presenza di un’assenza incolmabile: la mancanza di una famiglia completamente propria, la mancanza di una madre diversa da una che in fondo lo disprezza, la mancanza di un posto da chiamare realmente casa. Uno è stato schiacciato dal peso dei segreti, l’inconsapevolezza dell’altro l’ha portato verso il potere ma non è detto che questo peso non faccia cadere anche lui.
Perchè i segreti sono ormai radicati negli anni, e sono gli anni a crearne la forza, ed è la gente coinvolta che ne crea la potenza ed è la loro sostanza che andrà a cambiare tutto.