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Dateci Hacks, una volta per tutte

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In un mondo in cui, grazie alle piattaforme streaming, i prodotti della televisione statunitense e non solo arrivano in Italia quasi sempre in contemporanea con il paese d’origine, il catalogo HBO Max rappresenta (purtroppo per noi) una spiacevole eccezione. Non soltanto il sito non è disponibile nel nostro paese, ma poiché i diritti delle serie HBO sono posseduti da Sky, perché le produzioni della piattaforma collegata al famoso canale statunitense arrivino in Italia capita che si debba aspettare anche anni, nella consapevolezza che esiste la possibilità concreta che alcune serie tv rimangano inedite dentro i nostri confini. Se alcune produzioni sono arrivate quasi in contemporanea, come nel caso del reboot di Gossip Girl e quello di Pretty Little Liars (quest’ultimo disponibile su Amazon Prime Video), o ancora The Flight Attendant, Raised by Wolves e Love Life (inspiegabilmente parte del catalogo Netflix Italia), lo stesso non si può dire di tre delle più apprezzate produzioni HBO Max negli Stati Uniti d’America: The Sex Lives of College Girls, Our Flag Means Death e, soprattutto, Hacks, la dramedy che si è imposta come una delle dominatrici delle ultime due edizioni dei premi Emmy.

Ancora non si sa nulla di un possibile approdo di questa geniale e emotivamente complessa produzione nel catalogo Sky (o di qualsiasi altra piattaforma in Italia) e noi non capiamo come sia possibile, visto il suo enorme successo in patria e la trasversalità dei temi che affronta. Ecco allora che, stanchi di aspettare, vorremmo una volta per tutte far sentire la nostra voce e chiedere a chiunque ne abbia la possibilità di darci Hacks, una volta per tutte.

Jean Smart & Hannah Einbinder (640×360)

Hacks è una storia di amicizia e rinascita che non si piega a sentimentalismi o alla retorica delle seconde occasioni. Un ritratto onesto e brillante della difficoltà di reinventarsi.

Protagonista della serie è la comica settantenne Deborah Vance (interpretata da niente di meno che Jean Smart, che per questo ruolo ha vinto due premi Emmy alla migliore attrice protagonista in una serie comedy di fila), una professionista che ha alle spalle decenni di carriera e grandi successi, ma che si trova inevitabilmente in una fase di stallo, nella quale ormai è considerata più un mito del passato che un’artista vivente e pronta a rinnovarsi. Inaspettatamente, nella vita di Deborah arriva come un tornado la giovane autrice Ava Daniels (Hannah Einbinder), ex promettente sceneggiatrice vittima di un caso di cancel culture, che in seguito a un tweet di cattivo gusto è costretta a ricostruire la sua carriera da zero. Trovatesi controvoglia a lavorare insieme, forzate dalle circostanze e da due vite professionali che sembrano essere giunte al capolinea, Deborah e Ava imparano con il tempo a fare affidamento l’una sull’altra e a guardare il mondo da una prospettiva diversa, riconoscendo le proprie debolezze e cercando insieme il modo di superarle.

hacks
Deborah Vance & Ava Daniels (640×360)

Il rapporto complicato, turbolento e sfaccettato tra le due artiste è il centro focale di Hacks, dramedy esilarante ma amara che si sviluppa in una Las Vegas che del fascino sfavillante e della logica della perdizione con cui di solito viene raccontata ha molto poco. Quello che vediamo in questa produzione HBO Max è tutto ciò che i performer – in questo caso la pioniera della stand up comedy al femminile Deborah Vance – non vorrebbero mai che venisse fuori alla luce del sole: il declino, la vecchiaia, la paura di non valere più niente. Perché se è vero che in parte Hacks vuole mostrare come combattere la vecchiaia con il sorriso, largo spazio viene lasciato durante la serie per mostrare invece l’aspetto più doloroso del declino e della paura che il meglio sia ormai alle nostre spalle e, nonostante la produzione con protagonista Jean Smart sia considerata una comedy, i suoi toni ricordano più quelli di Ted Lasso e Il metodo Kominsky che non quelli di Grace e Frankie, tutte serie che almeno in parte ricalcano i temi affrontati da Hacks.

E se è vero che la serie HBO Max si inserisce in questo nuovo e meraviglioso filone di dramedy che vogliono raccontare la terza età in modo nuovo, rendendo quello della vecchiaia un tema centrale per la trama, nel caso di Hacks in realtà il vero punto focale della narrazione trascende la questione dell’età ed è riassumibile nel complicato, spesso conflittuale rapporto tra Ava e Deborah. Il nodo da sciogliere per le protagoniste della serie non è tanto quello dell’età o dello scontro generazionale, che pure sono essenziali, quanto piuttosto quello del ricominciare quando si crede di non avere più niente da dire.

hacks
Jean Smart & Hannah Einbinder (640×360)

In momenti così diversi delle loro vite e delle loro carriere, la Ava di Hannah Einbinder e la Deborah di Jean Smart si trovano entrambe a fare i conti con la possibilità del fallimento e con il timore di non potere fare altro che guardare le loro esistenze auto-distruggersi, arrivate al punto in cui nessuna delle due sembra avere più alcuna risorsa (materiale o simbolica) per cercare di ovviare al disastro. L’incontro fortuito tra due donne anti-conformiste, testarde, con forti manie di protagonismo e una buona dose di egoismo le porterà a rimettersi in gioco, anche quando tutto il resto del mondo sembra essere contro di loro.

Sullo sfondo, oltre a una Las Vegas priva di fascino, troviamo un universo di personaggi minori che gravita intorno alla potente orbita di Ava e Deborah: dall’insicura figlia di quest’ultima Deborah “DJ” Vance Jr. (la sempre meravigliosa Kaitlin Olson) al suo fedele collaboratore Marcus (Carl Clemons-Hopkins), il disperato manager Jimmy (Paul W. Downs) e la sua assistente Kayla (Megan Statler), la misteriosa Kiki (Poppy Liu) e tanti altri comprimari assurdi, tridimensionali e mai scontati.

Ava Daniels & Deborah Vance (640×360)

Giunta alla fine della sua seconda stagione e già rinnovata per un terzo capitolo, negli ultimi due anni Hacks ha fatto incetta di tutti i premi più prestigiosi, imponendosi come la punta di diamante del catalogo di HBO Max. La chimica straordinaria di Jean Smart e Hannah Einbinder, la scrittura coraggiosa e originale, il modo crudo e senza filtri in cui viene affrontato il tema del fallimento e quello brillante e contrario della rinascita, nonché in generale un livello altissimo in ogni aspetto della produzione hanno contribuito a fare di Hacks un piccolo cult negli Stati Uniti d’America, che inspiegabilmente resta ancora inedito in Italia.

La nostra speranza è che, visto il successo che continua a riscuotere, l’enorme fama di Jean Smart e la buona accoglienza ricevuta nel nostro paese da serie tv simili (le già citate Grace e Frankie e Il metodo Kominski), Sky o qualche altra piattaforma decidano di portare presto anche nel nostro paese questo piccolo gioiello, capace di commuovere e divertire, ma soprattutto di cambiare la nostra prospettiva su tematiche complicate come il terrore del fallimento e l’inevitabile fatica che richiede rinnovarsi, ma anche la gioia che può portare nella vita l’incontro con qualcuno di inaspettato.

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