*Attenzione, seguono spoiler delle prime quattro puntate di Gomorra 5, l’attesissima stagione finale*
Il ritorno di Gomorra – avvenuto con i primi due episodi andati in onda lo scorso venerdì su Sky e su NOW – non lascia alcun dubbio: Gennaro Savastano e Ciro Di Marzio sono nemici. Il tanto atteso incontro con l’Immortale (Marco d’Amore) non poteva andare altrimenti. Gennaro (Salvatore Esposito), dopo averlo rintracciato in Lettonia, ha abbandonato Ciro (o meglio crede di averlo fatto) ed è ritornato a Napoli, dove, tra le piazze di spaccio, regna caos e incertezza. Genny però non sa che l’amico fraterno si è liberato dai russi e sta tornando in Italia. In questi due nuovi episodi, il terzo e il quarto, della quinta stagione tutto si prepara alla resa finale. I primi due episodi hanno mantenuto le promesse, regalandoci una dose potenziata di ca**imma. Eppure, non sono mancate le polemiche. Molti fan non hanno gradito il voltafaccia di Gennaro, mentre altri sono rimasti sconcertati dalla foto del bacio tra Salvatore Esposito e Marco D’Amore pubblicata sulla copertina di Rolling Stone. Una foto postata anche dallo stesso Esposito, il quale ha commentato nella didascalia: L’ammore fa cchiù muorte de pistole. E, infatti, a’ finè ro’ juorno sta tutta ca’, come ha risposto Sky. Perché, a conti fatti, tutto quello che accade nell’ultima stagione di Gomorra è sempre mosso dall’amore. Soprattutto verso quello che provavamo per un amico che ora ci ha tradito. Ma il tradimento non è solo quello di Ciro.
Il tradimento di Patrizia
Prima di essere giustiziata da Genny, Patrizia aveva giurato di non aver rivelato nulla alla procura. Eppure l’ex regina di Secondigliano qualcosa deve aver detto. Qualcosa che ha portato il magistrato a riesumare il corpo di Donna Imma. L’Episodio 3 si apre così con una retata improvvisa alla cappella di famiglia dei Savastano. La tomba di Immacolata viene aperta per ordine del magistrato Ruggieri per confermare la testimonianza di Patrizia. Gennaro ha ucciso Pietro Savastano e l’ha seppellito insieme a sua moglie. Questo basterebbe per incriminare il boss di Secondigliano con un’accusa di omicidio. Mentre Genny ha problemi con Ruggieri, le cose per i Levante non sono più facili. La loro debolezza è il vantaggio migliore che Don Genna’ ha per riprendersi il quartiere. Ma per riuscirci ha bisogno di un carico di cocaina, che non ha. L’unico su cui può contare è il suo alleato, ‘O Maestrale, cioè Don Angelo e sua moglie. Donna Luciana (Tania Garribba) è lungimirante e vede nella solitudine di Gennaro un’occasione per uscire fuori da Ponticelli e per accrescere il potere della famiglia.
I Levante e i nuovi volti
Con Don Aniello e O’ Diplomato fuori dai giochi, i Levante sono rimasti soli e faticano a mantenere l’ordine in un clima di malcontento generale. Le famiglie sono scontente dell’operato dei fratelli Levante rimasti che, parafrasando le parole di Occhiobello, se ne stanno con le mani in mano. Ed è proprio in questo clima di scompiglio e di sequestri che entra in gioco un nuovo personaggio dell’universo seriale di Gomorra: Federico detto ‘O Munaciello. Uno dei capipiazza di Secondigliano, interpretato da Carmine Paternoster, già apparso nel film. Uno che non conta niente, un uomo taciturno e privo di potere. Eppure Ciccio e Saro Levante vedono in lui l’opportunità per ricucire qualche strappo e per ristabilire la loro posizione fragile. Così organizzano un matrimonio di convenienza con la sorella Grazia (Claudia Tranchese).
Napoli è rimasta senza un re
Nel terzo episodio di Gomorra 5 si gioca al gioco delle sedie: la corsa all’ultima rimasta vuota è decisiva. La situazione scotta e sta ai capipiazza decretare il nuovo re. È meglio fidarsi del vecchio, Savastano, il quale però non ha un carico oppure andare sul sicuro, con i Levante, che presto riforniranno tutti con tanta neve da poter sciare, proveniente da un fornitore nuovo? Chi prende il carico dunque si assicura l’ultima sedia. Per Gennaro è arrivato il tempo di correre qualche rischio e di uscire allo scoperto. Il magistrato lo cerca, ma le piazze, che da tempo aspettano un suo ritorno, sono scoperte e scontente. Per riconquistare Secondigliano ha bisogno di tutti, anche dei più insignificanti. Come ‘O Munaciello che pretende dei fatti concreti.
Gennaro Savastano è come un re che rivuole indietro la sua corona. E come qualsiasi re, se ne frega di chi sta sotto di lui. È finito il momento di fare gli interessi degli altri, ora dobbiamo pensare a noi.
Gennaro cerca nuove alleanza e s’incontra con Don Vincenzo Garignano, detto ‘O Galantommo (Antonio Ferrante), un boss di un paese alle pendici del Vesuvio, che ha lo stesso tic dell’anello di Gennaro. Il vecchio è un uomo di parola e così declina – in pieno stile Gomorra – l’offerta di Genny, che lo tenta con un posto alla sua nuova tavola ricca assai. È questo il momento di decidere da che parte stare. Gennaro sta preparando un unico mondo, quello del vincitore. Chi non sarà con lui, pagherà la decisione con la vita. La trasformazione di Gennaro in Pietro Savastano è completa, come dichiara Azzurra in un momento di confronto tanto amaro e freddo:
Si diventato come la persona che hai odiato di più. Si tale e quale a padreto, Genna’.
Gennaro riconquista il suo trono, un posto sempre più scomodo e precario
Gennaro ha sottratto il carico ai Levante, dimostrando di essere l’unico titolato a regnare su Secondigliano. Occhiobello, infatti, vuole stare dalla parte di Don Genna’. Un tradimento che pagherà con la vita per mano di ‘O Galantommo. I Levante sono stati chiari: è sua la colpa per aver perso il carico e ora deve onorare il suo debito. Don Vincenzo è un uomo d’onore, una caratteristica che rappresenta sia la sua virtù che la sua debolezza. Come sostiene sua moglie Nunzia, interpretata da Nunzia Schiano. La tensione è alta, ma Gennaro deve stare attendo. Deve capire qual è il momento migliore per compiere la mossa che gli restituirà il suo trono. Una posizione che, come sappiamo, è sempre instabile. La pedina debole è Federico, che Genny porta dalla sua parte usando suo fratello minore. ‘O Munaciello non ha altra scelta che tradire la sua nuova famiglia, i Levante. Prende Grazia e, in un colpo solo, Gennaro elimina i Levante con una sparatoria eseguita da O’ Maestrale. Purtroppo è la fine anche della povera Grazia, la quale non ha mai conosciuto la libertà ed è stata sempre vittima degli uomini. Federico non è da meno e, dopo il suo rifiuto, la uccide a sangue freddo.
In questa quarta puntata ritorna anche Tiziana e il consorzio. Il progetto aeroportuale è fermo, ma Gennaro ha intenzione di sfruttarlo. Non certo nel rispetto delle regole. Vuole sfruttarlo per riciclare i soldi. I soldi sono sporchi e lui ha definitivamente rinunciato a essere pulito. Ormai è tornato quello di prima e ha deciso di uscire allo scoperto, tornando a vivere alla luce del sole. Dopo aver eliminato anche ‘O Galantommo, i suoi problemi sembrano essere finalmente risolti: ha ripreso il suo trono. L’equilibrio è stato ripristinato e Don Genna’ ha messo la piazza di Occhiobello nelle mani di ‘O Munaciello, per aver dato il suo contributo. Sembra filare tutto fin troppo liscio. Infatti Genny non sa che il problema più grande è in agguato. Ed è sempre lo stesso: l’amore per un “frate”.
L’Immortale è sempre più immortale
All’inizio della quarta puntata anche Ciro torna a Napoli per ricostruire delle nuove alleanze, tenute insieme dal risentimento verso un vecchio amico. Rincontriamo anche Enzo Villa, Sangue Blu (Arturo Muselli), il quale ha perso ogni motivazione sia per vivere, sia per continuare a lottare. E insieme a loro tornano i toni epici dei primi due episodi. Sangue Blu vuole diventare come l’Immortale, ma per farlo, deve morire, proprio come ha fatto Ciro:
Il mio posto all’inferno non era ancora pronto.
Ciro, davanti ai suoi nuovi alleati, dichiara di essersi sentito solo per tutta la vita. Ma ha capito che non è più solo, perché ha trovato dei nuovi compagni. Colui che ha chiamato fratello, invece, ora è suo nemico. Gennaro avrà anche tanti soldati, ma non ha dei compagni fidati e motivati. Questo è il vantaggio dell’Immortale. Ognuno degli uomini di Ciro ha una ragione per mettere un punto a tutta quella storia. Nessuno ha più niente da perdere. L’episodio quattro si chiude con lo schieramento finale: Ciro con Sange Blu e i suoi compagni da un lato, Gennaro con O’ Maestrale e i suoi soldati dall’altro.
Ciro è tornato, deve solo annunciarlo al suo nemico. Così uccide uno degli uomini di Ponticelli e uno di Scampia per mandare un messaggio inequivocabile. E come poteva farlo, se non con un gesto plateale e così teatrale, in perfetto stile Gomorra? Due copri che ciondolano e una scritta che campeggia sullo sfondo sordo e livido del degrado:
L’immortale è turnat