Se prima di visionare Grace and Frankie, quando pensavamo alla vecchiaia raccontata nelle serie tv, la prima cosa che ci poteva venire in mente era un ritratto di dolci nonnini mansueti, dopo averla visionata i nostri pensieri non possono fare altro che correre altrove. Perché questa fantastica comedy Netflix ancora sottovalutata da molti, con le sue sette ottime stagioni, non solo ha saputo regalare grandi risate miste a momenti di estrema commozione, ma ci ha anche mostrato un nuovo e inedito metodo per portare in scena le gioie e i dolori della terza età, una cosa che mai prima di allora un altro show aveva mai evidenziato.
Sì, perché la serie tv creata da Marta Kauffman (già creatrice di Friends) e da Howard J. Morris, conclusasi di recente con una grande settima e ultima stagione non ha avuto solo il merito di attestarsi come prodotto original Netflix più longevo di sempre, ma ha dettato nuove regole in quanto a rappresentazione e inclusività.
E Grace and Frankie ne ha cambiate di cose nel panorama delle serie tv, raccontando con dovizia di particolari tanti modi di essere anziani, lontani da qualsiasi tipo di stereotipo e in modo spontaneo e divertente.
Ovviamente le vicende narrate dalla comedy esasperano i concetti affrontati, ponendo i protagonisti in situazioni estreme e paradossali, ma a stare al centro di tutto, al di fuori della divertente cornice e alle bizzarre personalità di alcuni dei suoi protagonisti, sono tematiche che raramente trovano il proprio posto nelle classiche commedie a cui siamo abituati dove molto spesso i personaggi principali sono giovani adulti o al massimo di mezza età. Perché al di là delle simpatiche avventure dei figli dei quattro protagonisti principali (che comunque svolgono la funzione di semplici comprimari) a essere al centro di tutto sono i percorsi di quattro anziani, che, giunti alla terza età, finiscono per iniziare un’elettrizzante (ma anche terrorizzante) nuova vita, in cui ritrovare finalmente se stessi.
Grace, Frankie, Saul e Robert iniziano a vivere solo quando abbandonano le menzogne della loro vecchia vita e si aprono verso il futuro, non un futuro passato ad aspettare l’inesorabilità della fine, ma attivamente, con un’incredibile voglia di essere presenti a se stessi e felici. Lontano da qualsiasi forma di pietismo, Grace and Frankie non si limita a raccontare quegli aspetti che sono a noi più familiari nella rappresentazione degli anziani nelle serie tv, dipinte solitamente solo nel ruolo di padre, madre, nonno o nonna, ma racconta con dovizia di particolari la vita di persone come tutte le altre, con i loro pregi e difetti, con le loro manie e stranezze, semplicemente arrivati a uno step ulteriore rispetto a quelli a cui siamo abituati.
Lontana dall’idea secondo cui l’apice della vita si raggiunga a metà del percorso, a cui segue, inevitabilmente, un rapido e progressivo declino, la comedy ci spiega a modo suo che ogni fase dell’esistenza ha i propri punti di forza e che non è mai troppo tardi per vivere la propria vita appieno, senza rifugiarsi in una malsana quiete in attesa della fine.
In Grace and Frankie infatti l’invecchiamento, seppur raccontato in tutte le sue drammaticità, non pare poi così male come raccontatoci da altri media: Grace, Frankie, Sol e Robert non si limitano a condurre la propria esistenza in tranquillità durante la propria pensione, ma vivono la propria vita con ambizione e passione. I protagonisti infatti desiderano provare quello che non avevano mai provato prima e vogliono ottenere soddisfazioni per le proprie azioni: è così che Robert coltiva e porta avanti il sogno di esibirsi a teatro mentre Grace e Frankie quello di concretizzare le proprie idee e dare una svolta alle proprie carriere.
I nostri personaggi amano con forza, ricercano la passione e non vivono solo per le proprie famiglie, ma anche per sé stessi: non incarnano affatto lo stereotipo di nonni dolci e servizievoli, ma si dimostrano pieni di sogni e di difetti come chiunque altro. Certo, l’età ha dato loro più esperienza, ma non li ha comunque schermati con la stereotipica saggezza eterea legata all’anzianità: molto spesso infatti sono gli stessi protagonisti a mettersi nei guai a causa dei propri errori e delle proprie mancanze.
Se i quaranta sono i nuovi venti, in Grace and Frankie pare proprio che i settanta siano i nuovi quaranta! I nostri eroi si ritrovano infatti a vivere una vera e propria riscoperta della propria personalità, una liberazione anche sessuale, senza pregiudizi o limiti mentali. Vediamo settantenni/ottantenni divertirsi, fumare erba, commerciare vibratori e sfidare la legge, il tutto con un entusiasmo e una vivacità che normalmente, vincolati come siamo ai nostri preconcetti, assoceremmo con difficoltà a persone della terza età. Andare avanti a testa alta, cercare di godere del meglio che la vita può dare senza eccedere in commiserazioni.
Essere grati e riconoscenti per i nostri successi senza mai pensare di aver dato tutto quello che si poteva dare: questi sono solo alcuni dei semplici ma al contempo rivoluzionari messaggi che la serie vuole veicolare!
Ma nemmeno per questi giovanili anziani tutto va a rose e fiori: i quattro infatti si ritrovano a combattere ogni giorno per se stessi, per le proprie passioni e contro l’età che inizia a farsi sentire. Il dolore, la paura di perdere parti di sé o l’autonomia, il terrore di vedere scivolare via tutto ciò che rende la vita di una persona degna di essere vissuta… Grace and Frankie, senza mai abbandonare il brio che l’ha da sempre contraddistinta si ritrova a parlare di malattia, di morte e di paura con grande lucidità, mettendosi dalla parte di chi sperimenta tutto questo sulla propria pelle, senza osservare dall’esterno in maniera passiva.
Tra risate e drammi, i nostri protagonisti imparano ben presto a venire a patti con i propri limiti e ad accettare le proprie nuove versioni di sé stessi, in continuo cambiamento. Perché l’aspetto dei protagonisti può cambiare, trasformarsi, addirittura deperire: l’udito può calare, la memoria venir meno, le anche cedere, ma ciò che tiene vivi e presenti a loro stessi Robert, Sol, Grace e Frankie non sono sicuramente solo le inevitabili pillole, le cure e le sane abitudini, ma soprattutto l’amore e l’amicizia. Sentimenti che di certo non hanno nulla a che vedere con l’età.