Era il 2005 quando una giovanissima Jennifer Love Hewitt conquistava gli schermi del mondo con Ghost Whisperer. In Italia distribuita su Rai 2, questa serie era un must ogni sera. Personalmente ero solita guardarla con mia nonna e da piccola un po’ in quella Melinda Gordon bambina che condivideva con sua nonna il suo potere, mi ci rivedevo anche se io e la mia non parlavamo coi i fantasmi altrimenti adesso non sarei qui a scrivere per voi, ma probabilmente sarei in un centro di igiene mentale a cercare di riacquisire la mia sanità mentale. Ma torniamo a Ghost Whisperer e per quanto mi dispiaccia (e penso dispiaccia anche a voi) accantoniamo momentaneamente la mia vita privata.
Questa serie racconta di Melinda Gordon, una ragazza apparentemente normale che gestisce un negozio di antiquariato con la sua migliore amica, Andrea Marino interpretata da Aisha Tyler. E fino qui niente di strano, se non fosse per un piccolo dettaglio: proprio come sua nonna, Melinda possiede un dono tanto particolare quanto straordinario, è capace di vedere e comunicare con i fantasmi da cui poi deriva anche il titolo della serie: Ghost Whisperer (colei che sussurra ai fantasmi).
Non tutte le anime dei morti passano nell’aldilà e questo vuol dire solo una cosa: hanno delle questioni irrisolte che la legano ancora alla terra e il compito di Melinda è proprio quello di aiutarle a capire cosa sia e a fornir loro ogni mezzo possibile per poterle completare. La missione le è stata affidata da sua nonna. Il dono di parlare con i morti non è posseduto solo dalle due, ma anche dalla madre della ragazza. A differenza loro, però, il suo approccio è decisamente diverso. La donna, invece di guidare le anime verso la luce, cerca la fuga dal dono.
Qualcuno potrebbe giustamente dire “e fa bene” visto che parlare con i morti non dev’essere proprio l’esperienza più piacevole del mondo, soprattutto se i fantasmi in questione sono soliti spuntare in qualunque momento del giorno e della notte, in qualunque luogo a chiedere aiuto e alcuni sono anche piuttosto stronzetti, concedetemelo. Un po’ come succedeva in True Calling o Medium, serie che ora che ci penso è forse arrivato il momento di rispolverare dato che sono spettacolari e troppo sottovalutate.
Il punto forte di Ghost Whisperer non è solo la leggerezza con cui la storia viene narrata, ma è anche il modo in cui nonostante il tema di fondo sia la comunicazione con l’aldilà e la missione della protagonista di riportare le anime laddove appartengono aiutandoli a portare a compimento quelle che potremmo definire le “faccende irrisolte” dei fantasmi, questa serie riesce a mantenere un tono sempre entusiasmante, divertente quasi e sicuramente emozionante.
È il modo in cui Melinda aiuta chi ha bisogno di lei, coloro che hanno bisogno di una risposta dalla tomba che in qualche modo simboleggiava uno dei momenti e dei gesti più gentili e altruisti che una persona possa fare con le sue capacità. Una dimostrazione, insomma, di un’infinita delicatezza nell’approccio con un tema così trascendentale e grande, ma allo stesso tempo così meravigliosamente complesso e spaventoso.
Sì, perché proprio come recita il titolo di questo articolo, il principale punto di forza di Ghost Whisperer è la sua delicatezza e la sua eleganza, merito soprattutto dell’interpretazione sempre estremamente empatica di una strepitosa seppur giovanissima Jennifer Love Hewitt che con questa serie ci ha un po’ cresciuti, almeno per quanto mi riguarda.
Per una persona profondamente e perpetuamente innamorata dei fantasy, di tutto ciò che è a suo modo occulto, ma anche trascendentale e forse azzardo dicendo addirittura esoterico, riconosco a Ghost Whisperer il merito di aver sempre condotto con intelligenza, leggerezza, delicatezza ed eleganza tutte le storie con cui si confrontava e le realtà che narrava.
Certo, anche Ghost Whisperer come altre serie ha avuto momenti di down. Per esempio siamo rimasti tutti poco entusiasti da quel risvolto improbabile e sicuramente poco gradito della morte del marito di Melinda, Jim Clancy, che risorge nel corpo di un altro uomo, tale Sam Lucas. Ma, nonostante questo non possiamo che ammettere che nel complesso, questa serie tv è davvero un gioiellino e forse è arrivato il momento di dargli più credito e merito.
Perciò se non avete avuto l’occasione di immergervi nelle travolgenti avventure di Melinda e avete voglia di fare un tuffo nel paranormale, ma senza troppi risvolti inquietanti o horror, questa è la serie che fa per voi. Una serie che con leggerezza ed eleganza riuscirà a connettervi con l’aldilà catapultandovi in un mondo mistico ed emozionante senza eguali.