I nodi cominciano a venire al pettine in queste ultime puntate. In Gomorra 4×09/4×10 vediamo un’azione convulsa, che non lascia tempo per riflettere, per assimilare la violenza. Nemmeno i protagonisti sembrano davvero padroni di se stessi, paiono piuttosto chiusi in una spirale di morte che inizia a stritolarli.
La fine è vicina ed è il momento di iniziare a tirare le somme: le puntate di Gomorra 4×09/4×10 servono proprio a questo.
Innanzitutto, Enzo Sangueblù. Ci risulta veramente difficile pensare che sopravviverà a questa stagione. Se ciò dovesse accadere, vorrà dire che il personaggio sarà portato a fare delle scelte radicali ed estreme, come unirsi al clan di Secondigliano o fuggire come fece a suo tempo Ciro. Ma non crediamo che, nell’economia della serie, ci sia spazio per Enzo come non ce n’era per Ciro. Dunque possiamo azzardare che morirà probabilmente per mano di Genny, che così vendicherà l’assassinio dell’Immortale. O anche per mano di Micky, e indirettamente di Patrizia, e ancor più indirettamente dei Capaccio che per tutta la stagione lo hanno tormentato.
La prima puntata ci mostra infatti un Enzo in seria difficoltà. La morte del suo braccio destro lo ha lasciato solo, col clan diviso e pullulante di traditori. Senza la voce della sua coscienza, Enzo è perduto.
In effetti, Enzo è arrivato fin troppo vicino a diventare il nuovo protagonista maschile. E in questa stagione, indubbiamente, lo è stato. L’azione è stata tutta sulle sue spalle, soprattutto in queste puntate di Gomorra 4×09/4×10. Ma nonostante la predominanza maschile di questi due episodi, Gomorra riconferma la sua linea riguardo l’empowerment femminile.
Patrizia ci stupisce sinceramente. Non riusciamo a capire se la sua resa a Micky sia sincero spirito di sacrificio o faccia parte di un disegno più ampio e che mira a diventare il capo dei capi. Patrizia è un personaggio che ha dato tanto in questa stagione. Più per quello che fa che per quello che dice. Non è mai stato un personaggio costruito sulla parola, anche se la tirata femminista che propina al marito prima di accusarlo di tradimento ci è piaciuta molto.
Patrizia si riscopre madre e donna. La sua metamorfosi finale in boss viene costantemente rimandata e dilatata nel tempo, e in Gomorra 4×09/4×10 potrebbe aver subito un arresto definitivo. Noi speriamo che ci riservi ancora delle sorprese, e che non si accontenti di fare la moglie di un marito che per tutto il tempo le ha tramato alle spalle.
Anche perché la seconda possibilità di cui parla con Genny è decisamente più interessante.
Genny è il personaggio che, seppur si sia fatto vedere meno degli altri in questa stagione, è maturato di più. E il suo percorso lo porta indietro nel tempo, a quell’immagine di lui che per una stagione ha cercato di staccarsi di dosso. Genny non vuole conoscere il nuovo se stesso. Messo davanti alla possibilità di cambiare (viso, pelle, identità, storia), sceglie di tornare a essere lui.
Ed è emblematico che il suggello di questo non-cambiamento sia una frase che, ormai anni prima, aveva pronunciato suo padre.
‘Mo ce ripigliamm’ tutt’ chell che è ‘o nuost’
Ora no, ora è tempo di prendermi ciò che è mio. Perché se è vero, come dice Azzurra, che tutto quello che Don Pietro ha fatto lo ha fatto per se stesso, anche Genny sta facendo quello che fa per lui. E per il piccolo Pietro, piccola silenziosa presenza attorno a cui ruota tutta l’azione di Genny di questa stagione.
Con questa frase l’erede Savastano smette definitivamente di far finta di essere chi non è, e torna nei suoi panni. Nei suoi tatuaggi, nella sua pelle sfregiata dalle pallottole. Perché è lì che c’è l’essenza di noi stessi, se davvero non ci possiamo fidare di nessuno: né dei mariti, né dei figli, né dei fratelli.
Fidiamoci di noi stessi allora, e andiamo verso il finale di stagione di Gomorra che, ne abbiamo avuto l’anticipazione in queste puntate, sarà un vero bagno di sangue.