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Gossip Girl: un confronto onesto tra l’originale e il reboot

Gossip Girl
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Diciamolo: la serie tv Gossip Girl ha dettato la moda, e non solo della serialità. Il club elitario dei ragazzini viziati dell’Upper East Side è stato il gruppo pioniere di protagonisti che, nel bene e nel male, abbiamo continuato a rivedere in tantissimi altri show. Vi dicono niente Elite, Riverdale o la stessa Euphoria? Poi, a distanza di anni da quell’odiato finale e la grande rivelazione di chi ci fosse dietro lo schermo, le strade di Manhattan sono tornate sui nostri schermi con il reboot di Gossip Girl, disponibile su NOW, che da una parte sembra un sequel, dall’altra un revival e da una terza prospettiva ancora un pessimo erede della serie madre.

Gossip Girl

Se il mio è un eccesso di cattiveria o uno sconfinato affetto per la serie tv originale è difficile da dire. Non che Gossip Girl fosse una serie tv perfetta – anzi, la lista dei suoi difetti è incredibilmente lunga – ma il reboot pecca essenzialmente in una cosa: vuole camminare su delle impronte che non ci sono mai state

Il reboot di Gossip Girl ha voluto emulare l’originale, con grandi difficoltà.

Lo show di Josh Schwartz era consapevolmente provocatorio, ambizioso e poco realistico. I primi a criticare Gossip Girl sono stati proprio i veri adolescenti di Manhattan che non si sentivano ben rappresentati da questa critica e satira dell’alta società. E del resto, come dargli torto? La serie tv metteva in scena le loro feste lussuose ed eccessive, dove a fare da padroni erano l’alcool, il sesso e gli scandali più feroci. Nessuno in Gossip Girl poteva definirsi un santo un minuto di silenzio per la divertente e ridicola conversione improvvisa di Georgina – però erano tutti consapevoli dei loro innumerevoli difetti. Il gruppo principale, composto da Serena, Blair, Nate e Chuck, era un covo di serpi: tra chi aveva tradito la migliore amica, chi aveva bandito una ragazzina da Manhattan e chi ancora aveva venduto la propria ragazza per un hotel, nessuno poteva dirsi più o meno colpevole degli altri. 

Gossip Girl era lo sfarzo eccessivo dei privilegi, non prestava attenzione al moralismo, quanto piuttosto si cullava nelle sue contraddizioni: Vanessa l’anarchica che indossava Versace, i fratelli Humphrey che vivevano in un gigantesco loft nella povera Brooklyn e si nutrivano solo di pancake, ma anche Chuck e Nate, beniamini di New York che prendevano l’autobus per andare a scuola come qualsiasi comune mortale. Alle feste però ci andavano sempre e solo in lussuose limousine, sia mai

Tra scandali impensabili e abiti pazzeschi, da fare invidia all’armadio di Carrie di Sex and The City (ma di questo riparleremo), Gossip Girl risultava una serie tv appassionante e divertente. Ci ha regalato coppie iconiche, battute che sono diventate parte delle nostre conversazioni, una collezione di calze parigine e innumerevoli cerchietti e, nonostante tutto, è ancora tra le serie tv cardine del genere teen drama. 

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Gossip Girl

Il colmo di Gossip Girl? L’entità stessa di Gossip Girl: un sito di gossip e scandali sui protagonisti della serie e di cui nessuno sapeva la vera identità. Quando si inizia a guardare la serie tv sorge anche la curiosità di scoprire chi sia, ma man mano che scorrono gli episodi l’interesse per la rivelazione cala per sovrapporsi alle vicende altrettanto scandalose dell’élite di Manhattan. 

E poi nel 2021 è arrivato il reboot di Gossip Girl, che propone una versione moderna e attuale dei gradini del Met, luogo di ritrovo dei protagonisti. Il revival, reboot, sequel, o come lo volete chiamare, si focalizza su due cose: una ritrovata sorellanza che si destreggia tra la newyorkese privilegiata e alla moda, quella che cerca di rincorrerla senza successo e un disgustoso e imbarazzante ritorno di Gossip Girl. La voce è sempre quella di Kristen Bell, ma adesso sappiamo sin dal primo episodio chi è che ha riportato in vita il sito di gossip, ora diventato profilo social. Quello che sarebbe dovuto essere un espediente narrativo vincente si è tramutato in un personaggio sul quale ci sono molto più che una manciata di cose da dire. Parliamo infatti di una professoressa gelosa dei privilegi dei suoi studenti, che li accusa di essere troppo concentrati sul diventare influencers della moda invece di studiare. Come li invoglia allora a tornare con la testa sui libri? Facile, scatenando un’ondata di falsi scandali e ingiurie che mettono zizzania in un gruppo di ragazzi che già stava in piedi per sbaglio. Per non parlare dell’assenza di professionalità e moralità: un adulto, un insegnante, che perseguita i suoi studenti, fotografandoli in situazioni private e mettendo online la loro vita sessuale, familiare e anche quella più intima. 

Gossip Girl
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Nella serie tv originale i professori sono assenti e gli adulti presenti, che sono quindi tutti i genitori, rimangono sempre nell’angolo: il reboot di Gossip Girl rende invece le riunioni dei professori i momenti salienti della serie tv che, per fortuna, gode di soltanto due imbarazzanti stagioni. Il più alto livello di immoralità e totale mancanza di professionalità viene poi toccato quando gli insegnanti stessi giocheranno a fare gli alunni, istigandoli l’uno contro l’altro e muovendoli come pedine nei loro tristi piani. E ricordiamo che il loro piano malefico nasce con l’obiettivo di rimettere gli alunni a studiare. Ancora devo capire secondo cosa e come dovevano raggiungerlo, visto che il risultato è stato quello di allontanarli sempre di più dalla scuola e avvicinarli invece a sfilate e rivendicazioni sociali. A questo proposito, l’idea di esplorare e parlare di identità culturale – la protagonista assoluta del reboot è Julien Calloway, una ragazza afrodiscendente – è bella e interessante, peccato che alla fin fine risulti sono un pretesto che però non si tramuta mai in approfondimento vero e proprio.

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Allo stesso tempo, il reboot è moderno e al passo con i tempi: mostra un personaggio pansessuale e un altro omosessuale senza sensazionalizzare il loro orientamento come è giusto che sia, ma ciò non basta a salvare la serie; i protagonisti del reboot sono infatti piatti, mancano di carisma e non hanno una backstory che spieghi i loro comportamenti. Sono semplicemente insopportabili e meschini senza chissà quale giustificazione. 

Queen B avrebbe esiliato i suoi eredi da Manhattan, in primis per i loro outfit

Avevo promesso che ne avrei parlato e quindi eccoci, del resto come non parlare di moda quando l’argomento principale è Gossip Girl? Non a caso, Blair Waldorf è figlia di una stilista di alta moda, Eleanor Waldorf. Gli outfit di Gossip Girl che Serena e Blair hanno sfoggiato nel corso delle sei stagioni della serie erano sempre incredibili e pazzeschi. Abiti che solo loro potevano indossare, mentre noi spettatori cercavamo soltanto di ricreare i loro outfit (la maggior parte delle volte con scarso successo). Serena van der Woodsen era la It Girl per eccellenza. Blair invece, col suo stile, sembrava essere sempre immersa in un’eterna vacanza parigina. Inoltre, tutti avevano un loro stile ben preciso che era parte fondamentale della caratterizzazione di ogni personaggio. I loro vestiti sono impressi nella nostra mente: lo shooting con i vestiti rosso e azzurro, la giacca dorata di Serena e il vestito rosso fiammeggiante di Blair. La lista potrebbe continuare ancora ma il punto d’arrivo sarebbe sempre lo stesso: erano tutti degli outfit incredibili, bellissimi e invidiabili. Per non parlare del fatto che i vestiti erano parte dell’essenza dei personaggi della serie tv: ognuno aveva un proprio armadio ben riconoscibile.

Durante gli anni d’oro era facile trovare in giro per i negozi alcuni vestiti che ricordavano quelli della serie tv, e tantissimi brand di lusso pagavano per apparire nella serie. 

Gossip Girl
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Gossip Girl era di tendenza anche nel mondo della moda


Se guardiamo il reboot di Gossip Girl, invece, nessuno dei loro outfit rimane impresso nella nostra memoria. Per quanto siano belli – nessuno può dire il contrario – sono gli stessi outfit che vediamo ogni giorno, che sia nelle serie tv o semplicemente affacciandosi dal balcone. Nulla di incredibile e stupefacente, magari alcuni più estrosi, ma mai così vistosi da risultare iconici e unici.

La moda del Gossip Girl del 2021 è la moda facile, già di tendenza, vista e rivista: non è più tanto la moda a essere protagonista della serie, ma sono le persone alla moda a esserlo, andando così a snaturare uno dei cuori pulsanti della serie tv originale che mostrava solo outfit da passerella, iconici al primo sguardo. Gli outfit del nuovo Gossip Girl sono quelli che vediamo sui manichini di un qualsiasi negozio fast fashion, gli stessi abiti che potrebbe indossare una ragazza qualsiasi passeggiando per strada. Ma nessuna di loro è Blair Waldorf, e tanto ci basta per mettere un punto – di non ritorno – a questo confronto.

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