Abbiamo visto in anteprima i primi due episodi di Good Omens, nuovo prodotto targato Amazon Prime Video/BBC Two. Siamo rimasti piacevolmente colpiti, soprattutto dal registro stilistico usato per descrivere la venuta dell’Anticristo.
Tratta dal romanzo Buona Apocalisse a Tutti, che ha venduto cinque milioni di copie. Frutto della sapiente penna di Neil Gaiman, autore tra l’altro di American Gods, e del compianto Terry Pratchett, che ha saputo caratterizzare i suoi lavori con una ironia e un umorismo molto Brit. Good Omens parte a bomba. Gaiman ha saputo dosare e mixare umorismo e horror, fantasy e drama.
Amazon Prime Video ci riprova con Gaiman e sembra aver fatto di nuovo centro.
Da Venerdì 31/05 (oggi) potrete constatarlo anche voi.
Ogni episodio della serie è diretto dall’affermato Douglas Mackinnon, i cui crediti comprendono Doctor Who e l’episodio indipendente in stile vittoriano Sherlock: The Abominable Bride. Ma il tono scanzonato e grottesco di trattare mitologie universali si avvicina chiaramente a Dirk Gently, non a caso Mackinnon ha diretto due episodi della serie tv. Inoltre se se siete dei fan della fantascienza e del fantasy nato in Terra d’Albione è impossibile non notare l’influenza di un altro pezzo da 90 della letteratura inglese: Douglas Adams
Il gusto per l’assurdo e la gestione di una trama assolutamente folle e ingarbugliata è senza dubbio l’eco del creatore di Guida Galattica per Autostoppisti. In Good Omens si parte dalla Bibbia, presa praticamente alla lettera, con tanto di Giardino dell’Eden, Adamo ed Eva, il Serpente e tutte le profezie relative all’Apocalisse.
Gli Interpreti
In Good Omens, Tennant e Sheen interpretano rispettivamente i ruoli di Crowley e Aziraphale, un demone e un angelo, che vivono sulla Terra mescolandosi con gli esseri umani fin dall’inizio (The Beginning). Hanno una perfetta alchimia e sono molto più forti insieme che da soli. Il cast di contorno include Jon Hamm (che non ha bisogno di presentazioni) nei panni dell’arcangelo Gabriele, Michael McKean (Better Call Saul, Spinal Tap) nel ruolo di un cacciatore di streghe moderno, Mireille Enos nei panni di uno dei Quattro Cavalieri dell’Apocalisse (Guerra), e Frances McDormand come voce di Dio (guardatelo in V. O. vi prego)
Sheen ha sempre mostrato di avere una versatilità recitativa fuori dal comune. Da Brian Clough in “Il maledetto United” a Lucian in “Underworld” ha sempre mostrato un certa bravura nell’immergersi in ruoli che calchino il mito, sportivo o epico che sia. Su Tennant vorrei esprimermi il meno possibile per non essere di parte, ma è TOTALE. Crowley, il demone, è un novello Sid Vicious (lo ricorda molto nelle movenze) innamorato delle comodità del nostro pianeta. Ascolta i Queen e I Velvet Underground (ottimi gusti IMHO).
I due sono accomunati da un’amicizia indissolubile, difficile da ammettere per entrambi però. Ma è proprio questo rapporto a fare da motore principale in queste due puntate.
L’omaggio di Gaiman
Due puntate indice di un prodotto ben diretto. La forza dei due episodi è quella di dare tensione alla narrazione, vicina alla comedy, con piccoli stratagemmi che tengono lo spettatore sulle spine. I due protagonisti sono di un magnetismo raro. Ma la cosa che più mi ha colpito è stato il bellissimo omaggio di Gaiman a Pratchett. È emblematico infatti che prevalga l’ironia di Pratchett, quando a scrivere la sceneggiatura dei primi due episodi è stato Gaiman stesso, sottolineando l’importante ruolo che ha avuto il suo compianto amico nella realizzazione di questa serie tv.
Girata in maniera quasi cinematografica, Good Omens va alla stessa velocità della Aston Martin di James Bond raddoppiando il numero di protagonisti da un episodio all’altro e stratificando la trama. Inoltre gli attori danno l’impressione di essersi divertiti nel ruolo interpretato.