Bentrovati con la recensione il settimo episodio della quindicesima stagione di Grey’s Anatomy. Finalmente una puntata che mi ha tenuta con il fiato sospeso fino alla fine. Non accadeva da quando, nella scorsa stagione, hanno tentato di ammazzare la mia tanto amata April Kepner.
Bando alle ciance! La puntata ruota attorno a tre storie principali che riguardano, però, la stessa famiglia. Abbiamo Richard che è in piena confusione e sempre più vicino a lasciarsi prendere dalle cattive abitudini; c’è Catherine che scopre di avere un cancro alla spina dorsale e c’è la storia traumatica (e traumatizzante) di Jackson e Maggie.
Come avevo previsto già nelle precedenti recensioni di Grey’s Anatomy, la sobrietà di Richard è a rischio. Dopo anni passati a lottare con la sua dipendenza, le troppe delusioni potrebbero portarlo all’autodistruzione. Credo sia questione di tempo, ormai. Capisco la necessità di Krista Vernoff di ripercorrere vecchi sentieri perché non è capace di pensare a storie nuove, ma mi infastidisce che sia andata a toccare proprio Richard. Ha rovinato già il cast, ha riproposto in tutte le salse sempre la stessa storia e adesso doveva rovinare anche la sobrietà di uno dei personaggi che più di tutti si è fatto il mazzo per sopravvivere in quell’ospedale.
Vi ricordo che Webber è uno di quelli che in Grey’s Anatomy ne ha passate di tutti i colori. Partendo dall’alcolismo arriviamo ai suoi sentimenti contrastanti per Ellis Grey, ha subito la morte della già citata signora Grey, di sua moglie Adele e ancora il suo problema di alcolismo. È quasi morto due volte, durante la sparatoria in ospedale e successivamente folgorato nei sotterranei del Grey-Sloan Memorial. Insomma, non ha avuto una vita facile e vorrei che gliela lasciassero finire in pace. Sto poveretto ha cominciato a parlare di pensione già nella prima stagione, ovvero quindici anni fa. Non ammazziamolo prima che possa effettivamente arrivarci.
In questa puntata di Grey’s Anatomy ha dimostrato di aver ancora un po’ di autocontrollo e istinto di sopravvivenza. Davanti alla debolezza, davanti alla possibilità di ricadere in tentazione è riuscito a resistere. Certo, ha dovuto distruggere un intero bar ed essere arrestato per questo, ma almeno non ha buttato al vento ben otto anni della sua vita, anni di lotta per la sobrietà e per se stesso. Prego con tutto il cuore che non me lo rovinino, soprattutto quando saprà di Catherine e della sua condizione. Si ridurrà tutto al momento in cui dovrà decidere se lasciare che la tentazione lo trascini di nuovo nel baratro o riuscire a non farsi sommergere dall’ondata di tristezza e reagirà? Non ci resta che continuare a guardare per saperlo.
Mi si è spezzato il cuore quando è morta Frankie l’infermiera. A inizio episodio ero convinta che ce l’avrebbe fatta. Ma purtroppo non è stato così. Peccato, sarebbe stato bello averla in giro, soprattutto per via del caratterino che ha dimostrato di avere. Inoltre ho trovato molto struggente il momento in cui Webber dà la triste notizia al resto del personale che non se ne capacita. È stata l’ennesima dimostrazione di quanto al Grey-Sloan Memorial siano tutti una famiglia unita.
Passiamo a Catherine, uno dei personaggi più imponenti di Grey’s Anatomy. Catherine Fox che è riuscita a essere a capo di una fondazione che finalmente porta il suo nome. Dopo lo scandalo che ha visto protagonista la grande istituzione Harper-Avery e l’annesso premio, si è rimessa in piedi. È da ammirare il modo in cui è riuscita a risorgere dalle ceneri, proprio come una fenice. E adesso potrebbe non essere stato abbastanza perché un male gravissimo la sta divorando ferocemente.
Catherine si è impegnata più di chiunque altro per raggiungere il successo che ha oggi. Ha dovuto subire razzismo, sessismo e tutti gli “ismo” come giustamente ha ricordato a Koracick. Ho sempre visto questo personaggio come un personaggio imbattibile. Una di quelli che non riesci a toglierti davanti nemmeno se volessi. E adesso c’è una forza maggiore che potrebbe arrestare la sua corsa: il cancro. Potrebbe rimanere gravemente paralizzata in seguito all’asportazione del tumore, tumore che non può essere placato nemmeno dalla chemioterapia.
Mi dispiacerebbe troppo se questa dovesse essere la condanna finale del suo personaggio. Spero davvero che questo espediente venga utilizzato per farla tornare in gioco ancora più forte di prima, ancora più inarrestabile di quanto è mai stata. Mi sono commossa quando ha detto che vorrebbe essere viva almeno per guardare sua nipote Harriet affermarsi nel mondo proprio come ha fatto lei. Giuro che per un secondo ho avuto gli occhi lucidi. Ciò che apprezzo particolarmente di questa persona è che, anche quando gli altri sono pessimisti, riesce a mantenere la sua integrità. Non mostra segni di debolezza, stringe i denti e va avanti.
E infine c’è la questione Jackson-Maggie, una questione che mi nausea e mi infastidisce a livelli inimmaginabili. Maggie ancora una volta ci dà dimostrazione di essere una stronza egoista. Jackson glielo ha detto chiaramente che con lei non è possibile parlare di cose “serie”. Non è in grado di dimostrarsi altruista. Non fa altro che lamentarsi, ma non è colpa di Jackson se non sa gestire le relazioni. È uno dei personaggi più immaturi nella storia di Grey’s Anatomy. Quello che le manca è proprio la maturità emotiva, quella che il povero Avery ha dovuto cercare altrove.
E per fortuna l’ha trovato. Ha trovato una spalla a cui appoggiarsi in questa donna che gli manda messaggi e ha dichiarato di parlare spesso con April, accennando anche delle cose piacevolmente fraintendibili. Mi riferisco a quando Maggie prova ad ascoltare cosa prova Jackson, ma peggiora solo le cose. In quel frangente lì, Jackson dice chiaramente che il problema tra lui e April era la fede. Lei credeva, lui no. Adesso entrambi credono in qualcosa. Qui ovviamente ho cominciato a fare voli pindarici immaginando il momento in cui i Japril torneranno assieme. E ha aggiunto che adesso April è felice e non farebbe nulla per rovinare la sua felicità.
Questa cosa mi ha portato a pensare che, qualora la Kepner non fosse stata impegnata, Jackson sarebbe potuto tornare da lei. E finalmente gli equilibri di Grey’s Anatomy si sarebbero aggiustati. Ma, a causa di Krista Vernoff, il mio resterà solo un sogno delirante. Tornano alla Pierce, nel momento in cui Jackson le dice che ha bisogno di supporto morale, di qualcuno che lo aiuti a capire sé stesso, lei decide di andarsene lasciandolo lì ancora più incasinato di prima. Ha letteralmente chiesto lei a Jackson di metterla alla prova e ha fallito miseramente. Non contenta ha aggravato la faccenda scegliendo di andarsene via come una ragazzina immatura.
Maggie Pierce giorno dopo giorno fai crescere la mia voglia di vederti coinvolta in qualche disastro tipico di Grey’s Anatomy. Speriamo che la chiusura con Jackson sia definitiva perché non posso continuare a sopportare questa tortura infinita. Quel briciolo di razionalità che mi è rimasta, però, mi porta a pensare che non sarà così. Tra poco Catherine dirà al marito e al figlio del suo cancro e penso che cercheranno un modo per far stare Maggie con Jackson come “supporto”. Forse gli sceneggiatori pensano che così facendo, vedendo come Maggie gli starà accanto, impareremo ad amarli. AHAHAHAHAH WRONG. La Jaggie non si può amare, è fisiologicamente impossibile.
E anche per questa settimana è tutto, alla prossima
Halleloo!