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Netflix ha annunciato che inaugurerà l’anno nuovo con l’inserimento di Gossip Girl nel suo catalogo. Dall’1 gennaio sarà infatti possibile entrare di nuovo nel mondo glamour di Serena van der Woodsen e Blair Waldorf. Anche se si tratta di un teen drama, questa serie ha uno sguardo differente sugli adolescenti. Indossare gli abiti dei migliori stilisti ed essere invitati a party esclusivi non significa essere felici. Le vite dei protagonisti si riassumono sostanzialmente in un’ostentazione di falsa perfezione, che nasconde un grande dolore interiore, spesso causato dall’assenza dei genitori.
Gossip Girl è molto incentrata sulle coppie e sui drammi adolescenziali, dimenticando a volte di rendere la storia più verosimile. A 10 anni di distanza dal pilot, è più facile rendersi conto di alcune stranezze che sono presenti nella serie. Mentre la si guarda per la prima volta, magari si è incuriositi dalla trama e non si nota che alcuni aspetti della sceneggiatura potevano essere gestiti meglio.
1) Povera Brooklyn!
Fin dal primo episodio, non si fa altro che denigrare Brooklyn, come se fosse il peggior quartiere di New York, abitato solamente da poveracci. Ma perché tutta questa cattiveria? Per sei stagioni ci hanno fatto credere in questa netta distinzione, ma è tutto assolutamente falso. Brooklyn comprende tre quartieri, noti per essere punti di riferimento per l’arte, la vita notturna e i parchi divertimenti. Dan Humphrey abita nel quartiere DUMBO, anche se nel pilot afferma che il suo appartamento si trova a Williamsburg. Ebbene, un appartamento in quel quartiere costa, in media, 1400 dollari al metro quadro.