L’importanza del passato per migliorare il futuro; la miniserie Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey ci insegna che la redenzione è sempre possibile
Rilasciata a cadenza settimanale da AppleTV+ a partire dall’11 marzo, la miniserie Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey si conclude come un inno alla vita regalatoci dal suo grande interprete Samuel L. Jackson in una delle sue migliori performance. Trasposizione dell’omonimo romanzo di Walter Mosley, la storia è quella di un uomo affetto da una grave demenza senile che, grazie a un’innovativa cura sperimentale, riesce momentaneamente a riacquistare la lucidità e la memoria sufficienti a rimediare agli errori commessi in passato, assicurando un futuro migliore alla sua famiglia e la rivalsa dei suoi antenati.
Ad aprire la serie è l’immagine dell’anziano uomo trasandato Tolomeo Grey (Samuel L. Jackson), che vive nella sua casa disordinata e ricolma di oggetti, specchio perfetto del caos che abita la sua mente; Tolomeo infatti viaggia costantemente tra flashback del passato e sprazzi di lucidità presente, ottenuti soprattutto grazie alle visite di suo nipote Reggie (Omar Benson Miller), unico membro della famiglia a prendersi cura di lui. Reggie non solo si occupa delle faccende burocratiche di suo zio, ma lo accompagna anche alle sue periodiche visite mediche, che confermano di volta in volta che la sua robusta costituzione fisica è purtroppo accompagnata a un progressivo peggioramento cognitivo; per un uomo forte come lui, però, c’è ancora una speranza, rappresentata dal Dr. Rubin (Walton Goggins), un ricercatore intento a sperimentare un farmaco che restituisca lucidità alle persone affette da demenza senile. Una volta fissato l’appuntamento, Reggie non fa in tempo a portarvi lo zio poiché rimane coinvolto in una sparatoria; quando le speranze per Tolomeo sembrano ormai perse, compare la diciassettenne orfana Robyn (Dominique Fishback) che, non avendo più un posto dove stare, viene mandata a casa del vecchio papa Grey, prendendosene cura come mai nessuno aveva fatto fino a quel momento. Grazie a Robyn, riceve la sua cura temporanea contro la demenza e, con questa, una seconda possibilità per porre rimedio agli errori rimasti in sospeso nella sua vita; ma soprattutto, ottiene la più pura e sincera storia d’amore mai avuta prima.
Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey è un commovente viaggio nella storia e nei ricordi che, ancor più che nella trama già nota ai lettori del romanzo di Mosley, riesce a risaltare nelle interpretazioni dei suoi protagonisti e nella scrittura ben bilanciata del riadattamento televisivo, che riesce a mantenere il giusto equilibrio tra i diversi filoni narrativi che la storia offre, come il tema razziale e sociale, che fanno da sfondo senza mai prevalere sul viaggio introspettivo del suo protagonista. Elemento di spicco della serie è inoltre la rappresentazione della malattia stessa, di cui l’autore si espresso in questi termini:
” La demenza non è la perdita della memoria, è la mescolanza di questa, la mente lavora in modo molto diverso attraverso i ricordi. Si vive un altro tipo di vita. Le persone che si preoccupano abbastanza da provare a comunicare con Tolomeo vivono un’esperienza straordinaria, poiché può davvero sentire ed esprimere la felicità. Anche quando pensi “ricordo tutto” non lo fai. Nessuno può farlo. L’inconscio è una parte importante di ciò che siamo. E per qualcuno come Tolomeo, l’inconscio viene fuori per tutto il tempo”
Walter Mosley
E’ in quest’aspetto di rappresentazione caotica della mente che la serie e il suo protagonista danno il loro meglio; Samuel L. Jackson riesce magistralmente a nuotare tra le immagini dell’inconscio del suo personaggio, che ritroviamo bambino intento ad assorbire gli insegnamenti di suo zio e mentore Coydog (Damon Gupton) e, un attimo dopo, adulto nel suo rapporto con sua moglie; tra i diversi frame caotici della sua vita, non manca di mostrare il suo reale stato d’animo in compagnia degli affetti che gli riempiono il cuore, come in presenza di Robyn, l’unica ragazza ad averlo amato visceralmente, essendo stato per lei l’unico punto di riferimento, tanto da ricordarsi di lei anche quando gli effetti del miracoloso farmaco sono ormai svaniti. Inoltre, l’artificio visivo di offuscamento dell’immagine parallelamente a quello mentale di Tolomeo, così come il caos della sua casa citata in precedenza, conferiscono allo spettatore ancor più empatia con il protagonista nell’attraversamento delle diverse fasi di maggiore o minore lucidità.
Gli ultimi giorni di Tolomeo Grey è una storia in grado di regalare sincere emozioni ai suoi spettatori, incantati dalle vicissitudini di un uomo imprigionato in sé stesso ma che, nonostante tutto, riesce a far prevalere l’amore per la sua famiglia e per la vita, regalandosi gli ultimi momenti di redenzione e dimostrandoci che non è mai troppo tardi per una seconda possibilità.