Caro Diario, sono io, Buffy Summers.
Tutto il mondo mi conosce come la cacciatrice, ma tu caro diario mi conosci per quella che sono adesso: una ragazza ferita. Stanotte sono tornata dalla solita ronda, un solo vampiro e poi il silenzio. Così mi sono messa a camminare tra le lapidi e in mezzo a tutti quegli epitaffi un pensiero:
“lui non ha nessuna lapide“.
Angel, il mio Angel non ha una scritta incisa sulla pietra, nessuna poesia di commiato a dargli l’addio che merita. Tra le tombe l’unica cosa incisa era la mia colpa scolpita sul marmo del mio gesto: uccidere te Angel, uccidere te Amore.
É la prima volta che scrivo nero su bianco ciò che ho compiuto quel giorno maledetto, non riesco a parlarne nemmeno con Willow o Giles, non capirebbero e cercherebbero di rincuorare la povera Buffy. Perciò con gli altri sto in silenzio, ma dentro di me il dolore parla con voce graffiante. Magari caro diario con te posso scrivere di questa sofferenza, di quel giorno in cui la cacciatrice ha prevalso sulla ragazza innamorata.
Non ricordo che giorno fosse forse Mercoledì, ma ricordo il sole pallido prima del crepuscolo. Era un pomeriggio abbastanza caldo a Sunnydale e i miei compagni di Liceo era intenti a studiare per gli esami di fine anno. E mentre Harmony Kendall decideva tra rossetto malva o rosa shock per la solita uscita al Bronze, io sceglievo le armi per uccidere l’unico amore della mia vita. Dentro di me sapevo cosa avrei dovuto fare, ma speravo fino all’ultimo che un nuovo Globo di Thesulah sbucasse da non so quale inferno per ridare ad Angel la sua anima.
La verità è che il mio uomo è morto prima di quella sera, perché vedi Caro Diario lui è morto il giorno in cui abbiamo sancito il nostro amore tra le sue lenzuola. Quella notte Angel se n’è andato perché Angelus ha preso possesso del suo corpo, e della mia felicità. Per quasi un anno ho cercato una soluzione, ma Angelus era un demone e non fermarlo mi è costato la vita di tante persone come la Signorina Calendar, ancora oggi mi sento in colpa con Giles per questo. Alla fine tutti i miei sforzi da cacciatrice sono falliti perché non sono riuscita a riproporre la stessa maledizione, o perlomeno non in tempo per salvarlo.
Ed eccoci all’istante in cui ho scelto di uccidere Angelus, dovevo impedire che morissero altre vittime innocenti. In un attimo la cacciatrice ha preso possesso della mia testa, ignorando il mio cuore.
Il combattimento tra me e lui è stato primordiale, cacciatrice e vampiro si sfidano come due nemici secolari. Lottare era naturale per me, ma la mia anima era ancora appesa a un filo e per qualche secondo ho ceduto. In quell’attimo di cedimento mi sono ritrovata sul pavimento di quella cripta, gli occhi chiusi e la mente serrata in un senso di vuoto. Sentivo la lama della spada a pochi centimetri dal mio corpo, ma a un certo punto lui mi dice
Niente armi, niente amici, nessuna speranza, senza tutto questo che cosa ti resta?
Me
Me è una risposta che non mi aspettavo di dare, sono sempre fuggita da ciò che rappresentava Buffy Summers. Eppure in quel momento ho scelto me anche rispetto al nostro amore, così ho ripreso in mano la spada e compiuto il gesto più difficile della mia esistenza. Quella notte non ho ucciso solo Angel ma anche una parte di me, siamo stati entrambi vittime dell’assassino più spietato: il destino.
L’amore è una spada brandita dalle mani di un cavaliere inesperto
Caro Diario ti lascio per stanotte, la tua cacciatrice
Buffy Summers.