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Il grande problema di Grace and Frankie

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Il seguente articolo contiene spoiler su Grace and Frankie.

Una decina di giorni fa si è conclusa la grande opera di Marta Kauffman e Howard J. Morris sulla piattaforma Netflix. Nata come una comedy con un cast stellare, Grace and Frankie ha dimostrato di saper giocare bene le proprie carte diventando la serie tv più longeva di casa Netflix e una vera e propria fonte di ispirazione per tantissime persone. Dall’emancipazione delle donne a ogni età e stato sociale, alla libertà sessuale per le persone in terza età, questo prodotto ha abbattuto tante barriere in modo ironico e con poche paure, supportato da un cast di personaggi ben scritti e interpretati ancora meglio.

Le due protagoniste, Grace e Frankie, sono rispettivamente interpretate da Jane Fonda e Lily Tomlin; due personalità che nel corso della loro carriera a Hollywood e non solo, hanno rivoluzionato l’industria con pensieri moderni e ben pochi peli sulla lingua. La loro lotta a supporto della parità di genere nell’industria nasce ben prima del prodotto, ma con questo sono riuscite a far sentire ancora di più la loro voce a schermo. Martin Sheen e Sam Waterston sono i volti dei due ex mariti, co-protagonisti della serie tv con storie minori e parallele rispetto alle due donne. A completare il cast dei personaggi abbiamo i quattro figli, i rispettivi compagni o compagne, qualche amico e personaggi che vanno e vengono nel corso delle varie stagioni.

La stagione finale di Grace and Frankie ha concluso tutti i suoi archi narrativi e regalato forti emozioni ai fan, ma non possiamo promuoverla a pieni voti. Da quando è stata trasmessa, gran parte del fandom si è diviso in due correnti di pensiero: ad alcuni non è piaciuta la stagione nel complesso, ma hanno amato il finale, mentre altri hanno molto apprezzato la stagione, ma hanno avuto da ridire sul finale. Che questo accada non è una novità, eppure vi farà strano sapere che entrambi gli schieramenti hanno usato la stessa motivazione per portare avanti le critiche.

Le storie dei personaggi minori non hanno avuto l’impatto sperato

Sì, lo sappiamo, fa strano che vi sia la stessa spiegazione alle diverse lamentele, ma noi concordiamo un po’ con entrambe e siamo qui per dirvi la nostra. In Grace and Frankie ci son troppe Grace e Frankie. Le protagoniste dello show sono al centro di un problema che la serie si è portata avanti da molte stagioni. Quasi ognuno dei novantaquattro episodi della serie si apre con la vicenda centrale delle due protagoniste, porta avanti principalmente la loro storia per quasi tutto l’episodio e si conclude sempre con loro due. Dei trenta minuti in media di puntata, più di venti vengono quasi sempre usati solo sulle protagoniste e questo ha creato un problema rimasto sopito per troppo.

Gli altri personaggi non hanno avuto abbastanza scene per rendere al meglio. Robert, Sol e Brianna sono riusciti a risplendere in modo fenomenale anche con così poco screen time – grazie soprattutto alle interpretazioni sublimi di Sheen, Waterston e Raphael – ma lo stesso non possiamo dire di tutti gli altri personaggi; In particolare Coyote, Bud, Mallory e i vari nipoti del quartetto di anziani. Ne esce che, dopo sei stagioni a vedere così poco di certi personaggi, il fatto che abbiano provato a dare a tutti una conclusione è sembrato quasi forzato e di troppo. Non perché sia sbagliato che loro abbiano dello spazio dedicato, ma perché succede in modo inaspettato e senza vere motivazioni.

Perché le idee erano anche molto buone

È molto bello che Bud inizi a sentire questo rimorso per il suo lavoro da avvocato divorzista, soprattutto dopo che Sol e Robert ce ne hanno raccontate di ogni colore sui vari processi che hanno fatto in passato. Ma è possibile che questo accada dopo sette stagioni, dopo che l’uomo è ormai a capo dello studio da anni? Se fatto in modo più semplice sarebbe stata una bella scelta verso l’amore e la fedeltà da parte dell’uomo, al contrario del padre e dello “zio-padre” (termine scelto da Coyote e che NON osiamo controbattere), i quali hanno dovuto rompere un matrimonio per trovare la felicità.

O ancora il lavoro fatto su Mallory, che ci fa male al cuore per quanto potenziale avesse. Al centro di uno show che usa gran parte del suo tempo per ricordarci giustamente di come una donna sia in grado di fare tutto e avere successo anche quando nessuna crede in lei, la storia di Mallory è quella della madre in carriera che non riesce ad avere una carriera. Quando è sottoposta di Brianna non riesce a far sentire la sua voce e dopo che ottiene un ruolo da capo viene licenziata perché continua a non riuscire a farsi valere. Avremmo voluto tutto il contrario e per qualche episodio la settima stagione sembrava voler andare proprio in quella direzione.

Ma se qualcosa ci ha lasciato senza parole, è la ricaduta di Coyote

Sia chiaro, non siamo contro l’idea che un ex alcolista possa avere una ricaduta in un momento di difficoltà, ma questa dovrebbe rappresentare un punto centrale e molto serio. Invece nasce dal nulla, per una frase certo molto pesante della madre che non crede in lui, ma in una dinamica di gruppo che ci lascia interdetti. Anche la sua attuale fidanzata sembra non comprenderlo, la stessa che però poi lo “sposa” comunque per far piacere alla futura suocera nel finale di serie. E tra scossoni nella relazione, litigi strani e scoperte inaspettate, neanche la storia a lieto fine di Coyote appare soddisfacente.

Per Brianna potremmo metterci anni, ma vogliamo lasciare il beneficio del dubbio. L’intera relazione con Barry nel corso delle stagioni è stata un insieme di dietrofront e contraddizioni che speravamo portassero a una grande scelta, ma così non è stato. I due si sono lasciati e non sarebbe quello il problema, però la separazione è stata trattata prima in modo troppo comico, poi giustamente in maniera struggente e infine è come se tutti si fossero dimenticati dell’evento. Il personaggio di Brianna era sempre stato il più interessante tra i figli, al pari dei quattro anziani come profondità e scrittura, ma per risolvere le cose possiamo solo sperare che lo spin-off incentrato su di lei diventi realtà.

C’è chi è più grande del suo screen time e lo ha dimostrato

A nostro parere le stelle più brillanti di questa settima stagione sono Robert e – soprattutto – Sol. La coppia di ex-mariti si è trovata di fronte alla progressiva demenza senile del primo e hanno gestito in modo fenomenale lo sviluppo di questa storia col poco tempo che avevano a disposizione. Dallo sguardo svampito di Robert che un po’ cerca di ignorare le dimenticanze, un po’ non se ne accorge nemmeno, alla profondità di dolore stratificato del marito. Non siamo sorpresi che due attori del calibro di Martin Sheen e Sam Waterston abbiano reso oro quei pochi minuti loro dedicati in ogni puntata, ma ci viene in mente una domanda.

Se con così poco sono riusciti a farci piangere a dirotto dentro quell’hotel, cosa avrebbero potuto fare con una gestione dei tempi meno disomogenea? Quanto ci saremmo emozionati se avessimo saputo di più dei loro vent’anni di amore segreto? Avremmo provato una sensazione diversa se avessimo visto Coyote resistere alla tentazione di ricaduta più volte nel corso delle stagioni? Ci avrebbe dato così fastidio il fallimento di Mallory se avessimo conosciuto di più il suo lato materno che l’ha resa così gentile e buona?

Sono tante domande di un’importanza notevole. Perché è vero che Grace and Frankie è la storia delle sue due protagoniste, ma nessuno show di successo è stato costruito veramente solo sul personaggio principale. E quelle volte in cui è accaduto, a pochi è poi importato di chi stava intorno a esso. Forse Grace and Frankie è inciampata così tanto nel corso degli anni che non ci siamo mai accorti dell’andamento incerto e ora possiamo guardare indietro verso un percorso molto bello, ma non perfetto perché l’impronta di una gamba sovrasta l’altra. Alla fine si può parlare tanto della serie anche senza le sue protagoniste qualche volta e oggi abbiamo provato a dimostrarvelo.

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