Quando sentiamo parlare di spin-off, le reazioni sono contrastanti e le domande sorgono spontanee: che argomenti tratterà la trama? Su quali fondamenta lo avranno sviluppato? Andrà a rovinare il ricordo della serie tv sorgente oppure sarà un valore aggiunto? Diverse possono essere le risposte, ma nel caso di Good Trouble (Freeform 2019-2023, disponibile qui sulla pagina dedicata Disney+) spin-off di The Fosters, niente paura! Il riscontro sulla serie, ambientata a Los Angeles cinque anni dopo, risulta essere obiettivamente positivo, nonché di grande supporto al prodotto che gli ha permesso i natali.
Good Trouble e la rivisitazione del genere iniziale
Innanzitutto salta subito all’occhio il fatto che Good Trouble si sia spogliata dei panni di dramma familiare per rivestirsi di varie componenti in termine di genere. Abbiamo sicuramente momenti drammatici e realistici, in quanto la vita quotidiana ne riserva sempre qualcuno, ma abbondano i momenti ricchi di umorismo e intrighi. Questo grazie alla presenza di alcuni personaggi come Alice o Davia, che hanno la propensione ad alleggerire l’atmosfera della stanza. Spesso però non mancano i momenti che suggeriscono un’introspezione psicologica. Svariate sono di fatto le tematiche sociali che vengono trattate e il riferimento a percorsi di guarigione di supporto ai personaggi, per il superamento delle problematiche personali.
Inutile dire che non si tratta più neanche del teen drama che coinvolgeva all’inizio Callie, Mariana e tutti gli altri fratelli, più o meno biologici. Semmai viene quasi ostentata l’intenzione verso la crescita in termini di maturità dei protagonisti, con l’accezione di esseri umani. Oltre a questa, risalta anche l’evoluzione in termini di dinamismo dei personaggi nella prospettiva da serie tv.
Callie e Mariana: vere protagoniste di Good Trouble
Sui personaggi c’è molto da dire nonostante quelli principali li conosciamo già e soprattutto siamo informati sul loro background. L’aspetto interessante e riuscito bene è sicuramente il futuro in cui questi sono adesso approdati e le persone che sono diventate. Abbiamo Mariana che, nonostante resti la ragazza un po’ egocentrica e maniaca del controllo del passato, in Good Trouble è riuscita a realizzarsi come ingegnere informatico. Si è messa in gioco nella grande città, superando ostacoli di vario tipo e continuando a lottare sempre contro ogni forma di discriminazione razziale e di genere. Il tutto per raggiungere i suoi alti obiettivi.
Callie è sicuramente una riscoperta in termini di interiorità, in quanto da ragazza ribelle, coinvolta spesso in situazioni illegali o indecorose, ha scelto la strada della legge e soprattutto della giustizia. Si impegna infatti a diventare un’avvocatessa che difende i più deboli, andando anche contro i potenti sempre per un fine più nobile. I fratelli Brandon, Jesus,Jude e altri ancora, così come le mamme, sono presenti e decisamente importanti per le due sorelle ma senza oscurarle con i loro drammi o successi. Rimangono infatti loro le vere stars di questo spin-off.
Solido e sincero è il loro legame e non si tratta di co-dipendenza. Significa che l’una è sempre attivamente coinvolta in ogni momento della vita dell’altra. E questo avviene del tutto spontaneamente, attraverso la stima reciproca, il confronto costruttivo e ovviamente l’amore incondizionato. Alternando ovviamente in maniera del tutto realistica, qualche litigio, incomprensione, dispetto o piccola vendetta. Pertanto ci viene dimostrato come i legami di sangue non siano sempre sinonimo di unione e rispetto e che a volte, quelli costruiti per altre ragioni, sanno essere anche più intimi e veraci.
La Coterie e le sue giovani donne
In Good Trouble, ad aggiungersi al variegato quadretto familiare e ad occupare un posto d’onore, oltre ai vari fidanzati, colleghi e amici di passaggio, sono decisamente gli altri coinquilini della Coterie. Questa risulta essere uno degli elementi più interessanti e curiosi della serie. Infatti, nel corso delle stagioni, quest‘ultima diventerà la terza protagonista insieme alle sorelle, ricoprendo il ruolo di arena simbolica in cui tutto accade e diventa memorabile. Ed è in questo esperimento di convivenza sociale che emergono alcune tra le personalità più caratterizzate che si potrebbero desiderare.
Partiamo da Alice, amministratrice della Coterie tanto gentile, da aver timore di dire ai coinquilini che avrebbe smesso di comprare continuamente carta igienica!
Il suo essere divertente e spesso svampita le permetteranno di fare la scalata verso la stand up comedy, realizzando così il suo sogno. Tutto ciò nonostante le sue tante insicurezze, le difficoltà dell’incoscio e la sua forte sensibilità mascherata dal sorriso.
Proseguiamo con Davia, ragazza dal passato burrascoso per problematiche legate ai disturbi alimentari, per una madre che è ossessionata dall’aspetto fisico e per una storia d’amore tossica. Da questa si libererà inaspettatamente, per riscoprirne un’altra proprio dentro la Coterie. Dopo l’esuberanza delle prime due stagioni, diventerà sempre più una donna matura, portando avanti l’ideale dell’amore per se stessa e per il suo corpo. Diventerà anche una brava insegnante in classi con bambini problematici dei quali difenderà i diritti e che le riempiranno il cuore. Andando avanti si scoprirà come il suo animo sia davvero puro e dedito ad aiutare i più deboli. Esemplare è l’episodio in cui offrirà al senzatetto Luca, aspirante ballerino, la possibilità di fare un provino presso la compagnia di Burlesque di cui fa parte.
Tuttavia la vera paladina della giustizia e convinta attivista della big family resterà sempre Malika, ragazza africana che lotta ogni giorno per i diritti della sua gente. Lei sa bene cosa vuol dire crescere senza genitori, con una madre tossicodipendente “non per scelta” e con un padre in carcere, che si scoprirà essere stato un attivista come lei.
La Coterie e i suoi giovani uomini
Dopo aver passato in rassegna le giovani donne forti e intraprendenti di Good Trouble, passiamo agli uomini della Coterie. Gael, un ragazzo messicano che conosciamo all’inizio come collega di Mariana alla Speckulate, ma che nel privato nutre una forte passione per l’arte. Questo lo dimostrano i suoi modi e il suo loft, che sprigiona da tutti i pori bellezza, libertà di espressione e desiderio di realizzarsi come artista. Dall’animo buono e generoso, Gael rappresenta colui che all’inizio è stato per Callie un vero colpo di fulmine. Infatti è da sottolineare come oltre alle sue qualità interiori, incarni fedelmente il prototipo di ragazzo latino attraente e passionale.
Non per ultimo Dennis, merita una descrizione importante, in quanto si scoprirà essere tutto l’opposto rispetto a come si mostrava al principio. Dopo la perdita del suo unico figlio per una grave malattia e il conseguente divorzio con la moglie, si è ritrovato a convivere con insuperabili sensi di colpa per aver anteposto il lavoro alla famiglia. Inizialmente sconterà da solo la sua pena, tra depressione, rammarico e fughe di vario tipo. Tuttavia questo sarà solo un ricordo quando accetterà l’aiuto delle persone a lui vicine, prima fra tutte Davia, con cui da un rapporto teso, costruirà un legame puro e fatto d’amore.
Kelly e gli ospiti della compagnia
Un ruolo singolare lo ricopre Kelly, che nei primi episodi sembra quasi una presenza assente, come se fosse la protagonista di qualche commedia nera capitata per sbaglio alla Coterie. Tuttavia proseguendo con gli episodi, rappresenterà in Good Trouble un filo rosso tra tutti i personaggi e le storie della Coterie. Del suo commento sporadico e spesso inappropriato da metallara freak, non ne potremo più fare a meno.
Gli ospiti e i nuovi coinquilini di della Coterie saranno diversi e comunque funzionali alla storia per le loro relazioni con i personaggi. Pensiamo a Sumi, che si presenta come la frivola ex fidanzata di Alice, capace anche di gestire la Coterie. C’è Isabella che dall’esterno si intrufolerà nella vita di diversi personaggi per varie ragioni, tra cui una gravidanza. Bryan, l’aspirante ragazzo omosessuale di Gael presente nelle prime stagioni. LB Brady, idolo di Alice fino a quando si frequenterà con Sumi. Infine Joaquin, giornalista che si avvicinerà alla Coterie per cercare informazione della sorella scomparsa a LA tempo fa.
Tematiche sociali: punto di forza di Good Trouble
Ogni episodio di Good Trouble cerca di lanciare un messaggio al suo pubblico e di comunicare in maniera forte e chiara un ideale. Per ognuno di questi la maggior parte dei personaggi si batte con tutte le proprie forze. Prima fra tutte Malika, coinvolta portavoce del movimento del Black Lives Matter, delle madri in carcere che lasciano da soli i propri figli e di molto altro. Rischierà spesso di mettere in pericolo se stessa, la sua vita privata e libertà personale per far vincere il suo credo e dare un aiuto pratico a chiunque glielo chieda.
Il razzismo è dunque un argomento più che centrale ed è raccontato attraverso i personaggi stessi. Molti di questi appartengono di fatto a varie nazionalità oltre a quella africana, come quella latinoamericana e cinese rappresentate principalmente da Gael, Mariana ed Alice. Ognuno nel proprio microcosmo d’azione, lotta senza veli per rivendicare i propri diritti e far aprire gli occhi su quali sono i veri ostacoli di cui sono vittime le proprie comunità. Strettamente legato a questo argomento è il comportamento che le forze dell’ordine assumono dei confronti di chi lotta per le proprie libertà. Ne fa da testimone Joaquin, in quanto con il suo lavoro combatte contro gli episodi di violenza e mancanza di rispetto verso i civili. ffinché la comunità si sensibilizzi e giustizia venga fatta.
Oltre a questo punto cardine, in Good Trouble viene trattato di gran lunga anche l’argomento di sensibilizzazione verso la comunità LGBT+.
Non a caso tutto parte già in The Fosters dalle madri Stef e Lena, donne che si sono rimesse in discussione, che si sono innamorate e hanno dato vita ad una grande e poliedrica famiglia. La loro storia ha dato forza al punto forse più centrale di entrambe le serie tv: l’adozione. Sia in senso stretto, sia riguardante i diritti delle coppie omosessuali.
Insieme a loro citiamo sicuramente Gael e il suo orientamento bisessuale, non facile da gestire per se stesso e per la famiglia. Combatterà anche con le gioie, le paure e i pregiudizi di una cogenitorialità condivisa con Isabella. Abbiamo inoltre Bryan, il ragazzo gay che si innamora di Gael conscio della sua attrazione anche per Callie. Il fratello di quest’ultima Jude, che sembra un ragazzo timido, ma in realtà è ben deciso a dar voce al suo orientamento.
Non dimentichiamo Alice e il suo dissidio interiore per fare coming out con la famiglia tradizionale cinese a cui appartiene. LB Brady, connotata dall’essere una stand up comedian non-binary fiera di ribadirlo e mostrarlo nella vita e durante i suoi spettacoli . A questo gruppo si unirà anche Malika, nel momento in cui proverà a sperimentare con Dyonte la sua prima esperienza del poliamore. Tramite questo si avvicinerà inoltre al sesso femminile, portando alla luce dei lati a lei sconosciuti.
Annoveriamo infine Jazmin, sorella di Gael ed ex veterano dell’esercito messicano. Colei che ha sofferto più di tutti nell’affrontare con coraggio la sua transizione e che ha dovuto combattere ardentemente contro la famiglia più che tradizionalista. Nella sua storia di grande supporto sarà Gael, il fidanzato e l’abuelo, che ha lanciato a tutti noi un messaggio di amore incondizionato verso la nipote ritrovata.
Fortemente presenti e rilevanti sono infine l’ideale dell’accettazione del proprio corpo, il contrasto al body shaming e il delicato tema dei disturbi alimentari.
Di tutto questo è testimone Davia. Lei si serve della forza della parola, degli atteggiamenti body positive (qui una lista di attrici che hanno parlato del tema) e di un utilizzo sano dei social network. Questi le permettono così di raggiungere più persone possibili ed essere in grado di fare la differenza in questi termini. Anche lei a modo suo lotterà contro ingiustizie, razzismo e libertà di ogni tipo.
Non per ultima ma anzi presente come una costante, è la difesa dell’ideale femminista (qui vi abbiamo elencato le 7 femministe più iconiche delle serie tv) da parte di uomini e donne, per lo più appartenenti alla Coterie. Esemplificativa è la lotta di Mariana e le sue colleghe contro la differenza salariale e tra donne e uomini alla Speckulate e non solo, mettendosi contro tutti i colleghi sessisti dell’azienda e i loro commenti fuori luogo. Troveranno insieme il coraggio di licenziarsi e di rimettersi in gioco creando una competitiva start up tutta al femminile.
Inutile aggiungere che al di là del singolo episodio raccontato, tutte le donne della serie trasmettono quella lotta sana e preziosa per la parità di diritti, per la libertà di espressione, del proprio corpo e di pensiero. Insieme credono in un forte legame di sorellanza che le supporta e spesso le salva, come fosse una rete di connessioni, di complicità e di amore. Perché di questo si tratta.
La temporalità è un marchio di fabbrica della serie
Oltre alla descrizione dei personaggi, dello spazio e delle tematiche sociali, un approfondimento lo merita la temporalità di Good Trouble. Abbastanza rara per il panorama seriale. In ogni episodio infatti è evidente la presenza di salti temporali. Questi si risolvono per lo più in flashback, ma soprattutto in flashforward paralleli e spesso copiosi. Tuttavia al disorientamento iniziale dello spettatore, subentra velocemente un’abitudine a saper gestire questi archi narrativi intrecciati. Questi hanno sicuramente l’obiettivo di alleggerire gli episodi non troppo brevi e garantire una dinamicità narrativa non indifferente.
Risulta dunque semplice ricostruire il background dei personaggi, grazie ai flashback orientativi aggiunti ovviamente ai ricordi nel presente degli stessi. Mentre la curiosità viene sempre tenuta alta tramite loe scene che ci suggeriscono cosa potrebbe accadere in futuro. Questo produce ogni volta una lieve suspense inattesa visti i generi di appartenenza della serie, ma decisamente funzionale alle vicende narrate.
Cosa dire in conclusione di Good Trouble
In ultima analisi possiamo dunque confermare come Good Trouble sia risultato un prodotto di qualità e pieno di sorprese e insegnamenti. Merito delle storie narrate, del successo di The Fosters ma sicuramente del cast eccentrico e coinvolgente. Qualcuno potrebbe lamentare la presenza di un ventaglio troppo fitto di tematiche sociali. Probabilmente perché inserite tutte insieme già dai primi episodi, invece di essere spalmate ad intervalli più lunghi in tutte e cinque le stagioni.
C’è anche chi potrebbe additarla per attenersi troppo al “galateo” del politically correct, secondo cui bisogna sviscerare immancabilmente determinati concetti psico-sociali senza contaminarli con nozioni non a supporto. Tuttavia agli elementi di contrasto appena citati, risponde il periodo storico in cui è nata la serie tv. È ormai noto infatti come nel 2019 lanciare in maniera decisa determinate testimonianze e messaggi, fosse funzionale al miglioramento socio-culturale dell’umanità e pertanto necessario. E a proposito di serie tv che potrebbero dare l’impressione di esagerare col politically correct, qui ve ne abbiamo elencate alcune.