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Gen V 1×05 – Memoria corta

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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su Gen V 1×05

Gen V, il primo spin-off ufficiale di The Boys, sta dimostrando sempre di più di avere una propria identità, oltre che una maturità crescente di episodio in episodio. Per Gen V, la reale prova del nove è rappresentata dal momento in cui riuscirà a staccarsi completamente dalla serie originale, facendo dimenticare, almeno temporaneamente, l’inevitabile attinenza con essa. Sembra una missione impossibile, eppure la serie sta prendendo una direzione molto interessante, caratterizzata da intrighi e piani malefici che prendono piega all’interno della stessa università, come se fosse un mondo a parte, un microcosmo autosufficiente. Nella quinta puntata, in modo particolare, gli spettatori vengono messi al corrente di una serie di fatti che distolgono completamente l’attenzione dalle manie di grandezza della Vaught, circoscrivendo il campo alla “sola” God U, la Godolkin University, teatro di misteriose scomparse e confusionari avvenimenti che, fino a ora, avevano mandato in cortocircuito non soltanto i personaggi principali, ma anche gli stessi fan, soprattutto sul finale dello scorso episodio, quando i protagonisti vengono catapultati da una dimensione all’altra senza un’apparente spiegazione logica, che però è arrivata in quest’ultimo, controverso episodio. La nostra recensione di Gen V 1×05.

Forse avevamo sottovalutato la God U come entità autonoma, distaccata dunque dalla Vought, sia per interessi differenti, sia per l’autorevolezza dimostrata nel risolvere i problemi interni al campus senza “scomodare” necessariamente l’azienda motrice di tutto.

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Gen V (640×360)

La Godolkin University, guidata da una sempre più misteriosa Indira Shetty, attualmente al comando del campus, sta dimostrando episodio dopo episodio di essere una realtà molto solida: dopo il breve e inconcludente intervento dell’ambiguo Tek Knight nello scorso episodio, Indira ha ripreso in mano il controllo dei movimenti all’interno del campus da lei presidiato, dimostrando che la God U non ha bisogno del sostegno della Vought per badare al proprio gregge. Infatti, già il finale dello scorso episodio ci aveva lasciato qualche perplessità, dal momento in cui Marie, Jordan e gli altri si ritrovano, completamente dal nulla, nel bel mezzo di una festa, nonostante stessero tentando di placare i bollenti spiriti di Sam fino a poco prima. I protagonisti si risvegliano la mattina seguente senza ricordare nulla, e questo ci fa subito capire che qualcuno, ai piani alti, sta manipolando ogni loro movimento senza che questi siano in grado di accorgersene. Il sospetto ricade immediatamente su Rufus, studente del campus dotato di poteri psichici come la telepatia, oltre che una straordinaria capacità nel manipolare le menti delle persone, confondendole a suo piacimento. Rufus è sicuramente un soggetto da tenere d’occhio, ma più che essere un perfetto scagnozzo della Shetty, è un pervertito sociopatico che utilizza i propri poteri per i più infimi scopi, e Marie ne sa qualcosa, visto che lo ha sistemato a dovere la scorsa puntata.

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Gen V (640×360)

Rufus, nonostante i suoi poteri siano davvero strabilianti, non può essere l’unica mente dietro al complotto ordito dalla Godolkin, perché la sua mentalità da pervertito è troppo limitata; c’è qualcun altro che agisce direttamente dall’interno, insospettabile e d’accordo con la preside Indira Shetty: Cate. L’ex fidanzata del compianto Golde Boy, Luke, nonché attuale ragazza di Andre, è la vera talpa che consente alla God U di controllare l’operato del gruppo. Cate ha un potere unico: è in grado di controllare la mente delle persone semplicemente entrando in contatto fisico con loro, anche solo sfiorandole con la mano, ed è precisamente così che ha plagiato le menti di tutti, anche se il movente non è ancora ben chiaro, dato che è percepibile il senso di colpa che la attanaglia nel momento in cui viene smascherata. Ma Cate non è soltanto colpevole di aver disorientato i suoi amici nell’ultimo periodo per far loro perdere le tracce di Sam, appena evaso dal Bosco, infatti, lo stesso Sam ci rivela che Cate ha sempre agito come una specie di infiltrata, lavorando direttamente su Luke quando questi tentava di liberare il fratello. Ora è lecito domandarsi, piuttosto, da quanto vada avanti questa caccia all’uomo, e quante volte i ragazzi siano stati vicini a liberare Sam e a scoprire la verità sul Bosco, in passato.

Ma, oltre al coinvolgimento di Cate, la più grande scoperta di questo episodio di Gen V, anche se solo accennata, riguarda lo scopo degli esperimenti che si svolgono regolarmente nel Bosco, misterioso luogo di torture.

Gen V (640×360)

Infatti, l’ambiguo dottor Edison Cardosa, a colloquio con la preside Shetty, menziona un virus a cui sta lavorando, un misterioso progetto che servirebbe per controllare i super, se non addirittura per decimarli, visto e considerato che la situazione sembra essere sempre più fuori controllo. Cardosa rivela di aver messo gli occhi su Marie, la protagonista di Gen V, per via della rarità dei poteri di cui questa dispone; potrebbe dunque essere Marie la chiave mancante per le losche ricerche che si svolgono alla Godolkin, istituzione che, con il passare degli episodi, sembra sempre più una copertura per poter effettivamente svolgere esperimenti e analisi di ogni tipo sui super, più che un centro di formazione per i burattini del futuro della Vought. Gen V 1×05 racchiude il primo importante turning point dell’intera stagione: da una parte, i ragazzi scoprono di non potersi fidare nemmeno gli uni degli altri, sebbene siano ancora da chiarire le motivazioni che hanno spinto Cate ad agire da manipolatrice interna, anche perché è lei stessa, sul finale di puntata, che restituisce ad Andre la sua memoria, quasi come per pentirsi di quanto fatto e chiedere di essere perdonata; d’altro canto, nonostante personaggi come il Dr. Cardosa e la preside Shetty continuino ad agire nell’ombra, senza dare sufficiente sfoggio della propria personalità, il gioco si fa sempre più pericoloso, e sarà interessante conoscere maggiori dettagli legati al Bosco, oltre che al piano in sé. Fatto sta che la Godolkin University si sta affermando sempre di più come entità influente e autonoma, per certi versi scollegata dalla Vought, dando non solo a Gen V un’identità chiara e definita, quanto restituendo all’intero universo di The Boys una profondità inaspettata e sorprendente.