Caro Diario, sono io, il Visconte Anthony Bridgerton.
Questa sera, nel buio della mia stanza illuminata dalla debole luce di una candela, non posso più ignorare il bisogno che sento di lasciar fluire i pensieri, di muovermi su questo foglio di carta bianca e restituire alla mia anima un po’ di tregua dai tormenti che in questi ultimi tempi hanno preso il sopravvento e non mi lasciano più quell’indispensabile ritaglio di serenità durante le mie giornate. Assolvere ai miei compiti, essere un punto di riferimento per la mia famiglia e assumermene ogni responsabilità sono il centro della mia vita da anni ormai e ricordo bene il momento in cui ho dovuto compiere questo passo, colto alla sprovvista, gettato in un mondo fatto di spazi inesistenti per le emozioni e le debolezze. Non ho avuto un’alternativa. Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato ma accettarlo con una simile urgenza e, di conseguenza, far fronte alla mia impreparazione, ha sconvolto completamente la mia esistenza. Dal momento in cui ho visto mio padre accasciarsi sul prato e la luce nei suoi occhi spegnersi, la mia di riflesso è diventata più spenta, incapace di far risaltare le parti migliori del mio essere, quelle più innocenti e pure.
È da quel giorno che ho iniziato a maturare la convinzione di non poter far spazio ai miei sentimenti e di dover essere impeccabile nei miei doveri familiari, nella gestione delle finanze, degli affari, senza tempo per le mie relazioni. Ho assecondato i miei impulsi, i miei desideri del corpo, senza avere il coraggio di lasciarmi coinvolgere oltre. Mi sono convinto che mi bastasse essere desiderato dalle donne con cui sono andato a letto, di avere la loro attenzione tra le lenzuola e che una volta giunto al termine quel momento sarei tornato quello di sempre.
Privo di vincoli, “libero di chiudermi” nuovamente in quel labirinto invalicabile che è la mia anima tra quelle mura che ho dovuto erigere inaspettatamente e che mai avrei pensato di poter iniziare a scalfire. Se oggi ho pensato di rinunciare alla compagnia di una bella donzella e a qualche bicchiere di troppo, è perché ho realizzato di non essere più lo stesso da qualche tempo e di come tutto questo sia accaduto senza che avessi avere il tempo di metabolizzarlo, proprio quando meno me lo sarei aspettato. Assurdo come si possano vivere tante giornate, tutte uguali, tutte sistematicamente identiche ma poi ti basta un attimo, un momento che il destino ha predisposto per te, qualcosa di imprevedibile e mai provato prima di allora.
La verità è che dopo aver incrociato gli occhi della signorina Kate Sharma i miei non sono stati più gli stessi, e ogni giorno, come due girasoli, cercano i suoi senza poterne più fare a meno.
Ogni mio sforzo d’integrità si trasforma in un vano tentativo al cospetto di questa donna, le mie energie e l’essenza del mio essere subiscono un’irreversibile trasformazione e sfuggono al mio pieno controllo. I miei desideri prendono la forma del suo sorriso e assumono il profumo della sua pelle che ho potuto scoprire. L’altro giorno, eravamo così vicini da poter ascoltare i nostri respiri veloci farsi sempre più lenti, paralleli, anzi sincroni, pronti da un momento all’altro a confondersi.
Ho avuto paura, come in quel giorno in cui il nostro amato padre ci ha lasciati, il terrore era nei miei occhi. Ho temuto con ogni parte del mio cuore e del mio corpo di perderla, di dover sopportare anche il dolore di una simile assenza. Penso sarebbe stata la fine per me. È tutto ciò che ti ho confidato finora a farmi dubitare del mio futuro accanto a sua sorella Edwina, alla quale sono legato, sinceramente affezionato eppure al mattino, ad ogni mio risveglio, spero che presto uno dei nostri incontri da convenevoli di corteggiamento mi portino a incontrare Kate, a poterle rivolgere anche solo il solito appello di sfida, vedere quella luce accendersi in lei, quella scintilla che la rende così simile a me. Nessuna donna aveva mai osato contraddire le mie affermazioni, frenata da una mia possibile reazione.
Miss K. Sharma sembra compiacersi dei nostri diversi, vuole scontrarsi con le mie opinioni, esprime le sue e rivendica anche le sue ragioni. Forse è questo ad avere la meglio sui miei sentimenti, è la sua innata capacità di assecondare le naturali inclinazioni del mio spirito. Ignoro il motivo di tale coinvolgimento. So che è questo è un male per me, questa distrazione non giova al mio corteggiamento nei confronti di Edwina, anzi mi impedisce di essere impeccabile come mio solito, mi allontana da tutto ciò che conta realmente per realizzare la migliore scelta per la mia famiglia.
Generare un tale scandalo significherebbe compromettere il nostro onore e deludere il mio caro padre e la mia dolce e premurosa madre. Il desiderio è effimero e l’amore significa debolezza. Non sono disposto a rovinare ogni cosa per quelli che sembrano dei momentanei desideri del mio animo. Continuerò a lottare per liberarmi da questa sensazione, da questa attrazione che mi spinge a mettere in discussione ciò che ho deciso per me e che mai è vacillato davanti a niente e nessuno. Mi basterà prendere le distanze, assicurarmi di non incrociare più il suo sguardo davanti al quale mi sento tanto impotente quanto vulnerabile.
Mi chiedo però se la nostra lontananza potrà creare un reale distacco tra le nostre anime che sembrano attrarsi senza tregua. Vorrei, per una volta sola, avere il privilegio di sospendere il corso degli eventi, diventare realmente responsabile delle mie azioni, dirigere le mie scelte verso la mia realtà felicità. So che questo mio desiderio è destinato a rimanere tale, una fantasia irrealizzabile perché al mio risveglio, ogni giorno, dovrò prendere decisioni che possano giovare alla mia famiglia, al futuro dei miei fratelli e sorelle.
Ora lo so: scegliere per me, Anthony Bridgerton, significherebbe scegliere lei, Kate, ogni giorno della mia esistenza.
Grazie per il sollievo donatomi da queste pagine bianche ora fitte di segreti e pensieri.
Tuo, Anthony