Poche volte in vita mia ho visto una follia di questo livello. Ma andiamo con ordine, perché questo anime non è solamente uno dei più esagerati mai visti, ma anche uno dei più divertenti. Per chi non lo sappia, è disponibile interamente su Netflix, è una sola stagione di 24 episodi da 27 minuti. Dal primo istante, dal primo fotogramma, Gurrenn Lagann mette subito in chiaro le cose: qui si punta alti, qui si fa rumore.
Che cos’è Gurrenn Lagann?
La cosa più interessante è che si tratta in realtà di un anime-parodia di tutti gli anime di argomento Mecha. Per chi non lo sappia, si tratta di tutti quelli che hanno come argomento lo scontro tra robot di grandi dimensioni, guidati da un pilota. Di conseguenza, la maggior parte di quelli che abbiamo avuto l’onore di vedere in tv e con cui siamo cresciuti. Ecco, Gurrenn Lagann prende tutti gli stereotipi del genere in salsa comica e crea una parodia talmente divertente e trascinante che non possiamo non innamorarci subito. Non solo, subdolamente attiva una normale nostalgia che tutti noi abbiamo nei confronti del genere con tutta una serie di rimandi e citazioni facilmente individuabili. Ma non si limita solo a questo. Sarebbe stato facile creare una parodia del genere senza prendersi minimamente sul serio, con una trama semplice e con poche pretese. Non è quello che troviamo qui. Perché un punto veramente forte è…
La trama
Ben strutturata, articolata, complessa e con risvolti sorprendenti e, talvolta, veramente drammatici. Una storia che non va per niente dove credi che debba andare. Personaggi fondamentali che fanno una fine ingrata prima del tempo, personaggi secondari che diventano protagonisti, cambi di fronte, battaglie epiche come non se ne vedevano da tempo. Inizia tutto con un’immagine di un’astronave immensa che viaggia verso le stelle e il capitano che incita i suoi uomini: “tutte le stelle del cielo sono i nemici!”
Il bello è che, come vedremo in seguito, non è un’esagerazione. Veramente arriveremo a uno scontro di proporzioni cosmiche come non ne abbiamo mai visti. Ma da questa immagine, si torna subito nel piccolo per ora. Si torna a Simon, un ragazzino che vive nel sottosuolo di un pianeta Terra distrutto e in mano agli Uomini-bestia. Simon trova una vecchia trivella che è la chiave per l’attivazione del Lagann, un mecha in grado di utilizzare l’energia della Spirale. Si tratta della fonte di energia che muove l’universo, di conseguenza la più grande che esista. E da qui, ne vedremo delle belle. Inizia tutto con Simon e il suo amico Kamina che si ribellano al regime in sella a questo robot dai poteri incontrollabili. Piloti improvvisati, scalcinati, a tratti veramente idioti. Ma questi due da soli arriveranno, letteralmente, a cambiare l’Universo.
I Personaggi
Un altro punto di forza grazie a cui questa Serie vince a mani basse. Tutti, inoltre, stereotipi rivoltati. Kamina è il classico giovane arrogante ma simpatico, che non si arrende mai e finisce per convincere l’umanità alla ribellione. Simon, il suo migliore amico, debole e pavido ma, nonostante questo, l’unico in grado di controllare l’energia della Spirale. Il gioco è che, in verità , il vero protagonista è proprio Simon. E lo sarà ancora di più dopo una svolta della trama veramente imprevedibile, che sembra fatta apposta per sconvolgere del tutto il fan-tipo degli anime ad argomento mecha. Una menzione speciale per la guerriera Yoko, la protagonista femminile, il cui character design è diventato talmente popolare in Giappone che Gainax l’ha lanciata come idol, con la canzone “Piece of sweet star”
Lo stile
Il disegno non particolarmente accattivante può essere forse l’unico difetto dell’anime, che recupera abbastanza rapidamente grazie a un ritmo nella sceneggiatura che non cala mai (tranne nel caso di importanti snodi narrativi) e a delle musiche potenti che hanno presa immediata. Alcune sono diventate vere hit come libera me from hell, altre finiscono comunque per rimanerti in testa in modo martellante, come la sigla di apertura Sorairo Days. Il tono della storia poi ha del miracoloso, visto che riesce ad amalgamare in modo perfettamente sinergico elementi comici, drammatici ed epici. Inoltre, dopo una decina di episodi, ci si ritroverà a temere realmente per il destino dei personaggi perché, in questo universo narrativo, possono morire tutti.
Sopra le righe
Ora, al di là della trama funzionante, dei bei personaggi, delle musiche… quello che ci si può aspettare è un crescendo di esagerazioni inimmaginabile. Una delle scene più famose è proprio quella della battaglia finale in cui c’è lo scontro tra i mecha più grandi della storia degli anime. E per più grandi, si intende che oltre a questo probabilmente non si riuscirà ad andare. Lo Sfondamento dei cieli Gurrenn Lagann (che è il nome della versione finale del robot) è alto, per intenderci 10000000 di anni luce! Nel duello finale con l’Anti-Spiral, il nostro villain, i due colossi arrivano a lanciarsi addosso le galassie…
Sembra una cosa allucinante? Beh del resto il motto di Kamina, e della Serie, è molto esplicativo “Dare un calcio alla ragione e fare spazio all’impossibile”
Se un anime merita di essere recuperato, quell’anime è sicuramente Gurrenn Lagann.
“Do the impossible, see the invisible”.