“Ciao, sono Gossip Girl, la vostra sola fonte di notizie sulle vite scandalose dell’élite di Manhattan”: è con questa iconica frase che Gossip Girl si presentò per la prima volta ai telespettatori nel lontano 2007. Una frase che ha accompagnato tanti di noi, che in quegli anni eravamo ancora giovani adolescenti, per ben sei anni, allietando i nostri pomeriggi su Italia uno.
Gossip Girl è stata per molti una serie di crescita, un prodotto che ci ha guidati tra le prime avventure amorose, portandoci alla scoperta dei social e rivelandoci un mondo di lussi e ricchezze che ci ha fatto sognare e divertire.
Un teen drama adolescenziale, che è però riuscito a rimanere nei nostri cuori, tanto da amarlo ancora oggi, forse proprio perchè in grado di ricordarci quei tempi felici in cui andando a scuola sognavamo di indossare anche noi la divisa della Constance, sedendo nelle favolose scale del MET insieme a Blair e Serena.
Così quando, a ben nove anni di distanza, il reboot di Gossip Girl è stato annunciato, i nostri cuori non potevano che palpitare di gioia all’idea di tornare ancora una volta in quel mondo che tanto abbiamo amato.
Fin dalla primissima scena di questa nuova serie, però, il distacco con l’originale appare più che evidente. Il reboot di Gossip Girl non cerca di nascondere la sua innovatività rispetto alla serie madre, da cui riprende fedelmente solo la base narrativa e la location.
D’altronde dalla messa in onda del primo Gossip Girl di anni ne sono passati, un susseguirsi di cambiamenti che hanno portato la nostra società a diventare profondamente diversa rispetto a quella che potevamo vedere e sognare in quel telefilm.
Abbandonati i cerchietti vistosi e gli abiti principeschi, i nuovi studenti della Constance si sono calati in una società completamente nuova, in cui i social sono all’ordine del giorno e l’inclusione è un caposaldo immancabile.
Il reboot di Gossip Girl recepisce in pieno questo cambiamento, palesandolo fin dalla scelta del cast, multietnico e variegato, e ricordandolo in ogni dinamica che si presenta nel corso degli episodi.
Una scelta forse indispensabile, ma che non è esente da critiche.
Sì, perchè questo nuovo Gossip Girl di punti deboli ne ha davvero tanti, a partire proprio dalla sua modernità, difficile da accettare per coloro che hanno visto e amato la prima versione della serie.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che Gossip Girl era una serie profondamente invasa da cattiveria e diseguaglianze, un prodotto in cui i personaggi erano completamente distanti dal concetto di politically correct e che basava gran parte del suo fascino proprio sulla sua libertà di essere classista e scorretta, di mostrare un mondo imperfetto e privo di morale.
Una rappresentazione che oggi sappiamo bene non è più permessa nelle serie tv e che di conseguenza manca completamente in questa nuova produzione. Un grande limite che non può che far storcere il naso ai fan più accaniti, che proprio non riescono a sopportare i personaggi fin troppo perfetti che vengono rappresentati nel corso delle puntate.
I giovani presentati in questa serie sono ben lontani dai ricchi viziati che avevamo conosciuto nei tempi d’oro di Gossip Girl: maturi, responsabili, socialmente impegnati, questi personaggi sembrano aver perso tutta la loro naturale meschinità e quel tocco di follia che tanto ci aveva portati ad amare gli originali.
Anche lo stile dei loro abiti è radicalmente cambiato: addio vestiti lunghi e scintillati, questi cedono il passo a look più casual, moderni. Capelli rasati, ciocche viola, vestiti vedo non vedo, rappresentano perfettamente lo stile adolescenziale moderno in cui, però, i vecchi telespettatori cresciuti negli anni ’90 difficilmente riescono a ritrovarsi.
La nostalgia, così, torna un po’ a farsi sentire, mentre il ricordo dei cari vecchi conflitti tra Blair e Chuck, delle relazioni tossiche e dei dispetti gratuiti passano nelle nostre menti ricordandoci i tempi in cui ci godevamo con leggerezza questo show.
Ma ecco, però, che quando le nostre speranze di poter tappare quel vuoto che Gossip Girl ha lasciato dentro di noi sembrano essere ormai perdute per sempre, il reboot ci inizia a regalare una serie di piccoli viaggi indietro nel tempo, divenendo il talismano perfetto contro la nostalgia.
È nei suoi frequenti rimandi al passato che il reboot di Gossip Girl riesce a trovare la chiave di svolta capace di far riscattare una serie per il resto destinata a cadere nel dimenticatoio.
Perché se ormai è più che chiaro che in questo show non sarà possibile trovare la comicità, il brio e gli intrighi propri della precedente, ciò che è certo è che si potrà quando meno ritrovare quel pizzico di ricordo in grado di farci viaggiare con la mente e di farci venire voglia di un rewatch.
I riferimenti alla serie madre sono diversi e tutti egualmente capaci di farci emozionare a dismisura. Basta solo sentire il nome di Nate durante i primissimi minuti dell’episodio pilota per vedere scoppiare sui nostri volti un sorriso di pura gioia e nostalgia.
Il reboot, infatti, seppur scelga di non mostrarci nessuno dei personaggi principali della serie madre, ci dona comunque qualche piccola informazione su di loro, lasciandoci scoprire qualche dettaglio sulla loro vita adulta, come il proseguo della carriera di scrittore di Dan e il successo raggiunto da Nate.
Non mancano poi le comparse di alcuni personaggi mai visti nell’originale, ma che riescono soltanto con il loro nome a riportarci indietro nel tempo, riempendoci il cuore di emozioni. Impossibile descrivere a parole l’effetto che vedere un ormai cresciuto Milo Sparks seguire le orme della madre scatena in noi: quel che è certo è che la sua presenza nella show non può che donare un fiume di punti positivi al reboot.
Ma a darci il colpo di grazia capace di abbattersi con potenza sulla nostra nostalgia, è la presenza di alcuni piccoli cameo estremamente graditi.
A tornare non sono i grandi protagonisti, ma solo alcuni personaggi secondari che però per certi versi sono stati amati più dei primi. D’altronde se avessimo dovuto pensare a un nome del vecchio cast di Gossip Girl che sognavamo di rivedere in questa nuova versione, probabilmente buona parte di noi avrebbe indicato Dorota senza esitare nemmeno un secondo, essendo lei uno di quei personaggi che davvero tutti hanno adorato.
Con il suo spontaneo umorismo e la sua genuina capacità di mettersi sempre a disposizione degli altri, una Dorota ormai cresciuta e felicemente sposata riappare nella casa dei Waldorf insieme alla sua famiglia, ma questa volta solo come ospite della casa e non come domestica.
La sua presenza accanto al buon Cyrus e alla favolosa Eleanor riesce a rievocare nelle nostre menti i tempi delle fantastiche cene del Ringraziamento con Blair e Serena, quelle in cui i guai non mancavamo mai e scandali e drammi erano sempre pronti a colpire dietro l’angolo.
Un vero e proprio tuffo nel passato, insomma, che non può che renderci grati verso questa serie che, seppur con le sue numerosissime pecche, è quantomeno stata capace di riportarci alla mente vecchi ricordi, legati alla serie ma anche a ciò che noi eravamo ai tempi della sua messa in onda.
E ad accompagnarci in questo viaggio indietro nel tempo e lungo il viale dei ricordi non poteva che esserci lei: l’unica e inimitabile voce narrante di Gossip Girl, Kristen Bell. Lei che è stata la nostra compagna d’avventura e la voce delle nostre coscienze, lei che come un membro delle nostre famiglie ha riempito di racconti il silenzio pomeridiano delle nostre case, facendoci compagnia nelle nostre pause post scuola e lasciandoci immergere in un mondo capace di allontanarci per un po’ dai nostri problemi quotidiani, torna ancora una volta a raccontarci avventure e disavventure degli adolescenti di oggi, donandoci un piccolo tocco di quel passato ormai lontano, ma ancora vivo dentro di noi.
Un passato e un’adolescenza oggi un po’ più distanti da noi, ma che non possiamo che rimembrare con nostalgia e gioia, guardandolo scorrere nelle immagini di questa nuova Gossip Girl, nei timidi tentativi della blogger di emulare la sua versione passata, nelle sfumate luci di una New York ormai sempre più politically correct e innovativa, che ci ricordano un passato che forse ormai non potrebbe più esistere, ma che a noi piace comunque ricordare.