Grey’s Anatomy, anche quest’anno, si è conclus con un finale che ha lasciato i più interdetti. Quindi proprio ora ci viene spontaneo guardarci indietro e chiederci cosa ci sia che non va. O più semplicemente dov’è che questa Serie si è persa, a mio avviso. Sia chiaro, lo show di Shonda Rhimes non è ancora tutto da buttare. Ma come hanno sentenziato molti fan, per la prossima stagione è necessario un drastico cambio di rotta. Il rischio è quello di dover dare ragione a tutti quei detrattori che criticano aspramente la Serie.
Parliamo ora in generale di tutte le stagioni e cerchiamo di sintetizzare quali sono gli errori che continuano a ripetersi, diventando quasi un marchio di fabbrica di questo medical-drama.
Proviamo quindi a fare un piccolo riepilogo delle critiche più frequenti fatte a Grey’s Anatomy in tutte le sue 13 stagioni. Pronti a puntare il dito?
** SPOILER ALERT**. Prestate attenzione se non siete in pari con la visione degli episodi
1) La morte (troppo) frequente
La punta di diamante di GA é l’elemento che più lo caratterizza. E siamo d’accordo. Ma davvero erano necessarie tutte quelle decine e decine di morti? Davvero esiste un ospedale in cui trapassano più medici che pazienti?. Il decesso di Lexie e Mark, ad esempio, è stato un colpo al cuore tremendo. Ma almeno la loro dipartita e l’incidente aereo hanno segnato un punto di svolta per la Serie. Non tocchiamo nemmeno il tasto Derek Sheperd, che molti fan ancora non perdonano a Shonda Rhimes e completamente senza senso, a livello di trama. Molti delle morti dello show però non erano affatto funzionali. Mi riferisco a tutti quei personaggi secondari, come Heather Brooks o Reed Adamson. Ve li ricordate? Due specializzandi morti in circostanza tragiche e di cui sinceramente non c’era bisogno. “Uccisi” perché, siamo sinceri, ormai non si si sapeva più come far andar avanti le loro storie.