ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Grey’s Anatomy!
Grey’s Anatomy è una delle serie tv più longeve della storia della televisione. Il medical drama ideato da Shonda Rhimes va avanti ininterrottamente da quindici anni, regalando emozioni e delusioni al pubblico di tutto il mondo. Era il 2005 quando andavano in onda i primi nove episodi dello show, che conquistarono immediatamente i telespettatori, imbarcandoli in un’avventura che sarebbe durata più della gran parte delle serie tv mai prodotte negli Stati Uniti.
Il Seattle Grey’s Hospital è diventato un set in cui siamo di casa. Tra i corridoi di quell’ospedale siamo cresciuti seguendo le alterne vicende degli specializzandi alle prese con problemi personali e lavorativi. La fortuna dello show è tutta nella penna creativa di Shonda Rhimes, che ha saputo tenere un ritmo incalzante nella trama per più di un decennio, tra alti e bassi comunque prevedibili. E malgrado successi altalenanti e cali sporadici negli ascolti, nessuno si è mai sognato di mettere la parola fine sul percorso di questa serie, che a distanza di quindici anni continua a registrare un buon numero di consensi.
Ma vi siete mai chiesti quale è stato il momento esatto in cui Grey’s Anatomy ha iniziato a stancarci?
Perché inevitabilmente uno show portato avanti così a lungo va incontro a un calo di interesse e di attenzione. Le ragioni sono tante e non tutte riconducibili solamente agli espedienti narrativi. Mentre all’inizio degli anni Duemila le serie tv sulla falsariga di Grey’s Anatomy erano poche, negli ultimi tempi si è assistito invece ad un incremento di prodotti di questo tipo. Basti pensare a This is Us, tanto per dirne una, che ha tolto alla creatura di Shonda Rhimes lo scettro del drama sentimentale con tante lacrime e tanti episodi. Il pubblico ha visto nascere serie tv che hanno scritto la storia recente della televisione ed è diventato molto più esigente per quanto concerne la qualità dei prodotti in circolazione. Grey’s Anatomy, seppure abbastanza recente, appartiene già a un’epoca diversa della storia delle serie tv.
Nuovi progetti, nuove idee hanno surclassato l’hype di uno show che sembra aver fatto il suo tempo.
Eppure, se dovessimo scovare dentro Grey’s Anatomy il momento esatto in cui ha cominciato a stancarci, non sarebbe difficile individuare il punto di rottura irrimediabile.
Correva l’undicesima stagione, episodio 21. Al di là della puntata in sé, che ha creato una lacerazione nel rapporto tra lo show e i fan, la 11×21 ha segnato una tappa decisiva in Grey’s Anatomy.
Inutile negarlo: esiste ed esisterà sempre una Grey’s Anatomy con Derek Shepherd e una Grey’s Anatomy senza Derek Shepherd.
La morte di uno dei pilastri del Grey’s Hospital ha cambiato radicalmente la serie. Molti fan hanno smesso di guardarla nel momento esatto in cui Derek ha tirato le cuoia. Altri – molti a dire il vero – sono andati avanti con le stagioni, ma l’entusiasmo e il trasporto con cui si aspettava il nuovo episodio sono scemati col passare del tempo. Arrivata alla sua diciassettesima stagione, Grey’s Anatomy sembra avviarsi verso la fine definitiva del suo corso. Ma la fase discendente della parabola è iniziata proprio a partire dalla morte di Derek.
Perché l’uscita di scena di un singolo personaggio, per quanto centrale, ha cambiato così radicalmente le sorti dello show?
Innanzitutto – e questa è la ragione più immediata, quella più istintiva – per il modo in cui Derek Shepherd è uscito di scena. Altri personaggi sono morti, ma la maniera in cui Shonda ci ha privato di Derek è stata traumatica e inaspettata. L’incidente, la lenta agonia, l’impotenza dinanzi alla morte, lo stallo, ci hanno travolto e disturbato. E, in verità, anche un po’ deluso. Perché McDreamy meritava una morte migliore, un’uscita di scena più onorevole. Così, di pancia, l’unico commento che si è fatto largo tra lo strazio della 11×21 è stato “è finito tutto”. E Grey’s Anatomy ha iniziato a stancarci perché da lì in poi è diventata improvvisamente ripetitiva, monotona, meccanica. Dopo l’uscita di scena di Cristina Yang alla fine della decima stagione, un pezzo da novanta aveva già abbandonato lo show. Ventuno episodi dopo, un altro big della serie è stato fatto fuori. Forse un po’ troppo per un pubblico che da dieci anni era abituato alle stesse facce.
Ma la ragione per cui Grey’s Anatomy ha iniziato a stancarci a partire dalla morte di Derek è anche un’altra.
Gli showrunner non sono mai riusciti a sostituirlo, malgrado i tentativi. Piano piano, con estrema cautela, gli sceneggiatori hanno provato a individuare un sostituto del dottor Shepherd all’interno dello show. Qualcuno che potesse prendere il suo posto, in reparto così come accanto a Meredith. Risultato? Flop clamoroso. Tutte le fiamme della dottoressa Grey non hanno mai retto il conforto, così come nessun neurochirurgo della stessa statura è riuscito ad appassionarci agli interventi.
La verità è che questa storia era nata con Meredith e Derek insieme e risulta ancora difficile pensare che debba terminare con uno solo dei due. Loro erano il vero cuore dello show, tutto il resto sono solo increspature in superficie. Che affascinano per un po’, poi finiscono per stancarci.