2) LA MORTE DEGLI SLEXIE
Partiamo dal presupposto che la piccola Grey era uno dei miei personaggi preferiti e che il dottor Sloan era il sogno della mia vita. Bene, chiarito questo potrete capire bene perché la morte degli Slexie è una delle cose che non potrò mai perdonare a Shonda Rhimes. Con loro l’ha fatta sporca. Ha esagerato. Non ce ne ha portato via solo uno, ce li ha portati via tutti e due. Il modo in cui è morta Lexie, ancora mi fa venire gli incubi la notte. Il ricordo della piccola Grey schiacciata dall’ala dell’aereo che, insanguinata, esala gli ultimi respiri, mi ha traumatizzato come poche altre cose nella mia vita. Mi ha traumatizzato quasi più della pizza con l’ananas e della matematica senza numeri, ma con le lettere.
E poi è arrivato il momento di Mark. Mark che era salvo. Lui che era riuscito a tornare a casa sano e salvo e che era in ospedale, lo stavano curando. I migliori medici del paese si stavano prendendo cura di lui. E poi, all’improvviso, muore. Muore dopo essersi ripreso. Lui muore dopo aver dato le ultime dritte al suo discepolo, Jackson. Muore dopo aver visto per l’ultima volta sua figlia e riabbracciato i suoi migliori amici. Mark muore quando era troppo vicino alla salvezza. Certo senza Lexie, Mark sarebbe stato un uomo distrutto. Ma forse avrei preferito questa opzione alla sua morte. Avrei preferito avere uno Sloan consumato dal dolore piuttosto che non avere uno Sloan.