Quante volte in questi ultimi anni abbiamo sentito parlare di Ciro Di Marzio, detto l’Immortale (qui trovate un focus su di lui)? E quante invece ci siamo soffermati sull’incredibile interpretazione di Marco D’Amore? Un personaggio davvero difficile da gestire, con i suoi cambi di atteggiamento e di fazione, con la sua crudeltà e l’incredibile evoluzione (nel bene e nel male) ottenuta nel corso delle tre stagioni.
Quanti di voi, alla prima apparizione in Gomorra nel 2014, si sono accorti che quell’uomo senza scrupoli era il simpaticissimo Cecio, di Benvenuti a tavola, andato in onda solo pochi anni prima?
Un cambiamento davvero esemplare, che merita un approfondimento.
Due personaggi in effetti che non hanno praticamente nulla in comune, così come le due Serie Tv. Benvenuti a tavola può essere benissimo identificata come una comedy italiana, che vede come argomento principale la cucina, e la diversità tra nord e sud. Il personaggio interpretato da Marco D’Amore è Cecio, un ragazzo solare e spensierato, che cerca di vedere sempre il lato positivo delle cose. In questo contesto di sfida tra i due protagonisti e delle due fazioni d’Italia, è proprio il suo personaggio che alleggerisce sempre il clima.
Il suo compito quindi è quello di essere spensierato, nonostante abbia anche lui le sue preoccupazioni, soprattutto nella seconda stagione.
Capite bene che da Cecio a Ciro quindi c’è una gran bella differenza, eppure l’attore di Caserta riesce a essere bravissimo in entrambe le situazioni. Come si può spiegare tutto questo? Perché si può definire hollywoodiana la recitazione di Marco D’Amore?
In primis, basta analizzare prettamente la sua interpretazione in Gomorra. È chiaro a tutti in realtà ed è anche molto semplice da notare il cambiamento notevole di Ciro nel corso della Serie Tv. All’attore italiano riesce tutto in maniera semplice, potremmo dire naturale, a dimostrazione del suo immenso talento. Nell’ultima stagione di Gomorra tra l’altro sembra avere sempre la stessa espressione, proprio per mostrare il suo pessimo stato d’animo. Potrebbe sembrare ad un’analisi approssimativa una mancanza dell’attore, ma in realtà riuscire a fornirci tutte quelle emozioni con un’unica espressione del volto è sicuramente un compito difficilissimo. D’altronde, per apprezzare ancora di più Marco D’Amore basti pensare che l’Immortale sarà sempre considerato un personaggio di altissimo livello e magistrale caratterizzazione, nonostante spesso e volentieri commetta degli errori e/o faccia cose a dir poco terribili.
Ma questo probabilmente non basta per definirlo un attore hollywoodiano. Un’interpretazione spettacolare, che ci fa rabbrividire in alcuni momenti ed emozionare in altri, non c’è dubbio. Ciò che lo rende simile ai grandi attori americani è la capacità di cambiare stile, cambiare personaggio e immedesimarsi così bene in qualsiasi ruolo. I meno attenti, o chi semplicemente non è così appassionato di cinema e teatro penseranno che il successo di questo ragazzo derivi dalla Tv. In realtà è proprio il mondo teatrale a dargli una chance e a farlo crescere fin da ragazzo. Eravamo all’inizio del nuovo millennio quando Marco fu preso nella compagnia Teatri Uniti di Toni Servillo.
Il teatro è sicuramente servito a un giovane Marco D’Amore per imparare da attori già consolidati; lo stesso Toni Servillo è un’icona del teatro italiano. Il periodo con il regista teatrale infatti non può che avergli fatto bene, sotto tutti i punti di vista.
La sua interpretazione nella Trilogia della Villeggiatura del 2007 infatti è degna di nota, nonostante interpretasse un personaggio secondario, più simile sicuramente a Cecio di Benvenuti a Tavola.
Certo, di sicuro il finale della terza stagione di Gomorra ha consacrato l’attore, grazie a un talento incredibile e una meravigliosa scena tra Ciro e Genny, ma è questo insieme di cose che, probabilmente, portano Marco D’amore a essere considerato un attore degno di questo nome.
Un ragazzo incredibile, dai giusti valori e che abbiamo visto in tutte le sfaccettature. Da Cecio a Ciro, passando per la co-conduzione del programma di Roberto Bolle. Marco D’Amore è davvero un attore hollywoodiano, perché capace di sorprenderci dentro e fuori dal set.
Spesso glorifichiamo gli attori americani, perché capaci di regalarci un’interpretazione magnifica in ruoli differenti l’uno dall’altro e ci dimentichiamo così degli attori che abbiamo in casa nostra, capaci di regalarci delle performance incredibili.