Ovviamente (ma lo diciamo lo stesso perché non si sa mai), l’intervista di Francesca Fagnani a Daenerys Targaryen è figlia esclusivamente della nostra fantasia.
Francesca Fagnani sognava questa intervista fin da quando ha inaugurato Belve. Trovarsi faccia a faccio con lei, Daenerys Targaryen, la Madre dei Draghi, la belva per eccellenza, uno dei personaggi più controversi di Game of Thrones, amata dal popolo e detestata dal potere costituito. Quello di Daenerys è un nome che scotta, letteralmente e metaforicamente, e Francesca Fagnani temeva fosse inarrivabile, ma la verità è che la Madre dei Draghi non vedeva l’ora di potersi sedere a tu per tu con una giornalista competente e imparziale e raccontarle il suo punto di vista sui Sette Regni, la macchina del fango a cui la sottopone la stampa asservita ai Lannister, le discriminazioni a cui è andata incontro e i suoi piani per il futuro. In questa feroce intervista, l’ultima principessa Targaryen racconta a Fagnani la sua verità, anche qualora questa sia macchiata da quella velata retorica dell’outsider che l’ambiziosa Daenerys incorpora giusto ogni tanto nei suoi discorsi pubblici e privati.
La posta in gioco è alta, ma Francesca Fagnani non si è mai fatta intimorire dalle interviste a personaggi scomodi e di certo non inizierà adesso.
Francesca Fagnani: Daenerys della casa Targaryen, “Nata dalla tempesta”, la prima del suo nome, regina degli Andali, dei Rhoynar e dei Primi Uomini, signora dei Sette Regni, protettrice del Regno, principessa di Roccia del Drago, khaleesi del Grande Mare d’Erba, “la Non-bruciata”, “Madre dei Draghi”, regina di Meereen, “Distruttrice di catene”, buonasera e benvenuta. Che belva si sente?
Daenerys Targaryen: Buonasera e grazie dell’invito, Francesca. Che belva mi sento? Una feroce, ecco come mi sento. A costo di sembrare scontata, le risponderò come tutti si aspettano: un drago. Io sono il sangue del drago e la figlia dei draghi e, quando i miei draghi saranno cresciuti brucerò tutti coloro che mi hanno fatto un torto, intere città verranno rase al suolo da me, madre e figlia dei draghi, nonché naturalmente dai miei draghi.
F.F: E infatti, nel suo caso la domanda era effettivamente superflua, essendo la sua figura stata associata giusto un paio di volte a quella del drago. Senta, quando l’ho chiamata per invitarla, lei ha accettato con entusiasmo. Ho qui un messaggio vocale su Whatsapp nel quale riferisce che secondo lei la macchina dell’opinione pubblica dei Sette Regni la ostacola e che non vede l’ora di fare sentire la propria voce direttamente ai suoi abitanti.
D.T: Esatto, Francesca, non posso negare che sia così. Ti sembrerà strano ma non sono in molti a farsi avanti per intervistarmi, perciò questo invito a Belve è stato parecchio apprezzato.
Francesca Fagnani: Un suo pregio?
Daenerys Targaryen: Se dico la resilienza cado nel banale? Non sono una persona che tende ad autoelogiarsi, ma è vero che ho superato l’impossibile e l’ho fatto da sola, senza poter contare sull’aiuto di nessuno. Non so se lo sa ma molti uomini hanno cercato di uccidermi. Troppi per ricordarmeli. Sono stata venduta come una giumenta. Sono stata incatenata e tradita, violentata ed infangata. E sai cosa mi ha tenuto in piedi in tutti questi anni di esilio? La fede. Non in qualche Dio. Non in miti e leggende. In me stessa. In Daenerys Targaryen. Il mondo non vedeva più un drago da secoli quando i miei tre figli sono nati. I Dothraki avevano paura del mare. Di qualunque mare. L’hanno solcato per me. Io sono nata per regnare i Sette Regni. E così farò.
F.F: Sì, mi sembra di averle già sentito pronunciare queste esatte parole in un episodio di Game of Thrones. E un suo difetto?
D.T: Più che un difetto vero e proprio, credo che sia a conoscenza di quella certa tendenza nella mia famiglia a leggeri episodi psicotici e deliri di onnipotenza. Al momento non posso dire di soffrirne, ma sicuramente l’essere una Targaryen porta con sé tutta una serie di difficoltà che finiscono per ostacolare il mio cammino verso la gloria.
F.F: Non è un vero difetto, ma andiamo avanti. Parlando di Cersei Lannister, del vostro rapporto e dei suoi imminenti piani per rovesciare l’attuale governo dei Sette Regni. Lei ha detto: “Io non sono qui per distruggere. La sola cosa che voglio distruggere è la ruota che da secoli schiaccia i ricchi e i poveri a beneficio e capriccio di tutte le Cersei Lannister del mondo.” Senta, tutto molto interessante e condivisibile, ma come risponderebbe a chi afferma che in effetti Cersei Lannister è sul trono di Spade dall’equivalente di due minuti mentre la sua famiglia lo è stata per secoli? Ora, questa retorica da Robin Hood è anche nobile, capisco le buone intenzioni, ma non la ritiene un po’ ipocrita?
D.T: E qui, ancora una volta, tu, Francesca Fagnani da Roma, mi manchi di rispetto dimenticando che io non sono la mia famiglia. Certo, sono una Targaryen, nelle mie vene scorre sangue di drago, e sì, provengo da una lunga stirpe di regnanti più o meno di successo, ma sono stata anche la principessa in fuga e ricercata, colei che è stata venduta come schiava e, rimasta vedova, con soli tre draghi al suo fianco è riuscita a costruire un suo impero.
Francesca Fagnani: Questo è innegabile e anzi, mi scuso se sono sembrata insensibile, ma sa com’è, il nepotismo è l’argomento nel momento e volevo sapere la sua sull’argomento. Cambiando un po’ tema, lei è stata associata a diverse figure maschili nel corso della sua ascesa al Trono di Spade. C’è stato il suo defunto Sole e Stelle Khal Drogo, quel belloccio di Daario Naharis, suo nipote Jon Snow, il sempre presente Jorah Mormont.
Daenerys Targaryen: Come puoi capire, ci sono argomenti di cui non amo parlare, come la morte del mio Sole e Stelle, questa avventura con Jon e men che meno tutto quanto riguarda Jorah, che è solo un caro amico e anzi, praticamente un fratello per me.
F. F: Capisco, allora proseguiamo con una domanda magari scomoda. Ma Daario? L’ha più sentito? Sta bene, mangia, cosa sta facendo della sua vita?
D.T: Chi?
F.F: Appunto. E senta, non la disturba che ci sia questa attenzione nei confronti della sua vita privata quando lei, una donna pronta a tutto pur di vincere al gioco dei troni, si è battuta instancabilmente per la sua indipendenza?
Daenerys Targaryen: Guarda Francesca, io credo che tu abbia c’entrato il punto. Tutte queste ship war, questo volermi a letto con Jon o esserne disgustati, i discorsi sul mio amato marito, addirittura ho sentito voci – che non confermo né smentisco – che mi vedevano associata con Yara Greyjoy. Qui credo sia una questione di patriarcato, sa quante volte mi sono sentita dire che sono una donna come se fosse un insulto? Ma come amo rispondere, donna non è un insulto e anzi, se chi me lo dicesse fosse abbastanza uomo gli tirerei un schiaffo.
Francesca Fagnani: Indubbiamente, persino in una realtà come quella di Westeros dove ovunque ci si giri c’è una donna che dimostra di poter aspirare a ogni tipo di trono, il patriarcato e il sessismo hanno messo radici profonde. Un’ultima domanda, quali sono i suoi piani per il futuro? Quando, come le auguro, si siederà finalmente sul trono che ritiene le spetti di diritto, cosa farà?
D.T: Non ho ancora dei programmi precisi, ma quel che è certo è che non mi fermerò. Dopo approdo del Re ci sono altri troni da conquistare, schiavi da liberare, città da bruciare. E io, finché sentirò ardere in me il fuoco del drago, non ho intenzione di lasciarmi bruciare.
F.F: Grazie mille, Daenerys Targaryen.