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Nessuno vuole essere Robin: Sam Tarly, invece, sì

sam tarly
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Attenzione: non leggere l’articolo se non vuoi imbatterti in Spoiler su Game of Thrones e sulla storia di Sam Tarly

Nessun vuole essere “solo” controparte, partner, collega o colui che muove i fili della trama da dietro il palcoscenico. Tutti vogliono essere sul quel maledetto palcoscenico. Ma non Sam Tarly.

“Nessuno vuole essere Robin” è il titolo del testo di una canzone che Cesare Cremonini ha scritto in una notte di mezza estate. Quando la luce della luna soffoca i marciapiedi e i suoi riflessi, Cremonini scrive una poesia ricolma di delicatezza in cui si parla della vita e delle sue mille sfaccettature. Ci sono cani che inseguono i propri padroni, binari che sembrano ali di carta e coppie che si lasciano a mezzanotte per indirizzare l’anima verso la solitudine.

Ma c’è un pensiero che ricorre nel testo più volte e che domina il testo fino a diventarne il titolo e l’emblema: “Ti sei accorta anche tu, che in questo mondo di eroi nessuno vuole essere Robin?”.

La domanda, posta a tutti noi, non è una domanda banale o non necessaria, ma un quesito che chiama in causa la necessità di avere una spalla destra che possa affiancare l’eroe. Sentiamo la necessità di vedere e sentire Robin (o qualsiasi altro braccio destro) al fianco di Batman, anche se la maggior parte dell’umanità preferisce essere proprio Batman, l’eroe copertina e la figura da primo piano.

Sam Tarly ha scelto di essere Robin dalla prima alba di Game of Thrones, dal momento in cui le prime casate combattevano le une contro le altre per assicurarsi il Trono di Spade. Quando era un bambino poco più alto di un metro, Sam Tarly fu punito dal padre perché considerato un erede non degno dei suoi precedessori, colui che avrebbe portato casa Tarly a specchiarsi in un lago di vergogna.

Fu mandato come paggio ad Arbor e successivamente gli fu ordinato di farsi il bagno nel sangue di bisonti affinché potesse forgiare un carattere più forte. Qualcosa che potesse rendere un padre come Randyll Tarly fiero e orgoglioso del suo unico figlio maschio.

Ma a Sam Tarly non interessavano lame o giochi di potere. Sam Tarly preferiva studiare a Città Vecchia per diventare un maestro, qualcuno per cui la cultura è un’arma più forte di una spada.

Un’arma più forte di qualsiasi cosa. Dopo aver avuto tre figlie, Lady Melissa, sua madre, donò al mondo un figlio maschio. Un bambino che papà Randyll ha accudito come suo erede, un bambino che ha fatto dimenticare alla famiglia l’esistenza del buon Sam. Perché questo, a differenza del primo, sembrava agli occhi dei suoi genitori più forte e meno debole del primogenito.

A Sam fu ordinato di entrare nei Guardiani della Notte e spogliarsi di qualsiasi titolo affinché suo fratello minore potesse acquisire ogni diritto di successione. Non c’era spazio per Sam, nemmeno tra le mura di casa sua.

Ma le cose alla Barriera non vanno per il verso giusto, soprattutto all’inizio.

Sam viene deriso per la stazza e per via di un carattere dai colori timidi. Alla Barriera, però, c’è una luce in mezzo al buio per Sam Tarly. Quella luce si chiama Jon Snow, colui che accetta di sollevare una vita malconcia in cambio di un’amicizia che duri per sempre. Colui che sembra Batman più che Robin. Sam non sa combattere ma Jon convince il gruppo dei guardiani a includerlo nel gruppo degli attendenti, nel covo in cui cultura e intelligenza possono aiutare a cambiare le sorti di una battaglia persa in partenza.

In Game of Thrones, dopo un’infanzia difficile e imbottita di incubi, Sam viene ancora fatto sedere dietro le quinte fino a quando viene data a tutti la possibilità di farsi valere. Sam partecipa alla spedizione che vede i Guardiani Della Notte superare la tanto temuta Barriera. 

Robin salva Gilly: Sam salva Gilly

Sam Tarly in game of thrones

Sam Tarly diviene per la prima volta un eroe quando salva la giovane Gilly dallo spietato Craster. Sam porta al sicuro Gilly quando scopre che quest’ultima è divenuta madre, e che il bambino nato da un incesto sarebbe stata stato sacrificato da Craster.

È in questi momenti che Sam Tarly compie il secondo grande gesto eroico. Dimostrando di saper abbattere qualsiasi ostacolo quando la vita prova a soffiargli via quel bene che non ha mai provato prima di allora. Sam Tarly uccide un Estraneo per salvare Gilly e suo figlio, quel figlio che ormai sente anche suo e che vorrebbe crescere con le sue stesse mani e con la bontà d’animo di chi accoglie un persona debole e persa nella melma del mondo.

Il buon Sam diviene il primo personaggio di Game of Thrones a uccidere un Estraneo con la daga di ossidiana. Lo stesso Sam Tarly a cui l’ombra stanca di una mosca avrebbe provocato timore qualche anno primo, quando era conosciuto solo come “Messer Porcello”, proprio Quando Sam Tarly non aveva ancora fatto capire al mondo intero di quanto fosse importante il suo contributo alle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.

Nel finale della quinta stagione di Game of Thrones, Sam Tarly riesce finalmente a raggiungere l’obiettivo che si era posto da bambino: provare a diventare un Maestro a Città Vecchia.

Quando Sam entra nella grande biblioteca della Cittadella il suo sogno diviene realtà. E tutto il dolore provato nel momento in cui il pensiero di non farcela batteva più colpi del solito si placa. Ma anche qui, per l’ennesima volta in Game of Thrones, Sam Tarly capisce che il percorso che porta alla gloria è più tortuoso del previsto. Ricopre umili incarichi da attendente, porta i pasti nella mensa e distribuisce i numerosi libri e le loro copie negli appositi scaffali.

Come nella vita di tutti i giorni, anche alla Cittadella, Sam è collocato nell’angolo nero in cui ci sono tutti gli uomini posti in secondo piano. Ma Sam non si arrende e inizia a intrufolarsi nella sezione proibita per fare una scoperta che potrebbe cambiare la storia di Game of Thrones, e che conferma quanto sia importante avere un Robin nella storia legata a Batman. Sam scopre che a Roccia del Drago c’è una grande quantità di vetro, un materiale a cui si potrebbe far riferimento per combattere gli Estranei.

Sam è allo stesso tempo un eroe quando salva la pelle a Jorah Mormont dopo aver curato il suo incurabile Morbo Grigio, dimostrando per l’ennesima volta un coraggio fuori dall’ordinario Si può essere eroi anche come Robin, non solo come Batman e come chi combatte in prima linea.

Lunga vita a un personaggio importante e iconico come pochi altri

Sam Tarly in Game of Thrones

Alla fine di Game of Thrones e dopo una battaglia in cui si lascia andare a un pianto liberatorio, Sam diviene finalmente Gran Maestro. Sam Tarly ha trovato il suo posto nel mondo alla fine di una carriera passata a essere Robin. Muove i fili della storia dalle retrovie e si rende conto di poter essere utile alla causa anche se non è chiamato eroe principale. Nessuno vuole essere Robin, caro Cremonini. Tranne Sam Tarly.