Conseguenze
Altro aspetto interessante è il modo in cui il rapporto con il sovrannaturale influenza la vita dei nostri protagonisti e la loro stessa identità. Prendiamo i Winchester: i protagonisti di Supernatural passano la loro esistenza girando il paese a bordo della mitica Impala e al continuo inseguimento di un caso inspiegabile da risolvere o di una crisi mondiale da evitare. Se già essere condannati a non avere un posto fisso da chiamare casa può sembrare difficile da sopportare, aggiungiamoci anche che, per la maggior parte del tempo, Sam e Dean si presentano ai terzi sotto una falsa identità, e tranne rarissimi casi, sono praticamente impossibilitati a stringere rapporti con persone esterne al loro mondo.
Vista dall’altro lato dello schermo, la vita dei Winchester risulta così piena di adrenalina da essere quasi invidiabile, ma la realtà è tutt’altra. Quanti di noi sarebbero davvero disposti a rinunciare a sogni e aspirazioni, a una vita normale, per affrontare il sovrannaturale? Quanti non soffrirebbero nel ritrovarsi in un certo senso isolati dal resto del mondo?
In questo senso, Nick se la passa decisamente meglio. Certo, il suo essere un Grimm ha portato dei cambiamenti nella sua vita, e ha sconvolto alcuni dei suoi rapporti più profondi (vogliamo parlare di Juliette?). Ma Nick non ha mai dovuto rinunciare alla sua esistenza, ha potuto continuare a fare il suo lavoro, a vivere nella sua casa, ad essere un cittadino della sua città. Non dico che essere catapultato in un mondo in cui le favole sono realtà non sia stato difficile, ma almeno ha potuto mantenere la sua quotidianità. Stravolta, certo, ma pur sempre sua.