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Samwell Tarly, l’eccezione alla regola

Samwell Tarly
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Palestrati, ricchi ereditieri, capitani di squadre di football, calciatori, rampolli dei Lannister: chi ha detto che devono sempre e comunque essere loro i vincenti della situazione?

Viviamo in un’epoca dove la dialettica che contrappone chi ha successo a chi fallisce va enormemente di moda e viene sfruttata in maniera quasi ossessiva dagli organi di comunicazione. Pensateci: quante volte sentiamo il bisogno di capire chi ha vinto e chi ha perso per affibbiargli inconsciamente le etichette di “buono” e “cattivo”? Decisamente troppe per definirci una società sana, IMHO. Venendo al nostro ramo più caro, quello della serialità, e in particolare all’Universo di “Game of Thrones“, viene fin troppo facile riscontrare il medesimo processo anche nelle terre di Westeros dove individui come il già cripticamente citato Jaime Lannister, Daenerys Targaryen e Jon Snow vengono puntualmente esaltati forse ripercorrendo l’antica tradizione greca del “bello e buono”. Credete però che siano solo loro  i “meglio fighi” della situazione? Io no, e lo dico facendo espressamente riferimento a Samwell Tarly, il miglior amico del (presunto) bastardo di Ned Stark…

Sam e Jon
Sam e Jon

Sam è un paffuto e indiscutibilmente goffo nobile appartenente ad una delle casate dell’Altopiano, i Tarly per l’appunto: l’elemento della “marzialità” è decisamente la colonna portante di questa famiglia da generazioni ed è perfettamente rappresentato dal padre del Nostro, Lord Randyll, che per severità e senso dell’onore ricorda moltissimo un Samurai nipponico.

Il “problema” è che la sua progenie ha preso tutto dalla mamma, Melessa Florent, e coltiva fin dalla più tenera età un enorme interesse per la cultura, lo studio e, ovviamente, il cibo.

La sola vista del suo flaccido primogenito è un insulto per il patriarca, che non potendolo diseredare per motivi legali lo costringe a prendere il nero dopo averlo pacatamente e affettuosamente minacciato di morte. Il tondo ragazzo si ritrova quindi all’ombra della Barriera sommerso dalla neve e dallo scherno dei suoi compagni, eccezion fatta per il più valoroso di loro, un ricciolone silenzioso di nome Jon Snow.

Che fare? Uniformarsi? Sam ci prova, almeno inizialmente, ma i suoi risultati con cappa e spada sono a dir poco imbarazzanti e inoltre in cuor suo continua ancora a coltivare il suo più grande desiderio, quello di andare alla Cittadella e diventare un Maestro! In tal senso ha la fortuna di incontrare Aemon Targaryen, uno degli uomini più saggi che abbiano calcato i 7 Regni e che mostra a Tarly che nel sapere e nei libri può trovare molte più risposte e soddisfazione piuttosto che sul campo di battaglia. Allo stesso tempo il suo amico Jon lo aiuta a fare qualche “piccolo miglioramento bellico” e a guadagnare un po’ più di rispetto in quel contesto sociale per lui così ostico.

Insomma, magari non proprio in maniera ortodossa, ma Samwell riesce a far parte di quella realtà senza perdere neanche un briciolo della sua identità, alla quale rimane sempre aggrappato con una forza degna di un toro.

Spesso discute con Jon di donne, immaginando come sarebbe stato bello averne potuta trovare una…e non sapendo che che razza di piano ha in mente il destino per premiare la sua resilienza!

Samwell e Gilly
Samwell e Gilly

Durante la grande escursione verso Nord, i Guardiani della notte sostano nel castello di Craster ed è proprio lì che Sam fa conoscenza con una delle sue figlie, Gilly: la ragazza è una biondina un po’ sciupata e timida, con il naso all’insù e dei buffi dentoni…NO, non si può dire che sia bella, tuttavia la dolcezza e l’educazione con cui quella ragazza gli parla colpiscono fin dal primo momento il guardiano della notte, che subito se ne innamora.

La ragazza ha i suoi problemi e sulla carta arrivare a lei è impossibile, ma il nostro amico paffuto non si perde d’animo e il fato gli darà ragione perché i due finiranno a dover scappare da quel luogo maledetto in compagnia del neonato partorito dalla ragazza e salvato dalle minacce degli estranei.

La situazione ha del paradossale, provate ad immedesimarvi: siete tu, una donna reduce da un parto e suo figlio. Al freddo. Braccati da un numero indefinito di creature spaventose assetate di sangue.

Sam trova non si sa dove la personalità per guidare quello sgangherato gruppetto riuscendo miracolosamente a portarlo in salvo grazie alle sue conoscenze e alla sua prudenza, che è un concetto molto diverso dalla codardia perché implica l’uso attivo del cervello e non quello passivo della fifa. La maggior parte degli uomini probabilmente avrebbe abbandonato quell’ostacolo così scomodo e avrebbe tentato la fuga in solitaria, venendo per altro probabilmente uccisi, invece quel trippone l’ha gestita a modo suo, trovando anche il tempo di mostrare tutti i suoi lati positivi a quella ragazza (ai suoi occhi) così tanto carina che infatti, di lì a poco, lo “ricompenserà” donandogli il suo cuore…e non solo!

Seguono i fantozziani 92 minuti di applausi.

Samwell nella biblioteca più figa di Westeros!
Samwell nella biblioteca più figa di Westeros!

Una grande vittoria quindi…e invece no. Sam non solo vuole vincere, vuole addirittura esagerare (che cuore!) e dopo aver trovato l’amore decide definitivamente di inseguire il suo sogno e recarsi alla Cittadella, togliendosi nel frattempo perfino la soddisfazione di farla in barba al suo tenero paparino. Ben gli sta.

A questo punto il racconto delle sue imprese termina, in attesa di vedere cosa ne sarà di lui nella prossima stagione di Game of Thrones, tuttavia ci sono già gli elementi per urlare ai 4 venti un qualcosa di molto importante: Samwell Tarly è un vincente! Si perché nonostante il suo aspetto, le sue insicurezze e la moltitudine di figuracce incassate, questo ragazzo ha compreso a pieno quali sono i suoi punti di forza, li ha accettati, li ha affinati e ha finito per fare della sua identità un vanto, cosa che lo issa di diritto nel predetto circolo illuminato. Perché? Per il semplice fatto che per differire ci vuole una dose abnorme di coraggio e di personalità, in questo Mondo come nella fantasia di Martin.

Complimenti a te, Samwell Tarly, per essere riuscito in un’impresa che a molti, anche al di fuori di Westeros, sarà per sempre preclusa…

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