È una sensazione strana, malinconica, addirittura leggermente fastidiosa. È una sorta di sentimento che non riesci più a toglierti dalla testa, come ormai scolpito, continua a farsi strada tra i ricordi. Ti assale e non ti molla più.
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È uno stato d’animo che non puoi controllare. È l’ansia che ti assale quando,
quando,
QUANDO
quando finisci di vedere una puntata di Grey’s Anatomy!
Ma ogni volta!
Non ci sono episodi che, una volta finiti, ti lasciano con il sorriso e con la mente spensierata, ma nessuno!
Si, perché praticamente, tutti hanno i loro problemi che puntualmente si sbandierano in faccia l’un l’altro e allora piangono, urlano, sbraitano, si lamentano, ogni tanto lavorano, si innamorano nell’arco di una puntata, si mettono insieme nella puntata successiva, e in quella dopo ancora si lasciano, uno ci rimane male e soffre come un cane, l’altro indifferente pensa già di volersi accasare con la prossima persona che incontra, poi ci sono i problemi di famiglia, si odiano, poi si amano tutti, ah! E poi ci sono anche gli interventi, e beh sì, altrimenti che senso avrebbe chiamarlo Grey’s Anatomy? Boh!
Ma comunque la si voglia mettere, una cosa è certa. Siamo in una gabbia di matti. Ognuno ha le proprie fissazioni, le proprie manie. E tutti, ma proprio tutti, soffrono di una propria psicopatologia. E come era solita dire la mia prof di matematica quando risolveva un’equazione differenziale: È EVIDENTE CHE SIA COSÌ!
Meredith Grey, la depressione maggiore e la sindrome di Cassandra
L’angoscia, la tristezza e l’agonia che ti assalgono senza alcuna pietà quando guardi Meredith Grey affrontare la vita come neanche Leopardi sono gli elementi fondamentali che in Grey’s Anatomy non possono proprio mancare.
Sembra sempre essere appena uscita da una riunione di condominio. Ha la stessa faccia di uno che ha affrontato tre ore e mezzo di conversazioni inutili e ha pure dovuto pagare una cosa che neanche sapeva di dover pagare, sempre così! E sì, lei è l’inquilina di sopra che continua a camminare con i tacchi la mattina alle 3! Ma non si sa come e perché in assemblea nessuno le urla mai contro. La solita snob del quarto piano di cui tutti hanno rispetto e timore. No, ma non siamo noi del terzo piano ad essere ipercritici. È lei ad avere un grave problema. Soffre di depressione maggiore cronica e continua a dirlo a tutti.
E considerando anche la sua visione fortemente pessimistica del mondo e del futuro, suo e dei suoi amici, all’interno del nostro condominio, che si chiama Grey’s Anatomy, è famosa per essere affetta dalla sindrome di Cassandra.