2) Bullizzato da Ramsey
Ramsey, che è un fine stratega e uno psicologo a cui mi affiderei ad occhi chiusi, sa colpire Theon in fase “sto diventando Reek” in tutti i suoi punti deboli. Non fa altro che mettere alla gogna tutte le sue debolezze, sottolineando che un tempo era qualcosa che adesso non è più e che, purtroppo, non potrà mai più essere.
Amo Ramsey, perché tra i “cattivi” di Game of Thrones è stato il più scientifico, coerente, razionale, perverso e schizzoide di tutti.
Ma non credo che potrò mai perdonargli ciò che ha fatto a Theon, che, in questa infinita tortura, non si meritava un abbraccio, ma cento.
3) Obbligato a guardare lo stupro di Sansa
Che Sansa mi faccia senso non è certo un segreto, ma non sono stata certo felice di (non) vederla stuprata. E dico “non” perché grazie al cielo, una volta tanto, ci è stata risparmiata, quanto meno visivamente, la scena gore in cui la povera femmina viene sottomessa suo malgrado dal maschio dominante.
Ma Theon… Theon Greyjoy conosce Sansa da sempre: sono cresciuti insieme, non dico che si considerino fratello e sorella, ma quasi. Quello che fa Ramsey è tortura psicologica al quadrato: non solo nei confronti di Theon, ma anche verso Sansa, che lo conosce, che sa che è lì, che ha, con lui, un passato in comune.
Li abbraccerei entrambi.
No, rettifico, non Sansa.
Sansa mi fa schifo.