Attenzione: la recensione contiene spoiler di Grace and Frankie 7
Dopo un viaggio durato oltre sette anni, è giunta al termine la corsa della serie Netlfix più longeva di tutti i tempi, nonché la comedy di punta della piattaforma streaming. Le ultime dodici puntate di Grace and Frankie 7 mettono la parola fine alla produzione con protagoniste Jane Fonda e Lily Tomlin, che durante la sue sette stagioni ha rivoluzionato il modo in cui la terza età viene rappresentata in televisione, raccontando con coraggio e freschezza di temi quali la vita sessuale, l’amicizia, il trauma, l’omosessualità e il rapporto con la morte una volta raggiunti gli ultimi anni della propria esistenza. Mostrando come sia possibile reinventarsi, crescere e conoscersi davvero a qualsiasi età, Grace and Frankie ha portato sullo schermo una prospettiva nuova sulla percezione della vecchiaia, narrata senza filtri eppure con grande delicatezza. La conclusione di Grace and Frankie 7 è allora il canto finale di un’opera che ha dato molto sia a Netflix che al mondo delle comedy in generale e che ha saputo fermarsi in tempo, perché se c’è qualcosa di evidente guardando gli episodi finali della serie è che Grace and Frankie aveva ormai detto tutto ciò che aveva da dire. Infatti, sebbene il finale di serie sia assolutamente perfetto, sia a livello di toni che di conclusione (o di nuovi inizi) delle vicende dei protagonisti, i sedici episodi complessivi della stagione sono decisamente troppi, tanto che in diversi momenti ci siamo chiesti cosa abbia spinto i produttori ad aumentare il numero delle puntate senza avere una storia sufficientemente lunga da essere distribuita su un numero così elevato di episodi.
Guardare la prima metà della stagione di Grace and Frankie 7 è infatti un’esperienza completamente diversa rispetto a guardare gli episodi conclusivi e questo distacco netto è forse il più grande difetto di una stagione che forse era stata pensata per essere più breve. Questo risulta evidente non tanto nella storyline principale, dedicata alle sempre incredibili Grace e Frankie, quanto piuttosto a quelle di Robert e Sol e dei giovani Bergstein e Hanson. Per un numero davvero sproporzionato di puntate vediamo interagire sempre le stesse coppie di personaggi e sempre nelle stesse situazioni, con il risultato che le dinamiche portate in scena risultano ripetitive e l’umorismo mai pungente, poiché troppo legato a qualcosa di già visto. Vedere Mallory e Brianna litigare per il potere al lavoro è uno spunto divertente e perfetto per evidenziare la competitività intrinseca nel legame tra le due sorelle, ma non possiede una spinta sufficiente per durare per oltre metà stagione e lo stesso si può dire di Bud e Coyote, che in Grace and Frankie 7 sono spesso relegati a un ruolo marginale che si esaurisce nell’esplorazione loro rispettivi rapporti di coppia. Un discorso parzialmente diverso vale per Sol e Robert, perché la messa in scena della quotidianità di una coppia omosessuale anziana è forse una delle grandi novità che Grace and Frankie ha portato sullo schermo e dunque a livello di rappresentazione riveste un’importanza fondamentale non solo nella serie in sé, ma anche nell’intero panorama televisivo. Tuttavia, per quanto Martin Sheen e Sam Waterson siano attori di primissimo livello, la loro chimica non è al livello di quella delle due protagoniste femminili della serie e dunque senza una vera trama a sostenerne le interazioni spesso queste ultime risultano fin troppo ripetitive.
Le Grace e Frankie di Fonda e Tomlin rimangono il cuore pulsante della serie, nonché un inesauribile motore comico che da solo regge i primi dieci episodi della settima stagione. Il perfetto equilibrio tra le due, le performance straordinarie delle attrici e la capacità di sfidare costantemente ogni tabù legato alla terza età rendono Grace Hanson e Frankie Bergstein due dei migliori personaggi mai apparsi in televisione e il loro rapporto uno dei migliori esempi di amicizia sul piccolo schermo. Se la mancata interazione degli altri protagonisti di Grace and Frankie 7 al di fuori delle coppie prestabilite Robert-Sol, Mallory-Brianna e Bud-Coyote risulta essere uno dei più grandi punti deboli di buona parte della stagione, lo stesso non si può dire di Grace e Frankie, perché le potenzialità del loro rapporto sembrano non esaurirsi mai, regalandoci scene memorabili e preziosi insegnamenti di vita.
I primi dieci episodi di Grace and Frankie 7 procedono a rilento, ripetitivi e a volte stanchi nella loro comicità, ma qualcosa cambia a partire dalla rivelazione della (presunta) morte imminente di Frankie. Sebbene né lo spettatore né alcun personaggio al di fuori della stessa Frankie è realmente convinto che nell’annuncio della sua prossima dipartita da parte di una medium ci sia qualcosa di vero, lo scontro con la possibilità della morte e – soprattutto – con quello della vita prima della morte riportano la serie ai fausti delle sue prime prime stagioni.
Il punto di svolta della stagione ci porta allora dritti verso alcuni tra i migliori episodi conclusivi di una serie comedy e verso un finale che in perfetto stile Grace and Frankie chiude porte solo per aprirne di nuove, perché la serie Netflix ci ha insegnato che non è mai troppo tardi per cominciare ancora, nonostante nulla sarà mai più come prima. Non sappiamo cosa ne sarà di un’eventuale nuova società con a capo le sorelle Hanson, ma ci immaginiamo che le due matureranno e troveranno un loro nuovo equilibrio. Non sappiamo cosa farà Bud della propria vita, o se il matrimonio di Coyote sarà sempre felice, ma possiamo chiudere gli occhi e vederli provare, fallire e poi riuscire. Possiamo solo ipotizzare quanto saranno difficili gli ultimi anni di Sol e Robert ora che quest’ultimo sta perdendo tutti i suoi ricordi, eppure in quella loro meravigliosa ultima scena insieme vediamo solo la felicità per aver potuto vivere un amore così puro e sincero. E guardando Grace e Frankie appoggiarsi l’una all’altra fino alla fine, scegliersi ancora e ancora e darsi la mano, sappiamo che la loro vita sarà sempre piena e appagante, anche se dovesse durare ancora solo pochi mesi.
Questi ultimi episodi, con il loro perfetto equilibrio tra comicità stravagante e tematiche profonde, rendono Grace and Frankie 7 un successo, ma ribadiscono anche come l’intera prima parte della stagione sia piuttosto superflua e mai del tutto riuscita. L’addio alla serie avviene nel momento migliore, quello perfetto perché tutti i personaggi assumano una nuova consapevolezza di sé, del proprio presente e del proprio futuro, facendo sì che lo spettatore non si senta abbandonato, ma incoraggiato e commosso davanti a una storia che si esaurisce solo per rinnovarsi, come spesso accade nella vita. Grace and Frankie si conclude rimanendo coerente, non smettendo mai di voler provocare, di voler cambiare il modo in cui come società spesso ignoriamo le esigenze e le dimensioni della terza età, fingendo che sia una parte della vita da trascurare e che non sia invece un momento perfetto per assumere una nuova consapevolezza e reinventarsi. Nel suo finale Grace and Frankie 7 ci tende la mano e ci accompagna davanti a un mondo di nuove possibilità, che spesso nascono dalla necessità, ma non per questo sono meno stimolanti o importanti. E la verità è che, nonostante questa conclusione necessaria e perfetta, Grace and Frankie ci mancherà terribilmente.