Guardando Grey’s Anatomy ci siamo abituati a tenere i fazzoletti sempre a portata di mano e a temere per le vite dei nostri personaggi preferiti. In particolare tra la sesta e l’undicesima stagione, sembrava che Shonda Rhimes avesse deciso di trasformarsi nella nera signora con la falce, facendo fuori qualsiasi personaggio le capitasse a tiro: da quelli i cui interpreti abbandonavano il cast, agli ignari pazienti del Seattle Grace.
In un medical drama qualche morte è fisiologica, soprattutto tra i pazienti – dopotutto, sarebbe inverosimile che nessuno muoia mai – ed è assurdo approcciarsi a una serie drammatica aspettandosi solo farfalle e arcobaleni, però a volte l’autrice di Grey’s Anatomy ha messo a dura prova la nostra pazienza. In molti casi, infatti, ha scelto di uccidere personaggi la cui morte non aveva senso oppure ha sferrato il colpo in modo estremamente subdolo.
Per questo abbiamo deciso di stilare una classifica delle 5 morti di Grey’s Anatomy che ci hanno fatto arrabbiare di più.
5) Craig Thomas
I fan più affezionati di Grey’s Anatomy ricorderanno sicuramente il dottor Craig Thomas (William Daniels), cardiochirurgo presso la Mayo Clinic. Quando Cristina lascia il Seattle Grace per svolgere la specializzazione, si ritrova a lavorare con il medico che l’aveva giudicata ai suoi esami finali, i cui metodi sono decisamente troppo all’antica secondo lei. Ben presto, però, il dottor Thomas diventa il mentore della Yang, svolgendo un ruolo cruciale per la sua salute mentale.
Alla fine della stagione precedente, infatti, Cristina (insieme ad altri colleghi) era rimasta coinvolta in un incidente aereo e quando si trasferisce in Minnesota non ha ancora superato il trauma. L’amicizia e il rapporto lavorativo con il dottor Thomas sono come una bussola che l’aiuta a non perdere la strada. Per questo la morte dell’anziano medico, avvenuta sotto agli occhi di Cristina in sala operatoria, ci è parsa tanto crudele: la ferita nella psiche della Yang era già abbastanza profonda senza che Shonda Rhimes ci rimettesse lo zampino.
4) Henry Burton
Teddy Altman conosce Henry, un paziente diabetico affetto dalla sindrome di Von Hippel-Lindau, nel corso della settima stagione, quando quest’ultimo ha bisogno di un intervento che non può ricevere, perché non ha l’assicurazione. Intenerita dal suo caso, la donna gli propone di sposarla per poter beneficiare della sua. Come nella migliore (e più scontata) delle commedie romantiche, però, tra i due sboccia l’amore e quel finto matrimonio nato da una polizza assicurativa diventa reale e travolgente. Dopo anni passati in silenzio a morire d’amore per Owen Hunt, prima quasi andato all’altare con la fidanzata storica e poi convolato a nozze con Cristina Yang, finalmente Teddy ha la sua occasione di essere felice.
Ma se la felicità è infida, ancora più infida è la penna di Shonda Rhimes, che ha scritto per Henry un tumore e una morte drammatica. L’uomo, infatti, viene portato d’urgenza in ospedale dopo un malore e si scopre che ha una massa tumorale vicino al cuore. L’operazione viene affidata alle mani esperte di Cristina, ma purtroppo non va a buon fine. Teddy e Henry erano una seconda chance l’uno per l’altra, una possibilità per essere felici, ma Shonda Rhimes ha deciso di intromettersi, non limitandosi a spezzare il fil rouge che li univa, ma bruciandolo e rendendolo irrecuperabile.
3) Mark Sloan
Salendo sul podio troviamo il dottor McSteamy, (reso in italiano con “Dottor Bollore”) com’era stato scherzosamente soprannominato da Meredith e Cristina al suo primo ingresso oltre le vetrate del Seattle Grace. Mark Sloan (Eric Dane) ci ha accompagnati per otto stagioni, con il suo amore per la chirurgia estetica e le sue battute sfacciate. Il rubacuori dell’ospedale, però, ci ha abbandonati all’inizio della nona stagione, dopo essere rimasto ferito nell’incidente aereo che ha coinvolto anche Cristina Yang. Ma non è stata tanto la sua morte ad averci farci fatto arrabbiare, quanto il modo subdolo con cui Shonda Rhimes l’ha messa in atto.
L’incidente aereo aveva già visto morire Lexie Grey, rimasta schiacciata da un frammento del mezzo, perciò la morte di Mark ci potrebbe essere sembrata quasi giusta, un modo per far sopravvivere un amore che non aveva ancora avuto modo di sbocciare veramente, ma che era chiaro e lampante a tutti. Il dottor Sloan, però, muore dopo che ci hanno fatto credere che sia sopravvissuto e che ce la farà. L’ottava stagione infatti si conclude con i superstiti dell’incidente e la nona si apre con il loro ritrovamento: Sloan finisce in coma, ma poi si riprende e sembra stare benissimo, prima di ricadere nuovamente in un sonno senza sogni. Un colpo bassissimo perfino per l’autrice di Grey’s Anatomy.
2) George O’Malley
Non posso negare di essere una piagnucolona, quindi riuscire a farmi piangere non è poi questa gran conquista, ma il doppio episodio della morte di George O’Malley detiene il primato di avermi fatta piangere quasi ininterrottamente per 40 minuti. La morte dello specializzando è stata non solo ingiusta, ma anche totalmente ingiustificata. L’uscita di scena è stata determinata dalla volontà di T. R. Knight, il suo interprete, di abbandonare la serie e fin qui resta una dinamica normale nella vita di uno show: Shonda Rhimes decide di far arruolare George nell’esercito, ispirato dall’operato di Owen Hunt, e questa decisione sarebbe bastata per far stare il personaggio lontano dagli schermi. Ma la penna dell’autrice poteva fermarsi qui?
Ovviamente no. George era già l’anello debole della catena: bistrattato e insicuro, ha avuto più batoste che successi e l’esercito poteva davvero essere il suo riscatto, un modo per staccargli di dosso il ruolo che gli era stato un po’ cucito addosso. Ma nel mondo di Grey’s Anatomy il lieto fine non esiste, quindi George si butta sotto a un autobus per salvare una ragazza. Muore da eroe, questo è certo, ma il fatto che sia stato ucciso nonostante potesse uscire di scena arruolandosi (e quindi “da vivo”), avrebbe dovuto farci allarmare sul pessimo vizietto che stava prendendo l’autrice.
1) Derek Shepherd
Sul podio non poteva esserci che lui: McDreamy. La morte di Derek Shepherd ha distrutto e diviso il pubblico, rappresentando un punto di rottura nella storia del medical drama della ABC (come vi abbiamo spiegato in quest’articolo). Non solo il personaggio del dottor Shepherd era particolarmente amato, ma la sua storia d’amore con Meredith ha fatto sognare moltissimi di noi, diventando il marchio di fabbrica di Grey’s Anatomy ed è proprio per questo che moltissimi fan hanno deciso di abbandonare la serie dopo la dipartita del neurochirurgo più amato del Seattle Grace.
La morte improvvisa di Derek ha colto tutti di sorpresa, ma ad averci fatto molto arrabbiare è soprattutto il modo in cui è morto: dopo aver soccorso delle persone rimaste vittime di un incidente, viene investito da un tir e poi portato d’urgenza in ospedale, ma purtroppo non riesce a farcela. Forse per McDreamy ci saremmo aspettati un finale diverso, magari più eroico, anziché una sequela di sfortune (ma anche incongruenze) che l’hanno portato nelle mani dei medici sbagliati. Fatto sta che Derek Shepherd non c’è più ed è innegabile che Grey’s Anatomy non sia più la stessa.
Queste, però, non sono le uniche scelte di Shonda Rhimes che ci hanno fatto storcere il naso: la chiusura della storyline di Alex Karev, ad esempio, ha fatto arrabbiare moltissimi fan, che non l’hanno trovata coerente con l’evoluzione del personaggio. Così come ci sono altre morti che non solo ci hanno fatti piangere, ma ci hanno anche innervosito, basti pensare al fatto che l’autrice era così presa dalla mania di ammazzare chiunque le capitasse a tiro da aver ucciso perfino il cane di Meredith.